Gli influencer italiani hanno a cuore la diversity: 110 mila post nel 2020

Influencer italiani e tema della diversity
(Foto Shutterstock)

Cresce del 35% il numero di contenuti degli influencer italiani dedicati all’inclusione: Instagram è il canale preferito, ma solo l’1% dei post è sponsorizzato dalle aziende

Dal movimento “Black lives matter” all’acceso dibattito sul DDL Zan in Italia: la tutela della diversità e delle minoranze è tornato un tema centrale nel mondo del lavoro come nel quotidiano. Lo testimonia l’attenzione mostrata dalla crescente presenza di questi temi sui social network

Nel 2020 i post “pro inclusion” sono aumentati del 35%

Solo nel 2020, infatti, gli influencer italiani hanno realizzato più di 110 mila contenuti volti alla sensibilizzazione sui temi dell’inclusione. Dal confronto con l’anno precedente, inoltre, emerge che i contenuti “pro inclusione” sono cresciuti del 35%, segno che il trend è in forte crescita e sempre più sentito. Lo dimostra un’indagine di Buzzolee, società specializzata in tecnologie e servizi per l’influencer marketing. 

Da notare, tuttavia, che appena l’1% dei contenuti realizzati è frutto di attività sponsorizzate, con un calo del 13% rispetto al 2020. Una possibile spiegazione di questa inversione di tendenza è legata all’assenza dei principali eventi pride, bloccati dalla pandemia. Buzzolee aggiunge una considerazione: evidentemente, in Italia le attività a tema da parte dei brand sono ancora sporadiche e spesso legate a singoli eventi.

Influencer italiani su Instagram
(in foto: un post di Fedez sul tema della diversity)

 Instagram il social più inclusivo

L’indagine ha preso in considerazione tutti i principali social network, cercando di indagare anche se i contenuti legati a inclusione e diversity si distribuissero equamente o fossero più concentrati in alcuni canali. Dai dati dell’Osservatorio emerge che, in relazione a questi argomenti, Instagram è il social preferito dagli influencer italiani. Nel 2020 infatti ha ospitato il 78.3% dei contenuti presi in esame. Seguono a grande distanza la coppia Facebook (7.7%) e Twitter (6.8%). Gli hashtag più utilizzati, al netto delle varianti, sono 7: #Loveislove, #Gay, #Rainbow, #Lgbt, #Pride, #Blacklivesmatter, #Disabilità.

Lotta al razzismo, body positivity, gender gap: le battaglie degli influencer 

Gli “inclusion influencer” si fanno portavoce delle minoranze e lottano per la parità dei diritti. L’Osservatorio di Buzzolee ne ha delineato un ritratto su base statistica: tipicamente sono Top e Social Star, con una base di seguaci che parte dai 100 mila follower. Utilizzano la propria popolarità per far arrivare messaggi di uguaglianza a più utenti possibili e le loro battaglie si concentrano essenzialmente su quattro fronti: libertà di espressione della propria identità sessuale; lotta al razzismo; lotta alle diseguaglianze di genere (gender gap); body positivity (per la promozione della bellezza esteriore anche fuori dai canoni convenzionali) e sensibilizzazione sulle diverse forme di disabilità.

 

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