Il congedo straordinario è un periodo in cui un lavoratore dipendente non lavora al fine di assistere un familiare affetto da un grave handicap.
Questo particolare congedo straordinario può essere richiesto dai familiari del soggetto gravemente disabile secondo un particolare ordine prioritario di categorie di parenti e a determinate condizioni:
Questo sta a significare che, se non vi è un coniuge che possa assistere il disabile, il congedo parentale straordinario potrà essere richiesto da un suo genitore. In mancanza, dal parente successivo a questa lista, sino ad arrivare agli affini entro il 3° grado.
Il congedo parentale straordinario può essere richiesto da un solo lavoratore per l’assistenza della stessa persona (“ referente unico”), speciali deroghe sono, però, previste per i genitori, i quali possono beneficiare del congedo alternativamente per lo stesso figlio.
Si può richiedere quando la persona da assistere non sia ricoverata a tempo pieno in istituti specializzati, salvo che il personale della struttura sanitaria non richieda l’assistenza del parente, o l’assistito non si trovi in stato vegetativo persistente e/o con prognosi infausta a breve.
Il congedo straordinario può essere concesso anche quando si debba accompagnare il disabile al di fuori della struttura al fine di effettuare visite specialistiche o terapie.
Il congedo parentale straordinario può durare fino a due anni ed essere goduto in via continuativa o frazionata entro 60 giorni dalla richiesta. Il congedo parentale straordinario può essere richiesto al massimo una volta nell’arco della vita lavorativa di ogni dipendente richiedente.
In caso di più figli disabili da assistere il congedo speciale spetta per ciascuno di essi, quindi 2 anni ad assistito.
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