Il datore di lavoro deve presentare domanda se vuole assumere lavoratori extra UE: quote 2025 e scadenze
Il Decreto Flussi è lo strumento con cui il governo italiano regola ogni anno l’ingresso di lavoratori stranieri nel Paese per motivi di lavoro subordinato, stagionale o autonomo. Il suo obiettivo è rispondere alle esigenze del mercato del lavoro, stabilendo un numero massimo di lavoratori extra UE che possono ottenere un permesso di soggiorno per lavorare in Italia.
Con il Decreto dell’ottobre 2024, sono stati regolati i flussi per il 2025, introducendo alcune novità, tra cui la possibilità di assumere lavoratori stranieri per l’assistenza a persone anziane o disabili.
Il Decreto stabilisce anche le modalità di presentazione delle domande, i criteri di selezione e i requisiti che sia i datori di lavoro sia i lavoratori stranieri devono rispettare.
Se risiedi in un Paese extraeuropeo e vuoi lavorare in Italia, hai bisogno di un permesso speciale. Questo permesso lavorativo è generalmente richiesto dal datore di lavoro italiano e viene rilasciato in un numero limitato.
Il Decreto Flussi è il provvedimento con cui il governo stabilisce quanti lavoratori stranieri possono entrare in Italia per motivi di lavoro. Al suo interno vengono fissate diverse quote, suddivise in:
Il decreto prevede anche quote per convertire i permessi di soggiorno per studio o altri motivi in permessi per lavoro.
In sintesi, se ti chiedi cos’è il Decreto Flussi, si tratta del meccanismo che regola l’ingresso di cittadini extraeuropei in Italia per motivi di lavoro.
Ogni anno il governo stabilisce, tramite un Decreto Flussi, quante persone straniere possono entrare in Italia per lavorare. Questo numero cambia di anno in anno, in base alle politiche adottate e alle esigenze del mercato del lavoro. Per questo si parla di Decreto Flussi 2025, che è diverso da quelli del 2024 e del 2023.
Ecco un riassunto delle principali novità degli ultimi anni:
Questi cambiamenti dimostrano un adattamento progressivo del sistema alle esigenze del mercato del lavoro italiano, rendendo il processo di assunzione più efficiente e contribuendo a facilitare l’integrazione dei lavoratori stranieri.
Il Decreto flussi 2025 prevede requisiti specifici a seconda del settore in cui si vuole inserire la figura lavorativa.
Una parte significativa delle quote è destinata ai lavoratori stagionali nei settori agricolo e turistico. In questi casi, il permesso di soggiorno è valido solo per il lavoro stagionale. Tuttavia, se il lavoratore rimane regolarmente occupato per almeno tre mesi, può ottenere un contratto a tempo determinato o indeterminato e convertire il permesso in uno per lavoro non stagionale.
La vera novità del 2025 riguarda il riconoscimento dei visti d’ingresso e dei permessi di soggiorno per le figure di assistenza familiare e socio-sanitaria. Per questi lavoratori, sono stati previsti 10.000 permessi extra, oltre a quelli già assegnati alle altre categorie.
Inoltre, il numero di richieste che un datore di lavoro può presentare è limitato e varia in base a diversi fattori, come il fatturato dell’azienda, il numero di dipendenti già presenti e il settore di attività.
Rispetto al Decreto Flussi 2024, il numero di ingressi autorizzati è stato ulteriormente aumentato. Questo intervento è volto a rispondere all’elevata richiesta di manodopera registrata negli anni precedenti, contrastando fenomeni come il caporalato e agevolando i datori di lavoro nella ricerca di personale qualificato.
Con il Decreto dell’11 ottobre 2024, sono state stabilite le seguenti quote massime di lavoratori ammessi:
All’interno di queste categorie, le quote verranno suddivise tra i vari settori di impiego e tenendo conto degli accordi bilaterali stipulati tra l’Italia e i Paesi di provenienza dei lavoratori.
Tutti i datori di lavoro che desiderano sottoscrivere un rapporto di lavoro dipendente a tempo determinato o indeterminato, dovranno trasmettere per via telematica, della documentazione specifica.
La grande novità del nuovo procedimento è che il datore di lavoro potrebbe trovarsi a dover verificare preventivamente che non c’è disponibilità di un lavoratore già presente sul territorio nazionale prima di procedere con l’assunzione di un lavoratore extracomunitario.
Questa verifica deve essere effettuata attraverso l’invio di un apposito modulo di richiesta del personale al Centro per l’Impiego.
Per il Decreto Flussi 2025, i documenti necessari saranno poi relativi:
Infine, servirà anche un domicilio digitale.
Specifichiamo subito che il numero di nulla osta al lavoro, e quindi il numero di domande decreto flussi, sia proporzionale al fatturato, al numero di addetti e al settore di attività.
Per il decreto flussi 2025 e la sua domanda online, sono individuate tre date fondamentali per il rilascio dei nulla osta; e alcune di queste sono già passate.
Le domande potranno essere accettate fino al raggiungimento delle quote previste dal DPCM.
Per usufruire della procedura l’utente dovrà autenticarsi tramite SPID al portale dedicato, all’interno del sito del Ministero dell’Interno Italiano.
Nel 2025, i datori di lavoro dovranno seguire una procedura di precompilazione online per presentare la domanda di nulla osta all’ingresso dei lavoratori stranieri, rispettando le scadenze fissate.
Le finestre temporali per la compilazione delle domande saranno:
Dopo la presentazione, le amministrazioni competenti esamineranno le richieste per verificare la correttezza delle informazioni e la conformità alle normative contrattuali. Saranno condotti controlli approfonditi per garantire che le richieste rispettino i requisiti previsti dalla legge.
Questo processo, suddiviso in più fasi, punta a migliorare l’efficienza della gestione delle domande, garantendo trasparenza e regolarità nelle assunzioni dei lavoratori stranieri.
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