L’attenzione per l’ambiente è ormai un imperativo categorico in tutti i settori: questo ha generato una crescente richiesta di nuove figure professionali. E anche il mondo della formazione cerca di stare al passo
Dal giurista ambientale al food designer, dal manager della felicità all’idrologista: sono numerose le figure professionali emergenti legate al mondo della sostenibilità. Molte sono in realtà un’evoluzione di professioni già esistenti, che pian piano acquistano competenze nuove e in linea con la direzione che sta prendendo la produzione globale. E quindi, inevitabilmente, anche il mercato del lavoro. Vediamo alcune professioni “green” che si stanno affermando.
Il diritto ambientale si occupa di tutte le misure disposte dall’UE per migliorare la qualità dell’ambiente, ed è una branca del diritto in continua evoluzione. In Italia la materia è particolarmente vasta e complessa, tanto che negli anni si è affermata la figura del giurista ambientale, segnalata dal Sole 24 ore tra i migliori “green job” del futuro. Il profilo è quello di un laureato in Giurisprudenza specializzato in diritto ambientale. Può lavorare tanto nel privato (fornendo obiettivi e modalità per raggiungerli, ad esempio, ma anche supportando il management nel pianificare le azioni per gli adempimenti normativi) quanto nel pubblico (offrendo supporto nell’interpretazione delle norme o nella redazione di contratti per figure tecniche impiegate nel campo della sostenibilità).
Il food designer è un’evoluzione di altre figure che afferiscono al ramo del design, e si occupa in modo specifico di food. Può collaborare a stretto contratto con i fotografi, per far apparire i piatti ‒ sani e sostenibili ‒ ancora più belli e invitanti, o può studiare packaging accattivanti che incentivano la vendita. Dai campi alla logistica, segue tutta la produzione da un punto di vista del design, portando i processi innovativi all’interno della filiera agroalimentare.
Il manager della felicità lavora invece nel settore risorse umane e si occupa di creare un ambiente aziendale il più possibile piacevole e sereno. Soprattutto per i giovani, stare bene sul posto di lavoro è un fattore fondamentale (ne parliamo qui, link altro articolo in pubblicazione), per questo le aziende motivate ad assumere talenti emergenti hanno iniziato a puntare molto su questo aspetto. La logica sottostante è che la felicità dei dipendenti impatta sulla produttività, quindi avere dei lavoratori soddisfatti e appagati permette di produrre di più e meglio a parità di risorse.
Il mestiere dell’idrologista si innesta nel ramo dell’Ingegneria e descrive professionisti specializzati nel consumo di acqua e in come ridurre gli sprechi. Tra le possibili applicazioni, l’idrologista può aiutare gli scienziati ambientali e gli altri scienziati a preservare e ripulire l’ambiente o cercare acqua sotterranea.
Questa figura professionale esiste in realtà già dagli anni ‘90, ma inizialmente aveva un ruolo molto di nicchia, legato solo a situazioni particolari. A maggio 2021 il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, di concerto con il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha firmato il decreto che delinea le funzioni del mobility manager e ne rende obbligatoria la presenza nelle aziende con più di 100 dipendenti. La sua funzione in ambito aziendale è quella di riorganizzare i turni in modo tale da dilazionare anche i viaggi, con un effetto positivo non solo sull’affollamento negli uffici ma anche sul traffico cittadino.
Leggi anche:
Adecco individua i dieci profili più introvabili del momento