Cresce il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: le startup più innovative si concentrano sul recruiting
Il mismatch tra domanda e offerta di competenze è troppo ampio, e non sapete come trovare i professionisti che fanno al caso vostro?
Potete prendere esempio dalle tante startup che si stanno concentrando su un’azione di recruiting molto specifica e puntuale, a partire da Ingenn, la società di head hunting che rivoluziona l’attività di ricerca e selezione di personale in campo ingegneristico.
L’obiettivo di Ingenn è supportare la crescita competitiva nel mercato globale delle imprese del comparto manifatturiero e della produzione industriale.
Ma Ingenn non è l’unico esempio: nel settore della ristorazione le imprese si stanno attrezzando per trovare le professionalità necessarie. Il comparto manifesta carenza di competenze: c’è lavoro, ma alle aziende mancano i profili.
L’industria italiana è in costante crescita: occupa la settima posizione a livello mondiale, e la seconda posizione a livello europeo.
Tuttavia, secondo le previsioni occupazionali di maggio di Unioncamere e Anpal, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro si conferma elevato: sono difficili da reperire il 38,3% dei lavoratori ricercati.
In particolare, mancano tecnici in campo ingegneristico, tecnici della salute, oltre alle figure degli operai specializzati come fabbri ferrai e costruttori di utensili, artigiani e operai specializzati, meccanici, montatori, riparatori e manutentori.
Nella ristorazione le cose non vanno molto diversamente. L’indicazione che emerge dall’ultimo report Fipe è esplicita: il mondo dell’accoglienza enogastronomica ha pagato caro dazio alla pandemia, perdendo in due anni 45 mila imprese e 300 mila addetti, e ora si trova a fare i conti con ostacoli inimmaginabili nella ricerca del personale.
Mancano all’appello sia professionisti che figure con poca esperienza, per bar e ristoranti.
Secondo l’indagine Fipe un terzo dei ristoratori ha cercato personale nel 2021 e poco meno di due terzi ha avuto abbastanza o molta difficoltà nel reperirlo.
In questo contesto sono nate alcune startup dedicate al recruiting: è il caso della società milanese JoJolly, nata nel 2019 per operare come marketplace digitale nell’ambito ristorazione, e agevolare l’incontro tra chi offre e chi cerca lavoro a costi concorrenziali, snellendo la burocrazia e contrastando il lavoro nero.
L’app prevede una selezione a monte dei ristoratori, con esclusione delle attività che non rispettano i parametri di correttezza ed equità, copertura assicurativa per i lavoratori, pagamenti garantiti e puntuali, flessibilità e possibilità di training gratuito.
Attualmente, la piattaforma conta circa 2.500 esercizi affiliati e 15mila candidati, e con la recente chiusura di un round di finanziamento da 350mila euro, la società ha posto le basi per un’ulteriore fase di sviluppo.
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