L’assegno di maternità dal comune viene pagato quando non si ha diritto ad altre indennità di maternità
L’assegno di maternità del Comune è un contributo economico destinato alle madri che non hanno diritto ad altre indennità di maternità. Si tratta di una prestazione assistenziale prevista dall’articolo 66 della legge 448/1998, conosciuta anche come assegno di maternità art. 66 legge 448/98, ed è erogata dall’INPS su richiesta presentata al Comune di residenza.
L’assegno di maternità comunale (o assegno di maternità dei Comuni) è riservato alle cittadine italiane, comunitarie o con regolare permesso di soggiorno, che abbiano un ISEEÈ una valutazione della situazione economica del soggetto che ha intenzione di fruire di particolari prestazioni sociali agevolate. More familiare non superiore a una soglia stabilita annualmente: per il 2025 la soglia è fissata a 20.382,90 €.
L’importo dell’assegno di maternità dei Comuni 2025 è pari a 407,40 € per cinque mensilità, per un totale di 2.037,00 €. Questa misura è nota anche come assegno di maternità INPS, poiché è l’Istituto a occuparsi del pagamento, pur essendo la domanda gestita dai Comuni.
In sintesi, l’assegno di maternità cos’è? È un aiuto concreto per le mamme che si trovano in condizioni economiche svantaggiate e non possono accedere ad altre forme di tutela.
Per sapere a chi spetta l’assegno di maternità, è fondamentale conoscere i criteri previsti dalla legge. L’assegno di maternità dei Comuni, infatti, è una misura pensata per sostenere economicamente le mamme che non beneficiano di altre indennità, come quelle riconosciute dall’INPS. Ma a chi spetta l’assegno di maternità nel dettaglio?
Ecco i requisiti dell’assegno di maternità:
Dunque, l’assegno di maternità a chi spetta? Alle madri che si trovano in condizioni economiche svantaggiate e non ricevono indennità di maternità da altri enti. È una misura mirata a garantire un sostegno concreto dove le altre tutele mancano.
Sapere quando richiederlo è fondamentale: la domanda va inoltrata entro sei mesi dalla nascita o dall’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato. Rispettare questa tempistica è indispensabile per non perdere il diritto alla prestazione.
La domanda per l’assegno di maternità deve essere presentata al Comune di residenza, che ha il compito di verificare il rispetto dei requisiti di legge. Alcuni comuni consentono anche di inviare la domanda online.
Per presentare correttamente la domanda, è necessario allegare:
Attenzione al termine di scadenza: la domanda va presentata entro sei mesi dalla nascita o dall’adozione del bambino.
Dopo la valutazione dei requisiti, il Comune comunica l’esito alla richiedente. In caso di accoglimento, trasmette la documentazione all’INPS, che provvede poi al pagamento dell’assegno.
L’assegno di maternità ha un importo di 407,40 € ed è pagato per 4 mensilità, per un sostegno economico complessivo di 2.037 €.
L’assegno può essere cumulabile con indennità di maternità tradizionale se questa è pagata in misura inferiore rispetto all’assegno maternità del comune e fino all’importo totale previsto di 407,40 €.
Non c’è un termine preciso per sapere dopo quanto tempo arriva l’assegno di maternità comunale. La tempistica dipende dal numero di domande presentate al comune di residenza e dai tempi di evasione di ciascun ufficio, indicativamente tra i 30 e i 45 giorni. Dopo l’istruttoria del comune, la pratica viene trasferita all’INPS competente, che paga direttamente l’assegno di maternità del comune.
L’assegno di maternità 2025 è un contributo economico rivolto alle madri che non hanno diritto ad altre forme di tutela, come ad esempio l’indennità di maternità per lavoratrici dipendenti.
Le novità per il 2025 sono due:
In particolare, l’assegno di maternità dei comuni 2025 è riconosciuto dal Comune di residenza, ma viene materialmente pagato dall’INPS.
Il beneficio può essere richiesto solo se l’ISEE del nucleo familiare non supera 20.382,90 €. L’importo mensile dell’assegno è pari a 407,40 € per un massimo di cinque mensilità, per un totale complessivo di 2.037,00 €.
Non cambiano i requisiti né le modalità di richiesta: la domanda deve essere presentata entro sei mesi dalla nascita o dall’adozione, direttamente al proprio Comune di residenza.
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