4 modi per una comunicazione empatica e lavorare meglio

img 1: “Due colleghe analizzano un documento cartaceo”
(foto Shutterstock)

Anche nel lavoro l’empatia è importante: avvicina le persone, favorisce il raggiungimento degli obiettivi e il benessere organizzativo

La capacità di entrare in empatia con gli altri è una dote molto importante che, nel mondo del lavoro, può fare la differenza e determinare performance migliori a ogni livello. Riuscire a essere accoglienti nei confronti dei nostri colleghi, aperti al dialogo e costruttivi nel momento del confronto aumenta l’autostima e valorizza le persone che lavorano con noi. 

Non sempre però l’empatia è una caratteristica innata, ma si può allenare e favorirne lo sviluppo attraverso percorsi di formazione e occasioni informali di scambio con i nostri colleghi, come le attività di team building

Esistono 4 modi per riuscire a comunicare con maggior empatia: riconoscimento, cura, azione, ascolto. Questi 4 elementi sono le colonne della comunicazione empatica che, a sua volta, è garanzia di benessere organizzativo e performance aziendali elevate.

Riconoscimento

Riconoscere le difficoltà e le esigenze delle persone che lavorano nel nostro team porta ad accorciare le distanze, e a far sì che si sentano comprese e capite nel loro stato d’animo. Questo è uno degli elementi che compongono la comunicazione empatica, ed è un aspetto fondamentale a ogni livello: sia che investa la figura di un leader rispetto ai propri collaboratori, sia che coinvolga i collaboratori stessi. 

Se una persona si pone in modo empatico nei confronti di un collega, lo avvicinerà e favorirà una reciproca collaborazione. Altrettanto, un leader che dimostri comprensione rispetto alle difficoltà di un collaboratore otterrà maggior stima e sarà considerato ancor di più punto di riferimento dalle persone.

Cura

Avere cura delle persone con cui lavoriamo significa fare attenzione ai loro bisogni: in particolare, un leader che vuole essere empatico dovrebbe manifestare grande apertura nel dialogo con i collaboratori, e far capire loro che è veramente interessato al loro benessere: “Mi voglio prendere cura del tuo work life balance”, “La tua sicurezza è davvero molto importante per me”.

Anche questa manifestazione verbale facilita i rapporti con le persone, e le avvicina: si sentiranno, così, parte dell’azienda e aumenterà il loro engagement nella quotidianità.

Mostrare di avere cura delle persone, però, non è un’azione che deve compiere soltanto il leader. È un’accortezza che deve essere alla base di ogni relazione, anche di quelle tra pari. Eviterà le tensioni inutili e ci aiuterà a metterci nei panni di chi abbiamo di fronte.

Azione

Generalmente, l’azione non rientra tra i fattori fondamentali di una comunicazione empatica, ma le persone possono trasmettere empatia nelle loro proposte di soluzione. Andando oltre il riconoscimento e la cura, le espressioni di azione indicano che “voglio affrontare la situazione”.

Non solo: vedere un collega o un leader che risponde attivamente a una difficoltà o richiesta di aiuto, fa sentire la persona più tranquilla e contenuta, favorendo così un clima aziendale più sereno.

Ascolto

L’ascolto è uno strumento di comunicazione essenziale, esattamente quanto parlare. Spesso, solo esibire una presenza attenta può infondere la sensazione di essere davvero compresi. L’ascolto indica che il collega o il leader desidera conoscere ciò che la persona prova, a cosa sta pensando, quali sono i suoi timori e le sue preoccupazioni. 

In questo senso, a volte è molto più importante saper ascoltare con umanità e apertura, piuttosto che saper parlare in un linguaggio ricercato o specifico del settore nel quale operiamo. 

Empatia: più risultati e meno stress

Secondo il report di Catalyst, l’associazione no profit che aiuta l’occupazione femminile nel mondo, la comunicazione empatica ha un peso notevole nel raggiungimento degli obiettivi di business. I dipendenti con leader e manager senior altamente empatici hanno dichiarato di sentirsi molto più creativi e coinvolti rispetto a quelli con manager e leader meno empatici: rispettivamente in percentuale del 61% e 13%.

6 persone su 10 hanno dichiarato di soffrire di burnout, che determina un calo di produttività e di impegno. Anche in questo, un leader empatico può fare la differenza: il 67% degli intervistati con leader poco empatici ha dichiarato che questa condizione acuisce gli effetti dello stress da lavoro.

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