Decreto flussi: cos’è e quali sono le ultime novità

Decreto flussi
(foto Shutterstock)

Il datore di lavoro deve presentare domanda se vuole assumere lavoratori extra UE: quote 2025 e scadenze

Il Decreto Flussi è lo strumento con cui il governo italiano regola ogni anno l’ingresso di lavoratori stranieri nel Paese per motivi di lavoro subordinato, stagionale o autonomo. Il suo obiettivo è rispondere alle esigenze del mercato del lavoro, stabilendo un numero massimo di lavoratori extra UE che possono ottenere un permesso di soggiorno per lavorare in Italia.

Con il Decreto dell’ottobre 2024, sono stati regolati i flussi per il 2025, introducendo alcune novità, tra cui la possibilità di assumere lavoratori stranieri per l’assistenza a persone anziane o disabili.

Il Decreto stabilisce anche le modalità di presentazione delle domande, i criteri di selezione e i requisiti che sia i datori di lavoro sia i lavoratori stranieri devono rispettare. 

Cos’è il Decreto flussi?

Se risiedi in un Paese extraeuropeo e vuoi lavorare in Italia, hai bisogno di un permesso speciale. Questo permesso lavorativo è generalmente richiesto dal datore di lavoro italiano e viene rilasciato in un numero limitato.

Il Decreto Flussi è il provvedimento con cui il governo stabilisce quanti lavoratori stranieri possono entrare in Italia per motivi di lavoro. Al suo interno vengono fissate diverse quote, suddivise in:

  • lavoratori stagionali: persone che svolgono attività per un periodo limitato, senza continuità durante l’anno;
  • lavoratori autonomi: professionisti o imprenditori che vogliono avviare un’attività in Italia;
  • lavoratori subordinati non stagionali: lavoratori dipendenti assunti con un contratto di lavoro stabile.

Il decreto prevede anche quote per convertire i permessi di soggiorno per studio o altri motivi in permessi per lavoro.

In sintesi, se ti chiedi cos’è il Decreto Flussi, si tratta del meccanismo che regola l’ingresso di cittadini extraeuropei in Italia per motivi di lavoro.

Decreto flussi 2025: cosa cambia rispetto al 2023 e al 2024

Ogni anno il governo stabilisce, tramite un Decreto Flussi, quante persone straniere possono entrare in Italia per lavorare. Questo numero cambia di anno in anno, in base alle politiche adottate e alle esigenze del mercato del lavoro. Per questo si parla di Decreto Flussi 2025, che è diverso da quelli del 2024 e del 2023.

Ecco un riassunto delle principali novità degli ultimi anni:

  • decreto flussi 2023: il numero di ingressi autorizzati è stato aumentato a 136.000, con una crescita significativa rispetto all’anno precedente. Inoltre, è stato introdotto un nuovo sistema di richiesta telematica, semplificando la procedura per i datori di lavoro;
  • decreto flussi 2024: le quote sono salite a 151.000, con un adeguamento specifico per i settori che avevano più necessità di manodopera. Sono state inoltre introdotte misure di controllo più rigide, per garantire trasparenza e regolarità nelle assunzioni;
  • decreto flussi 2025: il numero di ingressi è stato portato a 165.000, con l’inclusione di nuove categorie lavorative per le quali è possibile assumere lavoratori extra-UE. Inoltre, è stata prevista una programmazione triennale per gestire gli ingressi nei prossimi anni, dal 2026 al 2028.

Questi cambiamenti dimostrano un adattamento progressivo del sistema alle esigenze del mercato del lavoro italiano, rendendo il processo di assunzione più efficiente e contribuendo a facilitare l’integrazione dei lavoratori stranieri.

Decreto flussi 2025: quali sono i requisiti

Il Decreto flussi 2025 prevede requisiti specifici a seconda del settore in cui si vuole inserire la figura lavorativa.

Una parte significativa delle quote è destinata ai lavoratori stagionali nei settori agricolo e turistico. In questi casi, il permesso di soggiorno è valido solo per il lavoro stagionale. Tuttavia, se il lavoratore rimane regolarmente occupato per almeno tre mesi, può ottenere un contratto a tempo determinato o indeterminato e convertire il permesso in uno per lavoro non stagionale.

La vera novità del 2025 riguarda il riconoscimento dei visti d’ingresso e dei permessi di soggiorno per le figure di assistenza familiare e socio-sanitaria. Per questi lavoratori, sono stati previsti 10.000 permessi extra, oltre a quelli già assegnati alle altre categorie.

