Guida su come sono cambiate le detrazioni dopo l’entrata in vigore dell’assegno unico
Ogni anno devi fare i conti con il fisco e dichiarare i redditi percepiti nell’anno precedente.
Non si tratta solo di redditi da lavoro, ma anche di quelli che derivano da affitti di terreni e fabbricati, oppure di compensi per attività di lavoro autonomo, anche occasionale.
Uno dei modi per ridurre il carico fiscale è attraverso le detrazioni, ovvero quelle somme che vengono sottratte dall’IRPEF lorda per determinare l’importo netto da versare all’Agenzia delle Entrate.
In questo articolo vedremo nello specifico le detrazioniSono una somma da sottrarre alle imposte che dovrebbero essere pagate annualmente. Vengono riconosciute in base a determinati requisiti di reddito e personali. More per figli a carico e ti spiegheremo se queste esistono ancora in busta paga.
Quando si parla di “figli a carico”, si fa riferimento ai figli che dipendono economicamente dai genitori. In altre parole, si tratta di bambini o giovani che non sono ancora autonomi finanziariamente e per i quali la famiglia continua a sostenere le spese quotidiane.
Questo concetto è importante perché avere un figlio a carico ti può dare diritto a specifiche agevolazioni fiscali o detrazioni. Anche se le regole possono cambiare leggermente di anno in anno, l’obiettivo rimane lo stesso: supportare chi non ha ancora un’indipendenza economica completa.
Per il 2025, un figlio è considerato fiscalmente a carico se ha un reddito annuo inferiore a 2.840,51 €. Se ha meno di 24 anni, il limite sale a 4.000,00 €.
Ormai da qualche anno, l’Assegno Unico e Universale (AUU) ha quasi completamente sostituito quelli che un tempo erano gli Assegni per il Nucleo Familiare (ANF).
Questo cambiamento, però, non ha eliminato del tutto le detrazioni per figli a carico. Se hai un figlio tra i 21 e i 30 anni, e risulta ancora fiscalmente a carico, puoi continuare a beneficiare di questa agevolazione. Inoltre, i figli con disabilità accertata restano sempre inclusi nelle detrazioni, indipendentemente dall’età.
Le detrazioni per figli a carico sono un’agevolazione fiscale che ti permette di ridurre l’importo delle tasse da pagare se hai figli non ancora economicamente indipendenti.
In pratica, una parte dell’IRPEF viene abbassata, aiutandoti ad alleggerire il peso delle spese familiari. L’importo dello sconto varia in base a fattori come l’età dei figli e il reddito complessivo della famiglia.
Questa misura ha l’obiettivo di supportare le famiglie, rendendo più gestibili le spese quotidiane e garantendo un maggiore sostegno economico.
Se hai figli a carico sotto i 21 anni, non troverai detrazioni per figli a carico in busta paga, perché queste sono state eliminate e inglobate nell’Assegno Unico Universale (AUU).
L’AUU è una misura nazionale e universale, riconosciuta a tutti i genitori con figli a carico fino ai 21 anni.
Superata questa età, potrai tornare ad avere detrazioni in busta paga, ma solo se il figlio rientra nei limiti di reddito previsti:
Se invece hai sostenuto spese per figli non a carico, sappi che non è prevista alcuna detrazione. L’Agenzia delle Entrate permette di portare in detrazione solo le spese sostenute per familiari fiscalmente a carico.
In generale, i figli sono considerati a carico finché rispettano i requisiti già trattati nei paragrafi precedenti. Le famiglie possono beneficiare di agevolazioni fiscali anche fino ai 30 anni o più, in determinate condizioni.
Se ti chiedi fino a che età valgono le detrazioni per figli a carico, devi sapere che si fa riferimento alla fascia tra 24 e 30 anni, soprattutto se il figlio è studente o non percepisce un reddito significativo.
Per quanto riguarda le detrazioni per figli a carico maggiorenni (ovvero dai 18 anni in su), le regole possono variare. Se il figlio continua a dipendere economicamente dalla famiglia, può mantenere il beneficio fiscale, a patto che rispetti i limiti di reddito stabiliti dalla normativa:
C’è un’eccezione importante per i figli con disabilità accertata: in questo caso, non ci sono limiti di età, e possono essere considerati fiscalmente a carico anche dopo i 30 anni.
Nel caso di genitori divorziati, le regole per le detrazioni per figli a carico sono stabilite anche dall’Agenzia delle Entrate.
Se il figlio è affidato esclusivamente a uno dei due genitori, quest’ultimo ha diritto all’intera detrazione fiscale.
In caso di affidamento condiviso, la normativa prevede che la detrazione venga ripartita in parti uguali, a meno che non ci sia un accordo diverso tra le parti.
Dato che le detrazioni servono a ridurre l’IRPEF da pagare, i genitori possono decidere di attribuire l’intera detrazione al genitore con il reddito più alto. Questo permette di sfruttare al massimo il beneficio fiscale, soprattutto se uno dei due ha un reddito troppo basso per poter usufruire interamente della detrazione.
