Dalla “mappa” per orientarsi nei percorsi di sostenibilità alla gamification per coinvolgere i dipendenti. A IMPACT2030 le migliori best practice
Quello della sostenibilità è un tema sempre più centrale per le imprese, ma orientarsi nel labirinto delle normative e delle migliori pratiche può essere complesso. Durante IMPACT2030, il grande evento di laborability dedicato al lavoro che cambia che si è tenuto lo scorso 15 maggio presso il Campus di H-Farm, a Treviso, esperti e manager hanno condiviso le loro esperienze e strategie per guidare le aziende verso un futuro sostenibile. Paolo Intini di Ayming, Federico Cavallo di Altroconsumo e Andrea Zuanetti di Up2You hanno offerto preziosi spunti su come affrontare le sfide della sostenibilità e coinvolgere dipendenti e consumatori.
“Guidare senza punti di riferimento è come orientarsi in un deserto senza mappa”. Esordisce così, con un racconto personale, Paolo Intini, Director of Operations di Ayming, business facilitator specializzato in sostenibilità. Di fronte alla platea di IMPACT2030, Intini ricorda un viaggio negli Stati Uniti, il tentativo di raggiungere la Monument Valley senza navigatore, senza mappe, affidandosi a cartelli rari e poco chiari. Un’esperienza che ha lasciato emozioni forti ma anche un senso di smarrimento e di impotenza di fronte alla constatazione che il viaggio è durato ore e ore più del necessario.
La sostenibilità oggi, lascia intendere Intini, è come la Monument Valley durante quel viaggio: un obiettivo difficile da raggiungere perché la “mappa” per arrivare a destinazione è lacunosa e poco chiara, specie per chi non possiede competenze approfondite.
Ayming nasce con questo scopo: per fare da guida a chi si approccia al labirinto della sostenibilità e accompagnare le aziende attraverso un percorso a tappe, cucito su misura a seconda delle esigenze.
“Quello verso la sostenibilità – continua Martina Romano, Sustainability Senior Consultant di Ayming – è un percorso ormai obbligato, in parte in virtù delle normative: la CSRD, ad esempio, estende l’obbligo di redigere il Bilancio di Sostenibilità a tutte le grandi imprese. E in parte c’è un obbligo che viene dai consumatori, che con le proprie scelte impongono anche alle imprese una certa linea di sviluppo. Per aiutare le aziende in questo percorso, Ayming utilizza le best practice ESG (Environmental, Social, and Governance). Il processo inizia con un assessment per individuare il punto di partenza, una valutazione dei dati e dei KPI, la definizione di un piano d’azione per migliorare e infine il monitoraggio continuo. Investire in ESG non solo comporta benefici e vantaggi, ma anche rischi significativi se non si agisce in tal senso”.
La svolta verso la sostenibilità, come già accennato, non parte solo dalle aziende ma anche dai consumatori. E i consumatori, oggi, sottolinea Federico Cavallo, Head of Public Affairs & Communication di Altroconsumo, “sono informati ed esigenti. L’84% ritiene che le marche e le aziende devono ascoltare e farsi aiutare dai propri consumatori per agire in modo responsabile per il bene delle comunità e dei territori; il 78% ritiene che devono essere di aiuto e appoggio per migliorare la società; il 77% chiede alle aziende di passare attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini e dei consumatori, se vogliono davvero impegnarsi in ambito sociale, ambientale, culturale e politico. Infine, il 43% ha smesso di comprare alcuni prodotti o servizi di marche o aziende perché deluso dal loro comportamento”.
“Consumatrici e consumatori – continua Cavallo – sempre più vogliono acquistare in modo diverso: non solo per sé ma anche per cambiare il mondo un po’ alla volta, grazie alle proprie scelte. Significa passare dal favorire scelte informate a promuovere scelte responsabili, sommando all’obiettivo di servire il singolo consumatore che acquista quello di servire una comunità per migliorarla”.
Cosa possono fare le aziende? La proposta di Altroconsumo è B2you, linea di servizi b2b che include la possibilità di organizzare corsi dettagliati, gestiti da esperti, su temi chiave come l’educazione finanziaria, alimentare, la salute e molto altro. Questi percorsi non solo forniscono informazioni utili ai consumatori, ma li rendono anche capaci di difendere i propri diritti con consapevolezza e impegno.
“Si parla spesso – conclude Cavallo – di obiettivo zero: zero emissioni, zero impatto. Noi vogliamo girare la prospettiva e vedere lo zero non come la meta, ma come un punto di passaggio. E passare dal “meno peggio” al meglio, con un impatto che non sia zero, ma positivo”.
Anche Up2You affronta la sfida della sostenibilità aziendale guardando alle persone, con un approccio innovativo. “La sostenibilità – dice il Ceo Andrea Zuanetti – è spesso percepita come complessa e astratta. Le proposte di attività in azienda ricevono scarso interesse e una bassa partecipazione dei dipendenti proprio per questo motivo: alcuni concetti appaiono molto distanti dal quotidiano, sia nel lavoro e sia nella vita privata. Inoltre, la popolazione aziendale è spesso eterogenea e coinvolge persone di età diverse, con conoscenze e sensibilità diverse”.
Come motivare le persone in azienda, quindi? Up2You propone di sfruttare la naturale propensione al gioco, comune a tutti, per coinvolgere il personale attraverso competizioni di sostenibilità e contenuti video che rendono i temi più accessibili.
“Creiamo esperienze interattive – continua Zuanetti – trasformando la formazione sulla sostenibilità nella chiave con cui coinvolgere tutta la popolazione aziendale in modo efficace. Attraverso logiche di gamification, sfide a squadre, ricompense e premi abbiamo ottenuto il 96% di feedback positive da parte dei partecipanti, con un tasso di successo delle missioni che supera l’88%”.
Un esempio concreto è il caso di Viatris Italia, azienda cliente che fin da subito aveva identificato tre obiettivi chiave: sensibilizzare i dipendenti, coinvolgerli attivamente e comunicare efficacemente le iniziative. “Le sfide – chiude Zuanetti – sono state tutte vinte e in più la modalità di partecipazione (con foto e video da condividere) ha generato contenuti autentici e di grande valore, dimostrando come la sostenibilità possa diventare parte integrante della cultura aziendale”.