Per il 2024 nuove soglie a seconda che i lavoratori dipendenti abbiano o meno figli a carico
Il mondo del lavoro si sta aprendo sempre più verso concetti di welfare aziendaleÈ l’insieme di benefit e prestazioni che un datore di lavoro riconosce ai suoi dipendenti, in aggiunta alla normale retribuzione, con lo scopo di migliorarne la qualità della vita privata e professionale. More e benessere dei dipendenti tanto che, già in fase di colloquio, sono ricercati come parte non trascurabile del contratto di lavoro.
Lo scopo delle aziende, ma anche dei diversi legislatori che si sono succeduti, è quello di rendere più forte e stabile il bilanciamento tra vita lavorativa e privata assicurando così un buon work-life balance.
I fringe benefit sono tutti quei beni e servizi che puoi toccare con mano, pagati volontariamente dal datore in base alle caratteristiche della tua prestazione lavorativa.
Spesso si fa confusione con i flexible benefit, che sono beni e servizi anche in denaro che si affiancano alla normale retribuzione che percepisci, integrandola. Per questo motivo, a differenza dei fringe, non possono essere concessi a una sola persona, ma piuttosto devono rientrare in una politica generale di welfare aziendale. Alcuni esempi sono le borse di studio, gli abbonamenti al trasporto pubblico, le assicurazioni sanitarie, ecc.
Nell’anno 2023 c’era la regola per cui il trattamento economico era fortemente distinto tra:
Oggi queste soglie sono più equamente distribuite. La legge di bilancio, infatti, all’articolo 1 commi 16 e 17 specifica che, per il solo periodo dal 01 gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, non concorrono alla formazione del reddito del lavoratore entro:
Attenzione: quest’anno non sono più in vigore i cosiddetti Buoni benzina introdotti con il Decreto Ucraina, quindi il datore di lavoro potrà decidere, eventualmente, di riconoscere la totalità dell’importo come voucher benzina.
Ricorda poi che con i nuovi importi, potrai pagare le bollette dell’acqua, del gas e dell’energia elettrica nonché l’affitto della prima casa o gli interessi sul mutuo relativi sempre alla prima casa.
Sono cambiate le soglie di esenzione, ma rimane ferma la regola per cui i 1.000/2.000 euro del 2024 non sono “franchigie”.
Cosa vuol dire? Che se vengono superate, l’intero valore è imponibile per il calcolo dell’IRPEF e dei contributi e non solo la parte eccedente.
Come viene valutato, però, il rispetto dei 1.000/2.000 euro? Si tiene conto di tutti i valori che ti sono stati pagati come fringe benefit in busta paga nel periodo d’imposta, inclusi quelli derivanti da altri rapporti di lavoro che hai avuto nell’anno.
A questo punto è bene fare alcune precisazioni:
qualora il rapporto di lavoro duri meno di un anno, il limite dei 1.000/2.000 euro non va adeguato alla durata del contratto, ma considerato per intero.
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