Dal mese di marzo 2022, l’Assegno Unico e Universale (AUU) ha raggruppato gran parte delle prestazioni economiche, delle detrazioniSono una somma da sottrarre alle imposte che dovrebbero essere pagate annualmente. Vengono riconosciute in base a determinati requisiti di reddito e personali. More e dei bonus che venivano riconosciuti ai nuclei familiari con figli e ai futuri genitori.
La Legge di Bilancio 2022 ha inserito nell’ordinamento questa misura a sostegno della genitorialità che mira a essere estesa e penetrante. Infatti, l’assegno viene definito «universale» perché riconosciuto a tutti i nuclei familiari con figli a carico fino ai 21 anni di età, indipendentemente dalla situazione economica.
Una buona notizia per le lavoratrici in gravidanza: questa misura è valida a partire dal settimo mese. La domanda, però, deve essere presentata dopo la nascita.
Cosa è necessario fare per godere di questo diritto? Vediamolo insieme.
Per capire il funzionamento dell’assegno durante il periodo di gravidanza è necessario distinguere due momenti:
● stato di gravidanza: secondo le disposizioni di legge, la madre ha diritto al pagamento dell’Assegno dal settimo mese in poi
● nascita del figlio: da questo momento, potrà essere presentata domanda telematica all’INPS. Questo perché la condizione essenziale per la fruizione del sussidio è l’attribuzione al nascituro del codice fiscale.
Le FAQ dell’INPS da questo punto di vista sono molto chiare: dal momento in cui verrà pagata la prima mensilità di AUU, saranno accreditati alla richiedente anche tutti gli arretrati, a partire dal settimo mese di gravidanza.
Dal 1° gennaio 2022 si può presentare la domanda sull’apposita sezione del sito INPS, accedendo con SPID o CIE.
L’assegno è versato per un anno a partire da marzo 2022, fino a febbraio 2023. Con la circolare numero 132 del 2022 l’INPS ha precisato che coloro che l’assegno verrà riconosciuto in automatico anche dopo febbraio 2023. Il genitore beneficiario deve attivarsi esclusivamente riportando la data di nascita del figlio nella sezione “variazioni” della propria domanda.
Le lavoratrici in gravidanza devono attendere la nascita del figlio e l’attribuzione del codice fiscale. La prestazione però, verrà pagata dall’INPS a partire dal settimo mese.
No: la legge non richiede che venga obbligatoriamente presentato l’ISEE, cioè l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. In questo caso, però, l’assegno è calcolato con l’importo minimo previsto dalla normativa.
Nulla vieta al contribuente di presentare questo documento successivamente alla domanda. L’INPS specifica che a seguito di questa integrazione l’erogazione dell’AUU verrà riparametrata in base al reddito fiscale successivamente dichiarato.
La principale novità apportata con questa misura è la cancellazione delle detrazioni IRPEF spettanti per i nuclei familiari con figli a carico al di sotto dei 21 anni.
Questo metodo di riduzione dell’IRPEF da pagare era visibile in busta paga, nella parte bassa del cedolino, ma da quest’anno non esiste più perché viene inclusa nell’assegno unico.
Vengono inoltre abrogati il Premio alla nascita, l’assegno di natalità e gli ANF, ovvero gli assegni per il nucleo familiare.
Attenzione: l’importo dell’AUU viene accreditato direttamente dall’INPS nel conto corrente dichiarato dal richiedente in fase di domanda e non viene esposto nel cedolino.
L’importo mensile varia a seconda che il contribuente abbia presentato l’ISEE o meno ed è comunque compreso tra un minimo e un massimo.
La soglia è compresa tra:
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