Approvato il decreto definitivo sul bonus Natale, ecco una piccola guida sul bonus che si potrà trovare in busta paga
Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, iniziano a circolare alcune informazioni in merito ai possibili bonus per l’anno che verrà.
Come sempre, dovremmo attendere l’entrata in vigore della Legge di bilancio 2025 per avere certezza delle novità, ma alcune possono già essere anticipate perché slegate da questo atto normativo.
È stato infatti approvato, su proposta del Ministro dell’economia e delle Finanze, il cosiddetto “Decreto Omnibus”, che è entrato in vigore con la Legge di conversione n. 143/2024 allo scopo di dare il via a una riforma che interesserà non solo l’IRPEF, e cioè l’imposta sul reddito delle persone fisiche, ma anche l’IRES, cioè l’imposta che grava sulle società e sugli enti.
Che novità porta con sé questa possibile riforma? Se hai un contratto di lavoro subordinato, potresti ricevere un bonus di 100 euro direttamente nella busta paga di dicembre 2024, nel rispetto però di precisi requisiti.
In questo articolo cercheremo di capire meglio come funziona quello che viene definito informalmente “bonus Natale” e se c’è una procedura da seguire per fare domanda. Iniziamo!
Ora possiamo dirlo con certezza, il bonus 100 euro del 2024 è un incentivo economico esentasse (ovvero sul quale non devi pagare le tasse) che è destinato al personale dipendente con redditi bassi. Questo vuol dire che dovrai considerare i 100 euro per il calcolo dei contributi, ma non per il calcolo dell’IRPEF e cioè dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.
Questo bonus ti viene pagato dal datore di lavoro direttamente in busta paga a dicembre 2024 insieme alla tredicesima, che in genere, appunto, è pagata sempre a dicembre. Per questo motivo, non si può più parlare di bonus 100 euro in busta paga 2025.
Questo contributo, definito “bonus 100 euro”, ma circolato anche sotto il nome di “bonus tredicesima”, è stato studiato per sostenere le famiglie più vulnerabili, inclusi i nuclei con un unico genitore. Da non confondere, dunque, con il bonus 100 euro 2023, o meglio con il trattamento integrativo, che segue regole e requisiti diversi.
Questo, infatti, più comunemente conosciuto con il nome di “ex bonus Renzi” non è pagato in un solo mese dell’anno, ma se rispetti i requisiti fiscali, puoi ottenerlo per tutto l’anno fiscale di riferimento.
L’importo finale del trattamento integrativo, infatti, è di 1.200 €, che devi aggiungere alla tua retribuzione netta se hai un reddito complessivo compreso tra 8.174 € e 15.000 € (soglie valide per il 2024).
Per scoprire come potranno coesistere queste due somme tra loro, però, dovremmo attendere indicazioni più dettagliate da parte degli organi competenti.
La misura, che potrebbe essere confermata per l’anno che verrà, può rappresentare per te un aiuto concreto se lavori come dipendente e rientri nelle fasce di reddito più basse.
Una differenza sostanziale rispetto al trattamento integrativo è la regolarità del pagamento: il bonus Natale sarà disponibile solo in un’unica soluzione, cioè verrà inserito in busta paga una sola volta sotto Natale, motivo per cui è molto importante capire come deve essere richiesto e quali sono i requisiti da rispettare.
Vediamo dunque nel dettaglio quali sono i requisiti che i lavoratori dipendenti devono dimostrare per ottenere il bonus 100 euro in busta paga.
Per non perderti la possibilità di accedere alla misura, scopri insieme a noi quali sono i requisiti bonus 100 euro. Per iniziare, vediamo a chi potrebbe spettare il bonus 100 euro 2025.
Il beneficio è stato studiato per i lavoratori dipendenti che rispettano determinati requisiti, e cioè se:
Attenzione: l’importante è che, se il tuo nucleo è monogenitoriale, tu non abbia un nuovo coniuge diverso da quello assente.
In base a quello che ha chiarito il Fisco, quindi, devi avere un rapporto di lavoro dipendente nel corso dell’anno 2024, ma non è rilevante il tipo di contratto stipulato (ad esempio lavoro a tempo determinato o indeterminato), né tanto meno il regime orario e cioè se si è full time oppure part time.
L’unica cosa da considerare sono i periodi effettivamente lavorati, perché l’importo totale del bonus verrà adeguato a questi.
Veniamo ora alla parte più pratica e cioè come richiedere il bonus 100 euro 2024. Dovrai seguire una procedura che sembra simile a quella valida per i fringe benefit.
In parole più pratiche, per avere il bonus 100 euro in busta paga dovrai fare domanda al tuo datore di lavoro riportando per iscritto il codice fiscale del coniuge e/o dei figli oltre ad autocertificare che sei in regola con tutti gli altri requisiti richiesti e cioè il reddito complessivo e la capienza dell’IRPEF, ovvero il totale dall’IRPEF che devi pagare.
Perché viene pagato dal datore di lavoro e non dall’INPS? Perché l’azienda anticipa in nome e per conto dello Stato questa somma per poi recuperarla con le imposte e i contributi che l’azienda stessa deve versare sempre allo Stato.
Attenzione: se non vuoi riceverlo direttamente in busta paga, puoi chiedere che l’importo venga gestito direttamente quando fai la dichiarazione dei redditi e cioè con il 730/2025.
Visti tutti i possibili requisiti da rispettare, la vera domanda è per quanti mesi il bonus 100 euro può essere goduto.
In realtà, parliamo di una misura che sarà pagata una sola volta nel mese di dicembre 2024. Non è previsto, quindi, un pagamento di mese in mese o dilazionato nel tempo.
Per quanto riguarda invece l’importo del bonus, si tratta di una cifra non imponibile dal punto di vista fiscale, ovvero su questo importo non devi pagare le tasse, ma solo i contributi. Come visto nel paragrafo dedicato ai requisiti, però, per ricevere questo beneficio devi aver avuto un reddito non superiore ai 28.000 €. Fermo questo limite, quindi, partendo da un lordo di 100 euro si ottiene un importo finale di circa 90 euro, considerando una percentuale di contributi pari al 9,19%.
Non solo: il pagamento, come abbiamo già detto, è legato al periodo effettivamente lavorato. Questo vuol dire che sarà riproporzionato nel caso di assunzione in corso d’anno.
Per riepilogare, quindi, se ti stai chiedendo per quanti mesi c’è il bonus 100 euro la risposta è solo un mese. Possiamo definirlo, quindi, un bonus 100 euro una tantum, cioè che viene pagato solo per una volta.
Può succedere che il bonus non ti venga riconosciuto subito, ma non ti preoccupare. Se ti ritrovi con il bonus 100 non ricevuto, per prima cosa ti consigliamo di verificare di aver soddisfatto tutti i requisiti previsti, incluse le modalità di presentazione della domanda al tuo datore di lavoro.
In caso di problemi, potrai chiedere informazioni all’ufficio risorse umane che si occupa dell’amministrazione del personale per ottenere chiarimenti. Ti ricordiamo, comunque, che il bonus 100 spetta ai lavoratori dipendenti, quindi se sei in una categoria professionale differente non potrai fare domanda per questa misura.
In ogni caso, segnalare con rapidità eventuali errori o inesattezze è essenziale per risolvere la situazione ed essere certi di ricevere il beneficio che ti spetta.
Leggi anche: