Puoi chiedere all’Agenzia delle Entrate un’agevolazione fiscale per migliorare l’acqua di casa tua
L’attenzione all’ambiente è sempre maggiore e, grazie a piccoli accorgimenti quotidiani, ognuno di noi può fare la differenza per salvare il nostro pianeta.
Smettere di comprare bottiglie di plastica può essere un primo passo, preferendo l’acqua da rubinetto. Potresti decidere di utilizzare le caraffe depuranti che funzionano con uno specifico filtro, oppure investire un po’ di soldi per installare un impianto idrico che sanifica l’acqua.
In quest’ultimo caso, fino al 2023, l’Agenzia delle Entrate ti riconosceva un’agevolazione fiscale da utilizzare quando fai la dichiarazione dei redditi.
Ma di cosa si trattava nello specifico? Serviva fare domanda per accedere a questa misura? Scopriamo questo e molto altro nel nostro articolo!
Il bonus acqua potabile, conosciuto anche con il nome di bonus idrico, ma che non va confuso con il bonus sociale idrico, era un’agevolazione fiscale volta a incentivare l’acquisto e l’installazione di impianti per migliorare la qualità dell’acqua domestica. Parliamo principalmente di depuratori e purificatori acquistati per filtrare, mineralizzare e raffreddare l’acqua dei rubinetti di casa.
Come avrai capito, questo bonus idrico mira a ridurre il consumo di plastica favorendo l’uso dell’acqua potabile che arriva tutti i giorni nelle nostre abitazioni. Questa misura non è più in vigore dal 2024.
Il contributo veniva riconosciuto sotto forma di credito d’imposta da utilizzare nel modello usato per la dichiarazione dei redditi e può essere richiesto sia se sei un privato cittadino sia se sei titolare di un’attività commerciale.
Ricordiamo nuovamente che il bonus acqua non deve essere confuso con il bonus sociale acqua. Come mai? Perché il bonus sociale idrico, altro nome usato per identificare il bonus sociale acqua, è una misura che lo Stato assicura ai nuclei familiari che si ritrovano in una situazione di fragilità economica.
Più nello specifico, è un sostegno che porta a uno sconto nella tua bolletta dell’acqua se hai un ISEE familiare non superiore a 9.530 €.
Vediamo ora, dunque, quali erano i requisiti fondamentali per presentare la domanda.
Per accedere al bonus idrico dovevi soddisfare alcuni requisiti.
La prima cosa che potresti chiederti è a chi spettava il bonus acqua. Era previsto per le spese di installazione di sistemi di filtraggio e purificazione dell’acqua destinata al consumo umano.
Ma non solo: questo investimento devi realizzarlo su case di proprietà.
Tra i requisiti del bonus acqua potabile, non erano previsti particolari limiti di reddito, ma dovevi conservare tutti i documenti fiscali per poter richiedere il credito d’imposta.
L’Agenzia delle Entrate, infatti, richiedeva che l’importo delle spese, sostenute tra il 1 gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023, risultasse da una fattura elettronica o da un documento commerciale in cui fosse riportato il tuo codice fiscale, in quanto persona che richiede il credito di imposta.
Se sei un privato cittadino, puoi fare il pagamento con versamento bancario o postale o con altri sistemi diversi dai contanti.
Premesso questo, come spesso succede quando si cerca di capire come funzionano le misure pubbliche, non è sufficiente conoscere i requisiti del bonus acqua, ma anche il valore del bonus e come fare domanda.
Dunque, per il bonus acqua potabile i requisiti sono i seguenti:
Trattandosi di un bonus, potresti chiederti se esisteva un limite ISEE per il bonus acqua. La risposta è no, il bonus acqua non aveva limiti di ISEE per l’accesso.
Diverso è il caso del bonus sociale destinato a fasce di popolazione con particolari difficoltà economiche, per cui per ottenere il bonus sociale acqua 2025 devono essere rispettate precise fasce ISEE a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare.
Il bonus idrico copriva il 50% delle spese sostenute nel 2023, fino a un massimo di 1.000 € per i cittadini privati e 5.000 € per le imprese.
Alla domanda “a quanto ammonta il bonus acqua” quindi non esiste una risposta uguale per tutti perché il valore del bonus varia in base all’importo complessivo degli investimenti che hai sostenuto.
Non puoi fare richiesta perché il bonus acqua potabile non è stato rinnovato nel 2024 e nel 2025.
Negli anni in cui era in vigore, dovevi seguire la procedura telematica dal sito dell’Agenzia delle Entrate, presentando i documenti delle spese sostenute per i sistemi di depurazione dell’acqua.
Nello specifico, il Fisco chiede che devi comunicare il totale delle spese sostenute per questo tipo di intervento all’Agenzia tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui hai sostenuto la spesa.
Per fare questo tipo di comunicazione, c’è il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia. Una volta entrati, basterà cliccare su Servizi, nella categoria Agevolazioni e infine sulla voce Credito d’imposta per il miglioramento dell’acqua potabile.
Il bonus idrico o bonus acqua non è più in vigore dal 2024, quindi non arriva nel 2025. Il bonus acqua o bonus idrico non va confuso con il bonus sociale acqua che è uno sconto in bolletta e che viene riconosciuto in automatico ai nuclei familiari con ISEE inferiore a 9530 €.
Bonus acqua con legge 104
Non esiste un bonus acqua legato alla Legge 104. Inoltre, quando era attivo fino al 2023, avere i permessi di Legge 104 non rientrava tra i requisiti. Da non confondere col bonus elettrico per disagio fisico, destinato alle persone in grave condizioni sanitarie, che hanno bisogno di apparecchiature elettromedicali per la loro sopravvivenza.
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