I Fondi ESG stanno diventando sempre più importanti e la finanza ci investe. Il futuro della sostenibilità si gioca anche sui mercati finanziari
I Fondi Esg sono sempre più popolari, rappresentano il 30% del totale e garantiscono rendimenti simili a quelli tradizionali. Ma di cosa si tratta esattamente? ESG sta per ‘Environmental’, ‘Social’ e ‘Governance’, e definisce i tre parametri fondamentali per verificare, misurare e sostenere l’impegno verso la sostenibilità di un’impresa o di un’organizzazione.
Questo approccio sostenibile avviene attraverso l’acquisto di prodotti, il controllo di processi di produzione e delle filiere, e scelte di investimento indirizzate allo sviluppo sostenibile.
Il periodo attuale è decisamente complesso per la Borsa, ma la finanza sostenibile continua a battere il mercato. Lo evidenzia il report Consob sulle principali tendenze in tema di investimenti sostenibili e criptoattività.
Sul fronte dell’offerta di strumenti finanziari sostenibili, l’Europa conferma il suo ruolo trainante: a giugno 2022, l’aggregato globale delle emissioni di obbligazioni ESG è riferibile ai paesi europei per il 50%, mentre il patrimonio di fondi comuni d’investimento ESG europei pesa più dell’80% sul dato globale.
In questo contesto, i fondi ESG hanno superato quota 5 mila in Europa a marzo 2022 e raggiungono un patrimonio complessivo vicino a 2.300 miliardi di dollari, in crescita del 40% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente.
Solo in Italia, alla fine del primo trimestre 2022, si sono registrati oltre 1.900 fondi ESG, con un patrimonio di 431 milioni di euro, in forte aumento rispetto ai 295 milioni dell’anno precedente. Le obbligazioni green costituiscono il 60% del totale emesso, e i bond sostenibili, quelli legati al finanziamento di progetti o attività con impatti positivi su ambientale e società, sono pari al 26% del totale.
La finanza ha un ruolo fondamentale nello sviluppo sostenibile e nella lotta al cambiamento climatico: per condividere a livello globale i 17 obiettivi di sostenibilità 2030 e raggiungere risultati concreti servono investimenti, e la finanza deve rispondere alle politiche che ogni singolo Paese mette in atto per la sostenibilità.
Claudia Segre, Presidente Global Thinking Foundation, evidenzia nel podcast di Wired Finance: “Alla base del raggiungimento di questi obiettivi ci sono i criteri che permettono di arrivare ai traguardi di sostenibilità, e sono gli ESG. Parlano di ambiente, di sociale e di governance e, nell’ambito delle aziende, si esprimono anche attraverso gli aspetti immateriali della produzione. Serve una piattaforma comune che contenga le regole che tutti devono rispettare per andare nella direzione della sostenibilità”.
I fondi etici e sostenibili sono il 30% dei fondi non legati direttamente al rispetto di criteri ESG, e in questi ultimi 5 anni, anche alla prova della pandemia i rendimenti di quelli etici hanno raggiunto quelli dei fondi tradizionali.
Ma a che punto è la sensibilità delle persone rispetto al tema dei Fondi ESG? “Noi rileviamo che il lavoro di formazione e informazione degli italiani che viene fatto nelle aziende nell’ambito della sostenibilità e della finanza stanno funzionando molto bene – spiega Claudia Segre –. Le difficoltà maggiori si riscontrano nelle aziende, perché non è semplice sposare certi tipi di parametri e adeguare la propria rendicontazione a un bilancio sociale che tenga conto degli standard che saranno ulteriormente rinvigoriti rispetto al precedente regolamento europeo”.
Si stanno facendo strada anche in Italia i green bond, le obbligazioni verdi: “Sicuramente le obbligazioni green sono strumenti che diversi Paesi utilizzano già da tempo – conclude Claudia Segre –. È un’alternativa di legare l’emissione a dei precisi obiettivi legati alla protezione ambientale. Ci sono diverse tipologie di obbligazioni green.
Possono essere legate anche a obiettivi e progetti sociali ma, in generale, servono ad affiancarsi all’intento presente nell’agenda europea dedicato alla rigenerazione e alla trasformazione ambientale”.
Leggi anche: