Mangiare sano fa bene alla nostra salute, e aiuta il pianeta. Il webinar di Fondazione Veronesi sull'ecosistema del cibo
Scegliere un cibo naturale, meno lavorato e più sano fa bene alla salute di ognuno di noi e, allo stesso tempo, è sostenibile per il pianeta. “L’ecosistema del cibo come catalizzatore di innovazione, sostenibilità e responsabilità”, è stato il tema del webinar organizzato dalla Fondazione Veronesi, che sta dedicando molte energie alla promozione della responsabilità sociale d’impresa. Questo perché un dialogo virtuoso tra scienza e imprese è considerato fondamentale per diffondere uno stile di vita sano.
«La stessa sostenibilità è un tema cruciale per la nostra salute – ha introdotto il Professor Fabio Ancarani, Associate Dean for Executive Education alla Bologna Business School –. Gran parte delle malattie sono causate dall’ambiente che ci circonda, e dal nostro stile di vita. Gli stessi eventi pandemici sono conseguenza di una devastazione dell’ambiente, di un’alterazione dell’ecosistema. In questo contesto, si comprende come il cibo e la sostenibilità siano legati: a livello micro, mangiando cose più sane e meno trattate, possiamo stare meglio, e a livello macro si evidenzia come ciò che fa bene a noi, migliori anche la sostenibilità del pianeta, del mondo in cui viviamo».
Sono 5 gli ostacoli ad una maggiore diffusione degli alimenti sostenibili: molti cibi sostenibili e responsabili sono poco accessibili perché hanno costi al consumo molto alti. Non solo: sono tendenzialmente meno facili da acquistare e conoscere, e quindi sono meno fruibili da un gran numero di persone. Terzo, la variabile distributiva: più sono di nicchia, più sono difficili da trovare, e nondimeno le aziende devono sperimentare nuovi linguaggi comunicativi e nuove campagne di marketing per promuoverli. Quinto, il packaging, che deve essere sì ecologico, ma anche accattivante, altrimenti le persone lasceranno sugli scaffali quel determinato prodotto.
«Oltre un terzo della popolazione mondiale ha accesso al cibo solo usando le mani – ha spiegato Roberto Della Casa, docente di Marketing dei prodotti agroalimentari dell’Università di Bologna –. Il concetto di ‘sostenibilità’ risale al 1978, e prevede che si lasci il pianeta alle future generazioni, così come lo si è trovato. Sono tre le condizioni che definiscono la sostenibilità: l’equilibrio ambientale, economico e sociale. Per poter parlare di sostenibilità dobbiamo necessariamente prendere in considerazione gli aspetti economici del cibo, che attualmente sta subendo rincari considerevoli. Per parlare di cibo sostenibile, bisogna parlare di agricoltura sostenibile».
Laura Ferrari, del Gruppo Alimentazione di Assolombarda, ha affrontato il tema dell’impegno delle aziende alimentari per favorire la sostenibilità: “Siamo un gruppo di 200 aziende diverse per dimensioni, da micro imprese a grandi multinazionali che, nel realizzare la sostenibilità, partono dagli stessi ambiti: riduzione dei consumi energetici e idrici, miglioramento del benessere animale, la riduzione dello spreco alimentare, l’adozione della etichettatura nutrizionale.
Per avere un cibo sostenibile e accessibile, è necessario trovare il giusto equilibrio tra gli standard più elevati di sostenibilità, e la competitività, senza dimenticare gli aspetti culturali e sociali del cibo. L’etichettatura nutrizionale fronte-pacco è uno strumento per avere un approccio consapevole al cibo – ha concluso Laura Ferrari – Ed è importante che ogni etichetta riporti in modo chiaro le informazioni necessarie al consumatore, così che possa scegliere il prodotto in totale libertà».
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