Assegno unico 2023: maggiorazione genitori vedovi

(foto Shutterstock)

Data la fragilità dei nuclei familiari in cui uno dei due genitori è rimasto vedovo, è stato previsto un bonus erogato con l’assegno unico

L’assegno unico è una misura a favore della natalità e della genitorialità che consiste in un sostegno economico per le famiglie con almeno un figlio a carico. Ne hanno diritto a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al 21º anno di età del figlio. 

Un messaggio dell’INPS del 17 febbraio 2023 annuncia degli aumenti dell’assegno per i genitori rimasti vedovi. In questo articolo vedremo a quanto ammonta questa maggiorazione, quali sono i requisiti per ottenerla e quale la durata.

Gli importi di base

L’ammontare mensile, al di là delle maggiorazioni, non è lo stesso per tutti, ma varia in base all’età dei figli e alla situazione economica familiare data dall’ISEE:

  • ISEE fino a 15.000 € e figli minorenni: 175 €;
  • ISEE fino a 15.000 € e figli maggiorenni, fino al compimento del 21° anno di età: 85€
  • ISEE superiore a 15.000 € e figli minorenni: l’assegno si riduce progressivamente fino a 50 €;
  • ISEE superiore a 15.000 € e figli maggiorenni: l’assegno si riduce progressivamente fino a 25.

Quali maggiorazioni sono previste?

Gli importi indicati sopra sono quelli base, ma ci sono diverse condizioni che danno diritto a degli aumenti

Ad esempio:

  • per ogni figlio successivo al secondo;
  • in caso di figli non autosufficienti, con disabilità grave e media (senza limiti di età);
  • mamme con meno di 21 anni di età;
  • genitori entrambi titolari di reddito da lavoro;
  • famiglie con ISEE inferiore a 25.000 €

Inoltre, in base a un recente messaggio Inps, è prevista una maggiorazione anche per  quei nuclei familiari in cui uno dei genitori venga a mancare, rendendo vedovo il genitore superstite.

La maggiorazione per i genitori vedovi

L’INPS ha comunicato che, nel caso di nuclei con genitore vedovo, viene esteso il bonus previsto per i genitori titolari di reddito da lavoro

In linea di principio questa maggiorazione non potrebbe essere richiesta nel caso in cui la domanda di assegno unico sia presentata per un nucleo composto da un solo genitore, anche se lavoratore. Tuttavia, data la particolare condizione del nucleo familiare con un genitore vedovo, è stata estesa anche a loro.

La maggiorazione è pari a 30€ mensili per ogni figlio minore, sia per i nuclei familiari con entrambi i genitori che con quelli con un genitore vedovo. L’entità del bonus, anche in questo caso, varia a seconda dell’ISEE e viene erogata:

  • al 100% per ISEE pari o inferiore a 15.000 €
  • con una riduzione progressiva da 15.001 a 39.999 €
  • la maggiorazione non spetta nel caso di ISEE pari o superiore a 40.000 €

I requisiti e la validità della maggiorazione

La maggiorazione viene erogata:

  • ai nuclei vedovili per la morte del genitore lavoratore che sia avvenuta nell’anno di competenza nel quale è riconosciuto l’assegno;
  • non sussiste alcun adempimento ulteriore per gli utenti interessati.

Questo significa che il bonus viene applicato in automatico, senza necessità di presentare un’ulteriore domanda. Come indicato nel messaggio, la maggiorazione non riguarda più solo i nuclei in cui entrambi i genitori lavorano, ma anche quelli in cui uno dei due viene a mancare. La maggiorazione viene applicata per un anno a partire dal decesso.

La maggiorazione sarà assegnata in modo automatico per le domande di assegno unico fatte a partire dal primo gennaio del 2022.

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