Ci sono varie possibilità per permettere ai cittadini extracomunitari di visitare e lavorare in Italia
Il cittadino extracomunitario che voglia soggiornare per lunghi periodi nel territorio italiano ha bisogno del rilascio del permesso di soggiorno.
Questo tipo di permesso può essere rilasciato per motivi lavorativi, anche per soggetti non ancora lavoratori ma in attesa di occupazione. Può essere chiesto anche per motivi personali, come la richiesta di asilo politico o per il ricongiungimento familiare.
Il visto è il documento che viene rilasciato dall’ambasciata italiana direttamente nel Paese di residenza del cittadino straniero.
Il permesso di soggiorno viene invece rilasciato nel territorio italiano, dalle questure competenti a seconda della provincia nella quale si trova lo straniero.
Una volta arrivato nel territorio italiano, lo straniero avrà 8 giorni lavorativi di tempo per richiedere il permesso.
Per chi entra per la prima volta in Italia, ha più di 16 anni e deve richiedere un permesso di durata non inferiore a 12 mesi, è richiesta la sottoscrizione dell’accordo di integrazione.
Questo tipo di permesso può essere rilasciato:
Alcuni esempi specifici:
La durata è strettamente legata alla durata del visto d’ingresso, e non può comunque superare i limiti di legge prestabiliti:
Per il rinnovo è necessario recarsi alla questura competente con almeno 60 giorni di anticipo rispetto alla scadenza. In quella sede vanno infatti verificate le condizioni previste per il rilascio della proroga.
Per seguire la pratica di rilascio o rinnovo del proprio permesso di soggiorno, si può far riferimento al portale della Polizia di Stato.
Per la conversione del permesso in proprio possesso bisogna chiedere il nulla osta al Sui, Sportello Unico per l’Immigrazione, facendo riferimento alla prefettura competente per territorio di residenza dello straniero, per poi chiedere la conversione alla questura.
La conversione è vincolata alle quote di entrata previste dal decreto flussi, emanato annualmente dal governo italiano.
Facendo un esempio, un soggetto potrebbe convertire il proprio permesso di soggiorno inizialmente rilasciato per motivi di studio in uno per motivi di lavoro subordinato, aumentando così di fatto la propria possibilità di permanenza nel territorio italiano.
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