Inoltre, il numero di richieste che un datore di lavoro può presentare è limitato e varia in base a diversi fattori, come il fatturato dell’azienda, il numero di dipendenti già presenti e il settore di attività.

Decreto flussi 2025: quali sono le quote​?

Rispetto al Decreto Flussi 2024, il numero di ingressi autorizzati è stato ulteriormente aumentato. Questo intervento è volto a rispondere all’elevata richiesta di manodopera registrata negli anni precedenti, contrastando fenomeni come il caporalato e agevolando i datori di lavoro nella ricerca di personale qualificato.

Con il Decreto dell’11 ottobre 2024, sono state stabilite le seguenti quote massime di lavoratori ammessi:

  • 70.720 posti per il lavoro subordinato non stagionale;
  • 93.550 posti per il lavoro stagionale;
  • 730 posti per il lavoro autonomo.

All’interno di queste categorie, le quote verranno suddivise tra i vari settori di impiego e tenendo conto degli accordi bilaterali stipulati tra l’Italia e i Paesi di provenienza dei lavoratori.

Decreto flussi 2025: quali sono i documenti necessari

Tutti i datori di lavoro che desiderano sottoscrivere un rapporto di lavoro dipendente a tempo determinato o indeterminato, dovranno trasmettere per via telematica, della documentazione specifica.

La grande novità del nuovo procedimento è che il datore di lavoro potrebbe trovarsi a dover verificare preventivamente che non c’è disponibilità di un lavoratore già presente sul territorio nazionale prima di procedere con l’assunzione di un lavoratore extracomunitario. 

Questa verifica deve essere effettuata attraverso l’invio di un apposito modulo di richiesta del personale al Centro per l’Impiego.

Per il Decreto Flussi 2025, i documenti necessari saranno poi relativi:

  • alla richiesta nominativa di nulla osta al lavoro:  trascorsi 60 giorni (che si riducono a 20 per il lavoro stagionale) senza che siano state fatte presenti ragioni ostative, il nulla osta al lavoro in Italia viene automaticamente rilasciato e inviato alle Rappresentanze diplomatiche Italiane dei Paesi di origine del lavoratore coinvolto;
  • documentazione sull’alloggio in cui risiederà il lavoratore;
  • la proposta di contratto di soggiorno, con anche l’impegno, da parte del datore di lavoro, delle eventuali spese di ritorno nello stato di provenienza;
  • l’asseverazione dell’art 24-bis c.2, cioè quel documento che analizza la capacità patrimoniale, l’equilibrio economico-finanziario, il numero dei dipendenti assunti e diverse altre informazioni sul datore di lavoro.

Infine, servirà anche un domicilio digitale.

Decreto flussi 2025: come fare domanda online

Specifichiamo subito che il numero di nulla osta al lavoro, e quindi il numero di domande decreto flussi, sia proporzionale al fatturato, al numero di addetti e al settore di attività.

Per il decreto flussi 2025 e la sua domanda online, sono individuate tre date fondamentali per il rilascio dei nulla osta; e alcune di queste sono già passate

  1. per il settore agricolo, il click day è il 12 febbraio, a partire dalle ore 09:00;
  2. per il settore turistico alberghiero, il 70% delle domande verrà raccolta in data 12 febbraio 2025, mentre per il restante 30% si andrà al 01 ottobre 2025, a partire dalle ore 09:00;
  3. per l’assistenza familiare o sociosanitaria, la data di partenza è 7 febbraio 2025 ore 09:00.

Le domande potranno essere accettate fino al raggiungimento delle quote previste dal DPCM.

Per usufruire della procedura l’utente dovrà autenticarsi tramite SPID al portale dedicato, all’interno del sito del Ministero dell’Interno Italiano.

Decreto flussi 2025: precompilazione domanda

Nel 2025, i datori di lavoro dovranno seguire una procedura di precompilazione online per presentare la domanda di nulla osta all’ingresso dei lavoratori stranieri, rispettando le scadenze fissate.

Le finestre temporali per la compilazione delle domande saranno:

  • Dal 1° al 30 novembre 2024, per le prime richieste di nulla osta;
  • Dal 1° al 31 luglio 2025, per un’ulteriore fase di presentazione delle domande, a partire dal 1° ottobre 2025.

Dopo la presentazione, le amministrazioni competenti esamineranno le richieste per verificare la correttezza delle informazioni e la conformità alle normative contrattuali. Saranno condotti controlli approfonditi per garantire che le richieste rispettino i requisiti previsti dalla legge.

Questo processo, suddiviso in più fasi, punta a migliorare l’efficienza della gestione delle domande, garantendo trasparenza e regolarità nelle assunzioni dei lavoratori stranieri.

 

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