Anche nel lavoro l’empatia è importante: avvicina le persone, favorisce il raggiungimento degli obiettivi e il benessere organizzativo
La capacità di entrare in empatia con gli altri è una dote molto importante che, nel mondo del lavoro, può fare la differenza e determinare performance migliori a ogni livello. Riuscire a essere accoglienti nei confronti dei nostri colleghi, aperti al dialogo e costruttivi nel momento del confronto aumenta l’autostima e valorizza le persone che lavorano con noi.
Non sempre però l’empatia è una caratteristica innata, ma si può allenare e favorirne lo sviluppo attraverso percorsi di formazione e occasioni informali di scambio con i nostri colleghi, come le attività di team building.
Esistono 4 modi per riuscire a comunicare con maggior empatia: riconoscimento, cura, azione, ascolto. Questi 4 elementi sono le colonne della comunicazione empatica che, a sua volta, è garanzia di benessere organizzativo e performance aziendali elevate.
Riconoscere le difficoltà e le esigenze delle persone che lavorano nel nostro team porta ad accorciare le distanze, e a far sì che si sentano comprese e capite nel loro stato d’animo. Questo è uno degli elementi che compongono la comunicazione empatica, ed è un aspetto fondamentale a ogni livello: sia che investa la figura di un leader rispetto ai propri collaboratori, sia che coinvolga i collaboratori stessi.
Se una persona si pone in modo empatico nei confronti di un collega, lo avvicinerà e favorirà una reciproca collaborazione. Altrettanto, un leader che dimostri comprensione rispetto alle difficoltà di un collaboratore otterrà maggior stima e sarà considerato ancor di più punto di riferimento dalle persone.
Avere cura delle persone con cui lavoriamo significa fare attenzione ai loro bisogni: in particolare, un leader che vuole essere empatico dovrebbe manifestare grande apertura nel dialogo con i collaboratori, e far capire loro che è veramente interessato al loro benessere: “Mi voglio prendere cura del tuo work life balance”, “La tua sicurezza è davvero molto importante per me”.
Anche questa manifestazione verbale facilita i rapporti con le persone, e le avvicina: si sentiranno, così, parte dell’azienda e aumenterà il loro engagement nella quotidianità.
Mostrare di avere cura delle persone, però, non è un’azione che deve compiere soltanto il leader. È un’accortezza che deve essere alla base di ogni relazione, anche di quelle tra pari. Eviterà le tensioni inutili e ci aiuterà a metterci nei panni di chi abbiamo di fronte.
Generalmente, l’azione non rientra tra i fattori fondamentali di una comunicazione empatica, ma le persone possono trasmettere empatia nelle loro proposte di soluzione. Andando oltre il riconoscimento e la cura, le espressioni di azione indicano che “voglio affrontare la situazione”.
Non solo: vedere un collega o un leader che risponde attivamente a una difficoltà o richiesta di aiuto, fa sentire la persona più tranquilla e contenuta, favorendo così un clima aziendale più sereno.
L’ascolto è uno strumento di comunicazione essenziale, esattamente quanto parlare. Spesso, solo esibire una presenza attenta può infondere la sensazione di essere davvero compresi. L’ascolto indica che il collega o il leader desidera conoscere ciò che la persona prova, a cosa sta pensando, quali sono i suoi timori e le sue preoccupazioni.
In questo senso, a volte è molto più importante saper ascoltare con umanità e apertura, piuttosto che saper parlare in un linguaggio ricercato o specifico del settore nel quale operiamo.
Secondo il report di Catalyst, l’associazione no profit che aiuta l’occupazione femminile nel mondo, la comunicazione empatica ha un peso notevole nel raggiungimento degli obiettivi di business. I dipendenti con leader e manager senior altamente empatici hanno dichiarato di sentirsi molto più creativi e coinvolti rispetto a quelli con manager e leader meno empatici: rispettivamente in percentuale del 61% e 13%.
6 persone su 10 hanno dichiarato di soffrire di burnout, che determina un calo di produttività e di impegno. Anche in questo, un leader empatico può fare la differenza: il 67% degli intervistati con leader poco empatici ha dichiarato che questa condizione acuisce gli effetti dello stress da lavoro.
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