Per comodità il nome è stato abbreviato nella formula “assegno unico”, ma il vero nome sarebbe “assegno unico e universale”. La legge che lo ha introdotto – il decreto legislativo 46 del 2021 – parla infatti di “assegno unico e universale, basato sul principio universalistico”.
La motivazione e la finalità di questo nuovo strumento di supporto per genitori con figli a carico sono proprio nell’aggettivo “universale”: l’assegno spetta a chiunque abbia un figlio a carico, indipendentemente dalla tipologia di reddito e di lavoro.
Vuoi fare domanda? Il team di esperti di Laborability ha ideato una guida gratuita per trasmetterla, in autonomia, direttamente sul sito dell’INPS.
La generalità dei beneficiari è probabilmente la novità più importante del nuovo strumento di sostegno per i genitori con figli a carico.
Le precedenti misure erano rivolte principalmente ai lavoratori subordinati, come ad esempio gli assegni familiari. Lasciavano così prive di supporto moltissime categorie di lavoratori, come ad esempio gli autonomi o i piccoli imprenditori.
Inoltre, le detrazioniSono una somma da sottrarre alle imposte che dovrebbero essere pagate annualmente. Vengono riconosciute in base a determinati requisiti di reddito e personali. More per figli a carico non operavano per certe fasce di reddito, escludendo così ulteriori soggetti. Questa nuova misura, invece, spetta a tutti i genitori con figli a carico.
Chiunque abbia un figlio a carico e senza distinzione di tipologia di lavoro, occupazione e reddito.
Dunque, possono fare domanda:
Nessuna categoria è esclusa dai beneficiari: è una vera rivoluzione nel sistema delle tutele per i figli a carico.
Se la tipologia di lavoro, o l’assenza di occupazione, non hanno alcun valore ai fini del riconoscimento del diritto all’assegno, l’unico presupposto per poter riceverlo è essere genitore con figlio a carico.
Che cosa intende la legge per “figlio a carico”?
No, non c’è alcun limite di reddito. Anche questo è un altro aspetto che conferma l’universalità del nuovo strumento di sostegno.
Chiunque può chiedere l’assegno, indipendentemente dal reddito conseguito durante l’anno. Dai milionari sino ai soggetti meno fortunati. Anche i più ricchi possono ricevere l’assegno: l’importo minimo garantito è di 50 euro mensili per figlio a carico.
Questo tipo di misura non passa per il datore di lavoro, ma deve essere richiesta dal singolo lavoratore.
È possibile fare la richiesta di assegno unico in tre modi:
Se vuoi fare domanda direttamente sul sito INPS, puoi utilizzare questa guida gratuita creata dal team di Laborability, che ti guiderà nella compilazione della domanda, passo dopo passo, spiegandoti in modo interattivo e con un linguaggio semplice, ciascuna fase della richiesta.
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