FMI: recessione economica globale per il 2020

(foto Shutterstock)

Il Fondo monetario internazionale prevede una grave crisi finanziaria a causa del lockdown per Covid-19. Contrazione del Pil del 3% nel mondo, e in Italia del 9%

La crisi economica conseguente alla pandemia di coronavirus che sta flagellando il mondo intero sarà peggiore della crisi del 2008 e di quella dovuta alla grande depressione del 1929. Lo dicono le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale. E addirittura si prevede che ci troveremo di fronte a «dati possibili, e forse probabili, ancora peggiori», qualora la pandemia e il lockdown si prolungassero anche nella seconda parte del 2020, se le economie emergenti fossero colpite con un impatto ancora più potente, se permanesse una situazione di difficoltà finanziaria, insieme a fallimenti di imprese e disoccupazione.

Nel report di aprileWorld Economic Outlook – The Great Lockdown”, l’International Monetary Fund prevede per il 2020 una contrazione del Pil italiano del 9,1% e del Pil mondiale pari al 3%, quantificabile in una cifra pari a «9 mila miliardi di dollari, più grande delle economie di Giappone e Germania insieme» secondo quanto dichiarato da Gita Gopinath, capo economista dell’Fmi.

Estendendo la previsione al 2021, il fondo indica un calo ipotetico mondiale del 5,8%. Il tutto considerando che fino a gennaio 2020, prima dell’inizio dell’emergenza coronavirus, lo stesso Fmi calcolava una crescita del 3,3%.

«Siamo ancora di fronte a una straordinaria incertezza sulla profondità e la durata di questa crisi, – ha affermato la direttrice esecutiva del Fondo Kristalina Georgieva – in effetti, prevediamo la peggiore ricaduta economica dalla Grande Depressione. Solo tre mesi fa, ci aspettavamo una crescita del reddito pro capite positiva in oltre 160 dei nostri paesi membri nel 2020. Oggi quel numero è stato ribaltato: ora prevediamo che quest’anno 170 paesi proveranno una crescita negativa. Le prospettive cupe si applicano sia alle economie avanzate che a quelle in via di sviluppo. Questa crisi non conosce confini».

SCENARI

Gli scenari potenziali sono tre per Fmi, con conseguenze più o meno gravi, sulla base del tempo necessario a bloccare la diffusione dei contagi. Nel caso di un prolungamento del lockdown si prevede una recessione più grave di tre punti rispetto alle stime, con una proiezione di ripresa nel 2021 di un punto inferiore. L’ipotesi invece di una nuova pandemia nel 2021, annullerebbe una eventuale ripresa. Nel caso invece di un terzo scenario, comprensivo di entrambe le ipotesi precedenti, avremmo una pesante crisi anche nel 2021, con Pil mondiale più basso di 8 punti rispetto al 5,8% presentato ad oggi.

QUALCHE NUMERO SULLE ECONOMIE MONDIALI

La crescita economica delle economie mondiali risentirà dell’effetto Covid-19 in maniera molto severa. Le proiezioni per le economie avanzate, segnano un -6,1% nel 2020 rispetto al +1,7% del 2019. Con un’ipotesi di ripresa nel 2021 del 4,5%.

ECONOMIE AVANZATE

Area Euro

La contrazione del Pil per l’Area Euro sarà del -7,5% contro il +1,2% del 2019. I paesi europei ad avere le conseguenze più pesanti si prevede saranno l’Italia (-9,1%) e la Grecia (-10%).
Nel dettaglio:

  • Germania -7% 
  • Francia -7,2%
  • Spagna -8%
  • Italia -9,1% (rispetto al +0,3% del 2019. Con previsione di crescita per il 2021 del 4,8%.

La previsione di ripresa per l’Europa per l’anno prossimo sarà del 4,7%.

Stati Uniti e Canada

Contrazione del -5,9% per l’economia Usa, che nel 2019 cresceva del +2,3%. Peggio il Canada con un -6,2%Nel 2021 prevista una crescita del 4,7% per gli Usa e del 4,2% per il Canada.

Inghilterra e Giappone

Per l’Inghilterra le perdite economiche saranno del -6,5%, rispetto all’1,4% del 2019; per il Giappone del -5,2% contro lo 0,7% del 2019.

MERCATI EMERGENTI ED ECONOMIE IN VIA DI SVILUPPO 

Per i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo Fmi stima una diminuzione del Pil del -1%, rispetto al 3,7% dell’anno precedente. Con una ripresa per il 2021 del 6,6%.

Nel quadro mondiale generale, a salvarsi dalle riduzioni del Pil di segno negativo, saranno i paesi asiatici Cina e India, nonostante anche per loro la crescita subirà una brusca frenata, passando nel caso della Cina dal +6,1% del 2019 al +1,2% del 2020, e nel caso dell’India dal +4,2% al +1,9% del 2020.

Le proiezioni per il 2021 vedono però un’accelerata per la Cina fino al 9,2% e per l’India al 7,4%.

LE PRIORITÀ DI OGGI PER FMI

Oggi le priorità per il Fondo sono queste: limitare gli effetti della pandemia, aumentando la spesa nella sanità e nella ricerca, per ridurre i contagi, salvare vite umane, trovare un vaccino, e, a lungo termine tutelare la salute pubblica e finanziaria dei paesi.

Quanto al periodo di lockdown, dice il Fondo, i Governi devono mettere in atto politiche di bilancio, monetarie e finanziarie, devono mettere le famiglie nelle condizioni di provvedere alle loro necessità e supportare le imprese perché possano ripartire con le attività nelle fase successiva alla chiusura. Così da salvaguardare l’infrastruttura economica e finanziaria della società.
Il dato delle misure di sostegno messe in campo dai Governi contro l’emergenza risulta pari a 8 mila miliardi di dollari.

A livello internazionale è essenziale una forte cooperazione multilaterale per superare gli effetti della pandemia, aiutare i paesi in difficoltà a far fronte alla crisi sanitaria e finanziaria, incanalare gli aiuti verso i paesi con i sistemi sanitari più deboli, perché «nessun Paese sarà al sicuro dalla pandemia e da una eventuale seconda ondata finché la trasmissione del virus continuerà da qualche parte».

Fmi chiede inoltre alle Banche centrali di incoraggiare gli istituti di credito a rinegoziare i prestiti concessi a imprese e famiglie in difficoltà.
La crisi va a toccare la stabilità del sistema finanziario globale, con un aumento del rischio «che chi ha debiti non sia in grado di far fronte ai suoi impegni, mettendo sotto pressione le banche e causando un congelamento dei mercati del credito».

«Il mondo è cambiato drammaticamente in tre mesi, dalla pubblicazione del nostro ultimo World Economic Outlook» ha affermato Gita Gopinath. «Come in una guerra c’è incertezza sulla durata e l’intensità dello shock (…) In una crisi normale si stimola la domanda, ma oggi in larga parte la crisi è dovuta alle misure di contenimento, per questo stimolare l’attività può essere arduo o per molti settori indesiderabile». Dei segnali positivi però ci sono, secondo Gopinath, con la discesa dei numeri dei contagi in seguito alle misure di sicurezza e di tutela della salute, di cittadini e imprese, definite dai vari Stati, e si spera nell’arrivo di un vaccino nei prossimi mesi.

 

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