Bonus figli disabili 2025: cos’è e a chi è destinato

img. 1: "bambino con disabilità gioca con la mamma"

Al posto del bonus disabili i genitori con figli disabili possono chiedere l’assegno unico con le maggiorazioni.

Cos’è il bonus figli disabili

Il legislatore italiano va spesso incontro alle esigenze delle famiglie che hanno più bisogno di assistenza. Questo può avvenire tramite interventi che vanno ad agire sulla sfera lavorativa dei caregiver, cioè dei familiari che si prendono cura della persona bisognosa, o interventi mirati al sostegno economico della famiglia.

Negli anni scorsi, più precisamente per il triennio 2021-2023, era stato introdotto un sostegno economico specifico per le famiglie più fragili: il bonus figli disabili. Si trattava di un contributo mensile, che andava da 150 a 500 €, riservato ai genitori soli, monoreddito o disoccupati, con figli con disabilità superiore al 60%.

Il bonus, però, non è stato rinnovato dopo il 2023. Già nel 2024 la misura era scomparsa, e anche per il 2025 non è stato riproposto. Oggi, al posto di quel contributo, le famiglie possono contare sull’Assegno Unico Universale (AUU), che prevede maggiorazioni dedicate per i figli con disabilità.

L’assegno unico e universale, infatti, è una misura abbastanza recente e molto più ampia: si chiama universale perché può essere richiesto da chiunque abbia un figlio a carico indipendentemente dal tipo di lavoro che si ha o non si ha. 

Per le famiglie con figli disabili, inoltre, non c’è un limite di età per poterlo richiedere, a differenza degli altri nuclei che possono richiederlo solo fino ai 21 anni di età dei figli. 

Bonus figli disabili: i requisiti

Vediamo quali erano i requisiti del vecchio bonus figli disabili che ricordiamo oggi non essere più attivo.

Il contributo era riservato alle famiglie più bisognose e in difficoltà che erano definite “nuclei familiari monoparentali”, cioè composti da un solo genitore con figli a carico. Oltre a questi requisiti soggettivi, erano richiesti precisi requisiti oggettivi, molti legati alla sfera economica e cioè:

  • essere disoccupati o con redditi molto bassi quindi più bassi di 8.174 € da lavoro dipendente o 5.500 € da lavoro autonomo;
  • essere l’unico genitore percettore di reddito;
  • avere almeno un figlio con disabilità non inferiore al 60%;
  • avere un ISEE inferiore a 3.000 €;
  • residenza in Italia o in un Paese UE oppure in possesso di un permesso di soggiorno valido.

Il contributo veniva pagato in base al numero di figli: 150 € con un figlio, 300 € con due, 500 € con tre o più.

Bonus figli disabili 2025: quali sono le novità

La novità più importante è che il bonus figli disabili non esiste più. Anche nel 2025 non è stato rifinanziato.

Al suo posto resta in vigore l’Assegno Unico Universale (AUU), che spetta a tutte le famiglie con figli a carico e che, in caso di figli con disabilità, prevede delle maggiorazioni specifiche.

Ecco i dati aggiornati 2025 in base a quanto troviamo nella Circolare Inps di febbraio 2025:

  • figli minorenni: da 200,99 € per chi ha un ISEE fino a 17.227 €,  a 57,45 € per chi ha un ISEE sopra 45.574 € o non è stato presentato;

  • figli maggiorenni: da 97,68 € per chi presenta un ISEE entro i 17.227 €, a 28,72 € se l’ISEE è sopra 45.574 € oppure non è stato presentato. 

Come abbiamo già anticipato, nel caso di figli disabili si ha diritto a delle maggiorazioni quindi ad avere un importo dell’assegno unico più elevato. Di quanti soldi parliamo? Nello specifico fino a 18 anni:

  • 120,56 € se il figlio o la figlia non è autosufficiente; 
  • 109,07 € in caso di disabilità grave ai sensi dell’articolo 3 comma 3 legge 104;
  • 97,68 € per disabilità media.

Invece, negli altri casi, la maggiorazione è ferma a 91,93 €.

Bonus mamme con figli disabili: come richiederlo

Non esiste un “bonus mamme con figli disabili” separato. Come abbiamo chiarito in precedenza, l’unica misura che può essere richiesta in queste circostanze è l’assegno unico che vale per tutti i genitori, indipendentemente dal genere e anche se sono soli.

Per il 2025, chi già riceve l’AUU non deve fare nulla: l’erogazione prosegue in automatico perché l’INPS lo paga d’ufficio. È però fondamentale aggiornare l’ISEE entro il 30 giugno 2025 per ricevere gli importi corretti e ottenere eventuali arretrati da marzo.

Contributo per genitori con figli disabili: quando viene pagato

Se consideriamo l’Assegno Unico come contributo per genitori con figli disabili, allora devi sapere che viene pagato ogni mese dall’INPS. Eventuali importi arretrati, vengono pagati da marzo.

Se non presenti l’ISEE aggiornato, riceverai gli importi minimi. Per questo è importante seguire la procedura 2025 sul sito INPS quanto prima, accedendo con le credenziali della propria identità digitale.

 

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