La salute delle persone viene prima del profitto. Questo è da tempo un monito ma oggi più che mai anche un obiettivo primario
Sicurezza, salute e ambiente sono fattori indispensabili per uno sviluppo sostenibile.
Non è uno slogan, ma deve divenire il monito attraverso il quale le aziende sono oggi chiamate a operare. I due anni appena trascorsi ci hanno insegnato qualcosa di importante e, oggi più che mai, questo obiettivo è divenuto l’oggetto primario delle strategie organizzative di molte aziende.
Benessere non vuol dire solo stare bene. Certamente si tratta di un termine che racchiude in sé molteplici sfaccettature e significati. Ma esso significa oggi, nella moderna organizzazione del lavoro, imparare a ripensare il ciclo di vita del lavoro, partendo dall’ambiente, dalla salute delle persone e della comunità in cui si opera e non considerando solo le sfide della conciliazione, della flessibilità, del lavoro da remoto, del lavoro ibrido o della cura degli spazi.
Partire, invece, dalla sicurezza delle persone vista a 360°, ossia come salute, sicurezza e ambiente è probabilmente il senso più vero del nuovo modo di lavorare che possiamo portare a casa dopo la pandemia. In pratica, la considerazione del valore, della centralità e dell’importanza che hanno le persone avendo come obiettivo la loro sicurezza, sia all’interno dell’organizzazione sia nella comunità in cui vivono. Tema particolarmente delicato, stando alla cronaca.
Cosa vuol dire allora oggi sicurezza?
Sicurezza vuol dire salute e ambiente. Ma non ha significato senza la considerazione del suo valore in termini di benessere – wellbeing – dell’intera organizzazione. E l’organizzazione deve essere pronta ad affrontare su queste basi le sfide dalla sostenibilità e della green economy.
Sicurezza, benessere e sostenibilità sono parole con un preciso significato che, se prese congiuntamente e in una prospettiva evolutiva, hanno anche un preciso valore giuridico all’interno del nostro ordinamento giuridico.
L’art. 41 Cost., che tutela la libertà d’impresa, stabilisce che l’iniziativa economica privata è libera e che non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale.
Questo significa che l’ordinamento giuridico tutelando la libertà d’impresa tiene comunque conto del fatto che, nello svolgimento di un’attività economica, vi sono implicazioni organizzative e sociali che richiedono il giusto bilanciamento dei molteplici interessi in gioco, privati e pubblici. Tra questi interessi si collocano la sicurezza, la libertà e la dignità umana.
E, in modo più specifico, con l’entrata in vigore a marzo del 2022 del nuovo testo dell’art. 41 Cost (integrato dalla Legge Costituzionale n. 1/2022), l’obiettivo di tutela della salute e dell’ambiente. Con un occhio di riguardo, pertanto, alle implicazioni che per ogni attività economica vi sono in termini di sicurezza, di benessere e di sostenibilità, sia per gli individui sia per le comunità di riferimento.
Salute e ambiente sono ormai inscindibili. Lo si è visto proprio durante la pandemia. E produrre in modo sostenibile con la giusta attenzione alle persone e all’ambiente è divenuto obiettivo di ogni impresa, ma anche vero e proprio parametro di misurazione del benessere interno ed esterno di una determinata organizzazione.
Per far sì che la sostenibilità non sia un termine vuoto – solo perché divenuto di moda – è necessario proprio mettersi nell’ottica del ripensamento dell’intero ciclo del lavoro. Sicurezza, salute, ambiente e dignità umana sono elementi inscindibili e fattori di valore per ogni comunità organizzata: da quella dell’impresa al territorio in cui l’impresa opera.
Non è più possibile pensare ad aziende che non si pongano questi interrogativi e che non orientino il loro operato verso una produzione e un’attività che tutelino le persone che ci lavorano e l’ambiente che le ospita. Solo così il benessere, individuale e collettivo, divengono in modo circolare punto di partenza e anche punto di arrivo delle strategie imprenditoriali.
Il rinnovamento della norma costituzionale è segno evidente di questa nuova prospettiva. La norma, infatti, era già pronta, nella sua formulazione originaria, ad accogliere gli sviluppi dell’economia interna, anche nel quadro dei principi di libero mercato propri del mercato europeo. Ma i suoi principi possono oggi essere visti sotto una nuova luce.
La norma costituzionale, infatti, non impone in modo rigido un preciso modello economico di tipo dirigistico ma, proprio attraverso il bilanciamento degli interessi in gioco che ne caratterizza lo spirito fin dalla sua nascita, si pone come ponte verso un obiettivo di benessere economico da raggiungere proprio tenendo conto dell’evoluzione e del mutare degli interessi in gioco. Interessi che coinvolgono allo stesso modo, attraverso la centralità della persona, economia e società.
È questo un passaggio fondamentale delle strategie e degli obiettivi di sostenibilità della Green Economy. E non solo di essa. Sostenibilità è così un modo di intendere l’organizzazione che abbraccia diversi ambiti, che genera valore all’interno e all’esterno e che influisce sulla reputazione e sugli investimenti divenendo, appunto, anche attraverso la sicurezza, benessere organizzativo.
Come messo in evidenza, ad esempio, nello Statuto della persona che Enel ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali quale Protocollo per la valorizzazione della persona nell’impresa.
Se il benessere è divenuto una necessità della nostra vita (lavorativa e non lavorativa), se si vogliono assecondare i nuovi modelli organizzativi, il benessere organizzativo deve diventare l’obiettivo principale a tutti i livelli – anche istituzionali – al fine di promuovere modalità di lavoro, stili di vita e comportamenti più sani sia in termini di salute sia in termini di ambiente (Be Green; Be Healthy; Be Fair).
È questo probabilmente il miglior lascito – già obiettivo di Agenda 2030: the right to a clean, healthy and suistainable environment – che possiamo e dobbiamo riservare alle nuove generazioni.
Leggi anche
La via della sostenibilità, le comunità energetiche, cosa sono?
Fila Solutions: investire nella formazione anche dei familiari