Professioni sempre più specifiche e ricercate per il fashion: il settore moda cerca fino a 94 mila persone entro il 2026
Il Fashion Talent Days ha convalidato la necessità di nuove figure professionali nel settore della moda, specializzate in ambiti molto precisi e definiti. Questo non fa che confermare la generale tendenza in atto, che attraversa tutti i comparti, e vede il bisogno di professionalità sempre più esperte. Alle aziende servono professionisti molto preparati in ambiti altrettanto specifici.
L’evento dedicato all’industria italiana della moda e degli accessori ha evidenziato l’esigenza di 94 mila persone da inserire nel sistema entro il 2026. Sono oltre 40 le figure professionali necessarie: dal fashion designer al fashion business & buyer, fino al fashion business, communication & media e al fashion lawyer.
Nel corso della tre giorni che ha visto la partecipazione virtuale di migliaia di persone, è emersa la diffidenza delle giovani generazioni rispetto alle possibilità di crescita professionale all’interno dell’industria tessile.
Non solo: i giovani pensano che sia difficile esprimere la propria creatività nelle aziende del comparto, ancora troppo spesso viste come fabbriche sterili, in cui il lavoro è ripetitivo e alienante.
Da qui il bisogno di rafforzare l’employer branding delle aziende della moda, al di là dei grandi marchi del lusso: da tanto tempo le fabbriche non sono più luoghi poco accoglienti, e il settore è in forte sviluppo. Offre possibilità concrete di carriera, con stipendi e retribuzioni molto interessanti.
Secondo il Rapporto Excelsior Unioncamere 2022, da oggi al 2026 il comparto Tessile-Moda-Abbigliamento avrà bisogno di assumere tra 63 mila a 94 mila persone.
Tra gli strumenti per aumentare l’attrattività delle aziende del settore, ci sono anche i benefit e tutto ciò che è legato a welfare e benessere del lavoratore. Le persone vogliono avere un work life balance adeguato, e lavorare per realtà dove siano valorizzate l’inclusione e la sostenibilità.
Questo professionista ha seguito un percorso di formazione culturale e artistica all’avanguardia, acquisendo competenze disciplinari e progettuali.
Il fashion designer è preparato per affrontare tutti gli aspetti della professione, che vanno oltre quelli dello stilista di moda: dalla ricerca tendenze fino allo sviluppo di vere e proprie collezioni moda di abbigliamento, calzature e accessori.
Una figura indispensabile, che lavora sul campo, analizzando i trend del momento e traducendoli attraverso la propria creatività, per realizzare prodotti al passo con i tempi, facendo emergere il proprio stile.
Il fashion buyer è un professionista che sa come selezionare un mix bilanciato di marchi e prodotti in grado di soddisfare pienamente gli obiettivi di vendita delle aziende, la domanda del consumatore e i bisogni del mercato.
Tra i suoi compiti i sono la pianificazione dei processi di acquisto strategici e la supervisione del percorso attraverso cui una collezione viene trasferita dallo showroom al negozio, per essere venduta.
Il fashion buyer ha specifiche attitudini nell’ambito del buying, e la sua formazione gli permette di ottimizzare la fase di acquisto prodotti, supportando il fashion designer nella fase di realizzazione di nuove collezioni.
Il ruolo del fashion business, communication & media è molto importante all’interno di un’azienda di moda: questo professionista analizza social media e mercati per comprendere la cultura del momento. Tiene d’occhio costantemente i social network, da Facebook a Instagram, fino a Pinterest e Twitter, utilizzandoli per potenziare l’immagine del brand per cui lavora, o per promuovere un prodotto.
Questo professionista ha solide competenze nel marketing tradizionale e digitale, e ha molte abilità editoriali per attività di stampa e public relation: fashion writing, storytelling digitale, pubblicazione pubblicitaria e marketing, media planning, direzione creativa e fashion shooting.
Nell’epoca dell’e-commerce, di blogger e influencer, il fashion lawyer (avvocato specializzato nel settore moda) ha un ruolo fondamentale per l’industria. Si occupa di garantire i diritti sui modelli, sui disegni, sui brand e sulle azioni volte a tutelare il cliente dal plagio, dalla concorrenza sleale e dalla contraffazione.
In Italia questa figura è ancora poco conosciuta e ricercata dalle PMI, ma le aziende di dimensioni più grandi si stanno già attrezzando per averla nei propri team e salvaguardare la creatività dei propri designer e stilisti.
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