Stare bene sul luogo di lavoro migliora l’umore ma anche la produttività, crea engagement ed è il miglior antidoto contro la “fuga” dei dipendenti. Ecco alcuni semplici consigli per migliorare il benessere in ufficio
Calibrare in modo corretto i carichi di lavoro è un passaggio fondamentale per raggiungere il benessere lavorativo. La motivazione è intuitiva: se un lavoratore non riesce a far fronte alla mole di lavoro che gli viene assegnata, pur lavorando con serietà ed impegno, andrà facilmente incontro a stanchezza, stress e, a lungo andare, esaurimento. Per aiutare i dipendenti ad organizzare meglio la propria attività, le organizzazioni dovrebbero individuare una scala di priorità, selezionando cosa non può attendere e cosa invece può essere rimandato a periodi più scarichi.
Studi recenti hanno dimostrato che tanto più è forte il senso di finalità sul lavoro e tanto meno è probabile il rischio di andare incontro a forte stress, e a burnout. La base statistica è ancora limitata e certamente il peso di questo fattore non ha lo stesso valore in tutti i mestieri, tuttavia rappresenta un’indicazione importante.
Chi soffre ma non si sente sicuro nel comunicare il proprio disagio ha più probabilità di veder peggiorare la propria situazione, fino al burnout. Tutto questo deve essere prevenuto creando un clima sereno, in cui le persone si sentano libere di esprimersi senza dover temere giudizi negativi. Tra le possibili azioni da mettere in campo c’è la condivisione di un elenco di risorse specializzate da poter contattare, la concessione di orari ridotti o permessi retribuiti, un programma di prima assistenza tra colleghi ed il continuo monitoraggio da parte dei capi.
Studi scientifici dimostrano che una comunicazione empatica accresce la soddisfazione personale, riduce il burnout ed è altamente correlata con il rafforzamento del benessere.
Un buon capo deve imparare a calarsi nei panni degli altri, capire le situazioni in cui si trovano, mettersi in una posizione di ascolto senza preconcetti e pregiudizi. C’è chi nasce naturalmente portato a relazionarsi in questo modo, ma ci sono anche suggerimenti, letture utili e corsi da seguire (ne parliamo qui).
L’isolamento è nemico del benessere e, in questo senso, il lavoro da remoto può avere un effetto molto negativo sulla salute dei dipendenti. L’esperienza dell’home working forzato ha reso ancora più evidente come le relazioni quotidiane con i colleghi sono parte fondamentale della vita lavorativa: l’incontro è occasione di scambio, crea terreno fertile per la creatività e per l’engagement. Non a caso, la maggior parte dei lavoratori non apprezza il lavoro da remoto quando è totale. Gli uffici, del resto, andranno velocemente ripensati in funzione di un mondo del lavoro che si è bruscamente evoluto verso forme ibride e flessibili, che hanno cambiato le abitudini dei lavoratori e la funzione dei luoghi.
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