Spesso ti sarà capitato di sentire parlare di Fondo Pensione e di Previdenza complementare. O più probabilmente qualche consulente o la tua assicurazione ti avrà suggerito di aprire una tua posizione pensionistica integrativa. Ma che cosa significano Fondo pensione e previdenza complementare?
Sono William Castagnotto, sono un avvocato e mi occupo di diritto del lavoro. In questo video faremo un po’ di ordine e chiarezza su cosa significano questi istituti, come funzionano e perché convengono per i lavoratori. Lo faremo come sempre con un linguaggio chiaro e accessibile per tutti.
Il fondo pensione, detto anche fondo di previdenza complementare, è un istituto che raccoglie tutte le quote di TFR maturate da un lavoratore e versate dall’azienda.
È fondamentale questo primo passaggio: il fondo pensione è strettamente legato al trattamento di fine rapporto, ossia a quelle somme che il lavoratore matura, mese dopo mese, in costanza di rapporto.
No. Dipende dalla scelta effettuata dal lavoratore.
Dal 2007, è possibile scegliere se mantenere il TFR all’interno dell’azienda oppure destinarlo a un Fondo pensione.
Attenzione: il lavoratore ha sei mesi di tempo, dall’inizio del rapporto lavorativo, per scegliere se mantenere il TFR in azienda oppure se desidera destinarlo a uno specifico Fondo Pensione.
Se non esprime alcuna scelta, il TFR viene devoluto automaticamente al Fondo pensione istituito dal contratto collettivo applicato in azienda.
Due esempi: per il commercio e i pubblici esercizi il fondo FONTE, per i metalmeccanici è il fondo COMETA.
Perché la previdenza complementare è collegata alle somme versate a titolo di TFR.
La scelta su dove destinare il TFR consente di attivare o meno la previdenza complementare, che si aggiunge al sistema previdenziale ordinario dell’INPS.
Il Fondo ha il compito di investire le quote di TFR versate dall’azienda per conto del lavoratore.
A differenza del TFR lasciato in azienda, che viene pagato interamente al momento della cessazione del rapporto lavorativo, il TFR versato al Fondo pensione viene restituito al dipendente al momento della maturazione dei requisiti per andare in pensione.
Le quote che sono state versate al Fondo Pensione vengono, in parte, restituite al dipendente sotto forma di rendita pensionistica che integra l’assegno di pensione dell’INPS.
In questo modo il lavoratore incassa sia la pensione ordinaria da parte dell’INPS, sia la rendita da parte del Fondo pensione.
Il lavoratore è libero di decidere dove custodire il proprio TFR, in azienda o in un Fondo Pensione.
La scelta di devolverlo a un fondo di previdenza complementare è più conveniente perché garantisce una rendita maggiore rispetto al TFR in azienda e perché beneficia di un trattamento fiscale di vantaggio.
Ciò consente al lavoratore di ricevere un importo maggiore.
Di contro, il dipendente, per incassare le somme deve attendere il momento in cui matura i requisiti per andare in pensione.