Salvaguardia del pianeta e razionamento acqua per far fronte alla carenza idrica passano anche per creazione attività economiche sostenibili
La tutela dell’ambiente è fatta soprattutto di azioni concrete e cambiamenti tangibili: lo hanno capito i giovani, che vogliono essere protagonisti della trasformazione, e salvare il pianeta non solo a parole.
La crisi idrica che ha colpito il nostro Paese nell’ultimo periodo è solo uno dei tanti campanelli d’allarme del cambiamento climatico, ed è dimostrato da diversi studi come il risparmio idrico possa avvenire anche attraverso le nostre scelte alimentari.
Un esempio di questa proattività è Heura Foods, startup innovativa spagnola che propone di sostituire la carne animale con carne vegetale, un cambio di paradigma che può aiutare ad affrontare anche la crisi idrica.
Con il contributo di chef di qualità, nutrizionisti e ricercatori, Heura Foods ha sviluppato una strategia che unisce due aspetti diversi dell’attivismo e dell’imprenditoria, evidenziando ancora una volta come il profitto possa tranquillamente andare a braccetto con la sostenibilità.
Il motto di Heura Foods è “Salvare il pianeta attraverso quello che mangiamo”. La startup propone la carne vegetale al resto d’Europa, convinta che sia la cosa migliore sia per gli animali che per la salvaguardia dell’ambiente. Ma non solo: Heura Foods crede che la carne vegetale sia un elemento capace di migliorare anche l’alimentazione delle persone, e possa cambiare le logiche di filiera: prodotti etici a prezzi alti ma sostenibili, per ridare valore a chi opera nel settore.
Il punto di riferimento di Heura Foods sono la ricerca tecnologica, e i brevetti che blindano la startup, rendendola unica rispetto ai competitors, e rafforzano la sua posizione nel mercato. L’azienda ha ben chiari i suoi obiettivi: migliorare la salute del pianeta e delle persone, guadagnando. Heura ha chiuso il 2021 con un fatturato di 17,7 milioni di euro, in crescita rispetto agli 8 milioni di euro del 2020, ha siglato accordi con la GDO di molti Paesi europei, incluso Carrefour per l’Italia, ed è l’emblema che la trasformazione è possibile, affiancando due fattori solo apparentemente lontani: i movimenti sociali e le innovazioni tecnologiche.
Heura Foods non è certo l’unica azienda impegnata nella produzione di carne vegetale, ma quella che può sembrare una moda è, in realtà, una delle risposte al disastro ambientale a cui ci si trova di fronte.
I dati parlano chiaro: sul pianeta siamo in troppi per poterci permettere di continuare a consumare a pieno ritmo la carne animale. L’allevamento di polli, manzi e maiali, e la produzione dei loro mangimi, pesa per il 19,7% delle emissioni planetarie, contro il 16,2% dei trasporti complessivi (aerei, auto, treni e navi).
E nemmeno gli animali se lo possono permettere, che vengono allevati in condizioni spesso difficili: oggi, su una popolazione mondiale di 7,8 miliardi di persone, esistono 80 miliardi di animali da allevamento.
Ma la filiera della carne animale pesa anche sull’economia: l’83% delle fattorie e relativi terreni sono dedicati all’allevamento per fini alimentari, che tuttavia produce solo il 18% delle calorie e il 37% delle proteine di cui abbiamo bisogno ogni giorno.
Per non parlare del consumo d’acqua. Secondo il Water Foodprint Network, per produrre un 1 kg di carne bovina, sono necessari 15.415 litri d’acqua. Consumare più prodotti vegetali, dunque, è anche una risposta alla crisi idrica.
Consumiamo troppa carne, e questo non fa bene alla nostra salute: troppe proteine e troppi grassi animali in rapporto al fabbisogno quotidiano mettono a rischio il benessere delle persone e abbassano la qualità dei prodotti. La produzione di carni e pollame, incluse le uova, sta crescendo dal dopoguerra in maniera esponenziale, utilizzando in tutta la filiera quantitativi di sostanze chimiche potenzialmente nocive.
L’obiettivo di Heura Foods non è limitato alla produzione del cibo, ma anche alla sua preparazione. L’azienda non compete con la carne della macelleria, ma con le confezioni sui banconi dei supermercati, dove la filiera e la logistica sono estreme e i prezzi molto competitivi.
Come si fa a produrre carne vegetale a quattro volte il prezzo medio di quella animale, quando nei supermercati questo scende anche a un sesto? Le aziende come Heura ci stanno lavorando, perseguendo l’obiettivo della parità di prezzo, anche attraverso la creazione di ricette corrette da un punto di vista nutrizionale.
Heura Foods acquista materia prima vegetale da aziende agricole certificate, la fa processare in impianti altrettanto certificati, e la fa impacchettare e distribuire su una rete di negozi della grande distribuzione. In pratica, non ha fabbriche o canali di distribuzione suoi.
Ma Heura studia anche l’aspetto nutrizionale, e i suoi ricercatori, in collaborazione con gli chef, vogliono riprodurre ricette legate alla dieta mediterranea, partendo dal presupposto che gli alimenti di qualità sono quelli che subiscono la minor quantità di trasformazioni.
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