Se l’Assegno Unico e Universale rappresenta una misura di sostegno economico per le famiglie con figli a carico, le detrazioni per il coniuge a carico sono un altro strumento importante di agevolazione fiscale.
Oltre al coniuge, anche altri familiari possono essere considerati fiscalmente a carico, ma non per tutti sono previste detrazioni in busta paga.
Possono essere considerati familiari a carico, a condizione che convivano con te o che ricevano assegni alimentari (non derivanti da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria):
Per i figli fino ai 21 anni, come già anticipato, le vecchie detrazioni sono state inglobate nell’Assegno Unico.
Se invece hai figli sopra i 21 anni, per calcolare l’importo delle detrazioni per figli a carico, devi conoscere il tuo Reddito Complessivo e applicare questa formula:
950 × [(95.000 – Reddito Complessivo) ÷ 95.000]
Il risultato rappresenta l’importo delle detrazioni spettanti. Inoltre, può aiutarti a capire se hai diritto o meno alle detrazioni.
Secondo il Fisco, se il risultato è zero, minore di zero o uguale a 1, le detrazioni non spettano.
Se il tuo reddito complessivo è 28.000 €, il calcolo sarà:
950 × [(95.000 – 28.000) ÷ 95.000] = 670,00 €
Non devi preoccuparti di calcolarlo manualmente. Una volta compilato correttamente il foglio delle detrazioni e consegnato al tuo datore di lavoro, il sistema calcolerà automaticamente le detrazioni attraverso il software paghe.
A differenza delle detrazioni per i figli a carico under 21, le detrazioni per il coniuge a carico non sono incluse nell’Assegno Unico, ma rimangono un’agevolazione fiscale separata.
Questo significa che puoi beneficiare sia dell’Assegno Unico che delle detrazioni per il coniuge a carico, ottenendo un ulteriore sostegno economico per la tua famiglia.
Mentre l’Assegno Unico è pensato per supportare economicamente i figli, le detrazioni per il coniuge a carico rappresentano una componente aggiuntiva e cumulabile. Di conseguenza, puoi percepire entrambe le agevolazioni nello stesso anno d’imposta.
Riprendendo l’esercitazione di calcolo del paragrafo precedente, possiamo fare un esempio di busta paga con detrazioni per figli a carico.
Se il risultato della formula è 670,00 €, dividendo questo importo per i 12 mesi dell’anno, otteniamo 55,83 €, che rappresenta la detrazione mensile applicata in busta paga.
Se devi comunicare all’ufficio risorse umane una variazione del tuo nucleo familiare dopo la nascita di un figlio, è importante sapere come compilare il modulo per le detrazioni per figli a carico.
Questo documento viene generalmente consegnato al momento dell’assunzione, ma deve essere aggiornato ogni volta che cambia la composizione familiare. Parliamo di questa sezione qui:
Nel modulo per le detrazioni per figli a carico, troverai alcune indicazioni importanti. Nella sezione dedicata ai figli, è specificato che:
Se ci sono variazioni nella tua situazione familiare , come l’entrata, l’uscita o la modifica di un familiare a carico, è tuo dovere informare tempestivamente il datore di lavoro.
Il datore di lavoro, infatti, non può conoscere automaticamente i cambiamenti nella tua famiglia, e se continuassi a ricevere detrazioni non spettanti, l’INPS potrebbe richiedere il recupero delle somme.
Per evitare problemi o richieste di rimborso, è sempre consigliabile aggiornare il modulo delle detrazioni ogni volta che ci sia una modifica rispetto a quanto dichiarato all’inizio del rapporto di lavoro.
Da quando è stato introdotto l’Assegno Unico, e più precisamente da marzo 2022, le detrazioni per figli a carico fino ai 21 anni sono state eliminate dalla busta paga. Inoltre, i requisiti per ottenere l’AUU sono diversi rispetto a quelli previsti in passato per le detrazioni.
Dipende dall’età del figlio a carico. I soldi potrebbero essere accreditati direttamente dall’INPS tramite l’Assegno Unico, oppure continuare a comparire in busta paga se rientri ancora nelle detrazioni.
Le detrazioni per figli a carico fino a 26 anni sono state modificate: l’unica possibilità di ridurre l’imposta totale da pagare è legata alle spese sostenute per figli sopra i 21 anni, a condizione che il loro reddito complessivo non superi:
Per capire se hai diritto alle detrazioni per figli a carico nel 2025, devi considerare due fattori: l’età del figlio e il limite di reddito. Se tuo figlio ha più di 21 anni, smetti di ricevere l’Assegno Unico e puoi tornare a beneficiare delle detrazioni per figli a carico in busta paga o direttamente nel modello 730.
Con l’Assegno Unico sono cambiate le regole sulle detrazioni, ma non quelle sulle deduzioni. Se hai sostenuto una spesa deducibile dal reddito in favore di tuo figlio fiscalmente a carico, hai comunque diritto alla deduzione, indipendentemente dal fatto che abbia più o meno di 21 anni.
