Intelligenza artificiale, ci permetterà di parlare anche con Word ed Excel

Lavoratrice che utilizza l’intelligenza artificiale

Luba Manolova (Microsoft): “l’IA sarà come un copilota, semplificherà operazioni complesse, ma automatizzabili. E potremo concentrarci su attività strategiche”

L’intelligenza artificiale difficilmente potrà sostituire l’intelligenza umana, ma avrà un ruolo sempre più importante nel semplificare e velocizzare alcune operazioni. Per dirlo con le parole di Luba Manolova, Direttore Modern Work Western Europe, Microsoft l’intelligenza artificiale non guiderà al posto nostro, ma sarà un utile e affidabile copilota. 

Secondo la manager, la nuova rivoluzione tecnologica è già iniziata e si espanderà velocissima, con enorme beneficio per tutti i lavoratori. 

Il nuovo modo di lavorare è già “phygital”

Microsoft 365 è la soluzione Modern Workplace che integra le tecnologie di Office 365, Windows 10, Enterprise Mobility Suite e Security per coprire le esigenze del nuovo modo di lavorare, basato sempre di più sulla collaborazione, sulla mobilità in tutta sicurezza con tool e device evoluti. 

Prima di entrare in Microsoft, Manolova ha lavorato in Vodafone, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità nell’ambito Vendite e Marketing Consumer. Prima di Vodafone, è stata in Barclays Bank, avviando relazioni e Partnership chiave in Italia, e Key Account Manager e International Business Development Manager in SIA Group, seguendo la strategia di espansione dell’azienda a livello pan-Europeo. Laureata con lode in Economia e Commercio alla Sapienza, Luba ha conseguito inoltre l’Executive MBA alla SDA Bocconi.

Guardando al mondo del lavoro oggi, la manager evidenzia come una prima grande rivoluzione tecnologica l’abbiamo già non solo vista e conosciuta, ma anche “metabolizzata”: “durante la pandemia – spiega – abbiamo assistito tutti a una digitalizzazione massiva delle aziende

Siamo passati da un mondo del lavoro ancora molto basato sulla presenza fisica negli uffici ad un modello ibrido o phygital, come viene spesso definito. Questo modello non ha una ricetta uguale per  tutti, la parola chiave è flessibilità. In Microsoft consigliamo, ma non è obbligatorio, di venire in ufficio per circa la metà del tempo, per incentivare i legami personali e alimentare la community. Ma ognuno è libero”. 

Il peso del sovraccarico digitale

Il lavoro ibrido, dice Manolova, si basa su alcuni presupposti: 

  • accountability molto forte
  • responsabilizzazione delle persone 
  • definizione chiara di priorità e obiettivi
  • solida guida del management
  • misurazione dei risultati

Il modello funziona a queste precise condizioni, che tuttavia nella maggior parte dei casi si verificano solo in parte. E da qui nascono motivi di fraintendimento o di insoddisfazione.

Secondo un recente studio di Microsoft, il Work trend index, l’87% dei lavoratori sostiene di essere produttivo da casa non meno che in ufficio, e anzi di lavorare di più da quando si può usufruire della flessibilità. Di diversa opinione, invece, sono i manager: tra loro, solo il 12% ritiene che la produttività sia realmente aumentata

Perché? “Perché le persone” spiega Manolova “sentono il peso del sovraccarico digitale, che c’è, ma non sempre porta a un aumento della produttività. Il numero di email che riceviamo è aumentato del 150%, sono aumentate le chat, si sono dilatati gli orari in cui veniamo contattati per motivi di lavoro. Il carico c’è, ma talvolta i nostri sforzi non vengono convogliati nel modo migliore, nel senso che perdiamo ancora molto tempo in attività che non aggiungono valore al nostro operato”. 

L’AI e la nuova rivoluzione tecnologica

E qui entra in gioco l’intelligenza artificiale. “Noi di Microsoft – dice Manolova – vediamo nel futuro del lavoro una progressiva democratizzazione, che sarà sempre più spinta. Già ora abbiamo metabolizzato cambiamenti che non immaginavamo, il futuro ci riserva una nuova ondata di novità portate dall’intelligenza artificiale

Immaginiamo un programma del pacchetto Office tra i più utilizzati: Excel, che serve per realizzare tabelle ed elaborare dati. Secondo le nostre stime, la maggior parte delle persone utilizza poco più del 10% delle funzionalità. Evidentemente, pur avendo a disposizione molte risorse, queste non sono alla portata dell’utente medio”.

E questo non stupisce: il programma ha davvero un potenziale enorme, ma richiede anche di saper usare molti comandi e di conoscere funzioni matematiche sicuramente non di uso comune. Chiunque abbia mai usato il programma, infatti, è andato a googlare almeno una volta come poter accedere a una determinata funzione, come impostare un calcolo automatico, come poter chiedere al programma di elaborare un dato.

Intelligenza artificiale, un copilota al nostro fianco

Tutto questo, dice Manolova, lo farà per noi il nostro assistente virtuale: “ci rivolgeremo a lui con parole semplici, proprio come se parlassimo con un collega, e potremo chiedergli di estrarre i trend di vendita degli ultimi tre anni, o di mostrare uno spaccato delle vendite in una determinata area geografica. 

Lo farà a richiesta, senza più dover ricordare difficili formule matematiche, e ci proporrà anche il grafico più adatto a rappresentare i dati estratti. In questo modo, le persone potranno concentrare il proprio ingegno su attività più complesse, quali l’elaborazione di nuove strategie a partire dai dati ottenuti”.

“Molti – continua Manolova – continuano a chiedersi se con il progresso tecnologico aumenterà la produttività o perderemo posti di lavoro. Penso che semplicemente lavoreremo in modo diverso: potremo fare più cose in meno tempo, e potremo concentrarci su attività più di valore, delegando quelle automatizzabili. 

Devo presentare un summary per l’executive board? L’intelligenza artificiale mi proporrà un utile canovaccio, che poi io renderò più potente ed efficace con gli strumenti che, ad oggi, possiede solo l’intelligenza umana. Ma lo farò partendo da una buona base, realizzata in tempo zero”. 

“L’IA – chiosa la manager – non è un autopilota, semmai un copilota che accompagna l’utente mentre guida. Non si sostituisce alla persona ma si affianca, permettendoci di esprimere al meglio il nostro potenziale”. 

 

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