Passiamo alle detrazioni figli a carico nel 730.
A partire da maggio 2025 e fino al 30 settembre 2025, puoi inviare la tua dichiarazione 730 precompilata direttamente online sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
I dati relativi ai figli o altri familiari a carico devono essere inseriti nel Quadro “familiari a carico”, nei righi da 2 a 5. Tuttavia, non basta solo riportare i dati e verificarne la correttezza, perché bisogna considerare anche altri fattori, tra cui:
L’Assegno Unico ha sostituito diverse misure di sostegno alle famiglie con figli e, da marzo 2022, viene pagata un’unica somma che include:
Come regolarsi tra detrazioni per figli a carico nel 2025 e Assegno Unico?
Riprendendo i concetti spiegati in precedenza, con il modello 730/2025 puoi portare in detrazione le spese per figli a carico, ma con l’introduzione dell’Assegno Unico, questa possibilità è stata limitata.
Le agevolazioni fiscali sono oggi riservate solo ai genitori con figli di età pari o superiore ai 21 anni.
Se hai figli sotto i 21 anni:
Negli ultimi anni, il sostegno economico alle famiglie ha subito importanti trasformazioni, con l’obiettivo di semplificare e organizzare meglio le misure di aiuto.
In passato, il principale strumento di supporto era l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), pagato dai datori di lavoro in base alla composizione familiare e, in alcuni casi, integrato con le detrazioni per figli a carico.
Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2021, è iniziato un cambiamento significativo: da marzo 2022 è entrato in vigore l’Assegno Unico Universale (AUU), che ha riformulato il sistema di sostegno in un’unica misura più diretta e accessibile.
Parallelamente, le detrazioni per figli a carico nel 2023 e 2024 sono state aggiornate con nuove soglie e importi, per garantire un intervento più mirato ed equo, in grado di rispondere meglio alle esigenze attuali delle famiglie.
Con la nuova Legge di Bilancio, ci sono state sia conferme che novità.
Da un lato, sono stati confermati gli importi massimi di reddito che i figli possono percepire per essere considerati fiscalmente a carico. Dall’altro, sono state introdotte nuove figure che possono rientrare in questa categoria.
Ora, tra i familiari a carico, si possono includere anche i figli conviventi con il coniuge deceduto.
Le detrazioni fiscali continueranno a essere applicate, se spettanti, dai 21 ai 30 anni del figlio o della figlia, poiché per le età inferiori il sostegno economico è già garantito dall’Assegno Unico.
L’Agenzia delle Entrate, spesso tramite controlli automatizzati, vigila attentamente sull’applicazione corretta delle detrazioni per figli a carico.
In caso di errore o dichiarazione fraudolenta, potresti essere obbligato a restituire le detrazioni indebitamente percepite, con l’aggiunta di interessi e sanzioni.
Gli importi da restituire corrispondono normalmente alla somma ricevuta, con una maggiorazione dal 20% al 200%, a cui si aggiungono gli interessi moratori, che variano ogni anno ma si aggirano intorno al 2%.
Per evitare spiacevoli conseguenze e oneri finanziari aggiuntivi, è importante verificare con attenzione la propria situazione familiare e conservare tutta la documentazione necessaria per dimostrare il diritto alle detrazioni.
Salvo i casi di condotta dolosa, se ti sei affidato a un CAF o a un professionista per l’invio della dichiarazione, eventuali sanzioni saranno a loro carico. Tuttavia, rimarrà a te l’obbligo di pagare eventuali maggiori imposte e interessi.
Riassumendo quanto scritto, dovrai rimuovere i figli a carico quando non soddisfano più i requisiti previsti dalla normativa.
Un figlio non è più considerato fiscalmente a carico nei seguenti casi:
Attenzione: nel limite di reddito, che è al lordo degli oneri deducibili, vanno aggiunte anche diverse somme ad altro titolo, come per esempio: reddito d’impresa o reddito di lavoro autonomo assoggettato a imposta sostitutiva, le retribuzioni corrisposte da enti e organismi internazionali, i redditi da fabbricati assoggettati a cedolare secca e altri. Il consiglio è quello di guardare con attenzione la lista completa di cosa rientra nel sito dell’Agenzia delle Entrate.
Se hai la possibilità di portare in detrazione alcune spese, puoi includere anche quelle relative ai tuoi figli a carico.
Per poter beneficiare di queste agevolazioni fiscali, è fondamentale che i pagamenti siano tracciabili e che tu conservi i documenti che ne comprovano l’avvenuto pagamento.
Tuttavia, non tutte le spese relative ai figli possono essere portate in detrazione. Di seguito vediamo alcuni degli esempi più frequenti di spese detraibili:
Attenzione! Non si possono detrarre gli importi in misura intera, ma ogni casistica ha delle precise regole da rispettare. Consigliamo quindi di approfondire gli argomenti che più interessano, prima di commettere potenziali errori quando fai la dichiarazione dei redditi.
Leggi anche:
Come ottenere l’assegno unico in gravidanza