Se lavori da dipendente il cuneo fiscale è la differenza tra lo stipendio lordo e netto
Il cuneo fiscale è un concetto fondamentale nel mondo del lavoro. Rappresenta la differenza tra il costo totale sostenuto dal datore di lavoro per assumerti e lo stipendio netto che ricevi.
In altre parole, include tutte le imposte e i contributi previdenziali che gravano sul tuo reddito da lavoro. Questa differenza è composta da:
Ridurre il cuneo fiscale è spesso una priorità delle politiche economiche, perché potrebbe portare a stipendi più alti per te e a costi più contenuti per le aziende.
Scopriamo più nel dettaglio come funziona.
Il cuneo fiscale è la percentuale che indica il peso delle imposte sul lavoro (dirette, indirette e contributi previdenziali) sul costo del lavoro complessivo. Il significato del cuneo fiscale, in parole povere, è quello che incide per la maggior parte della differenza tra il lordo e il netto in busta.
La differenza tra costo del lavoro per i datori di lavoro e stipendio netto per chi lavora non è uguale in tutto il mondo e dipende dal sistema fiscale e contributivo di ogni Paese. Più bassa è la percentuale del cuneo fiscale, più lo stipendio lordo si avvicina al netto in busta paga.
Viene calcolato sia per i lavoratori dipendenti sia per gli autonomi o liberi professionisti.
Il cuneo fiscale è suddiviso tra il tuo carico e quello del datore di lavoro. Se hai un contratto di lavoro da dipendente, il cuneo rappresenta la differenza tra lo stipendio lordo pagato dall’azienda e l’importo netto che ricevi in busta paga.
Questa differenza è dovuta a diversi elementi:
In pratica, quando il tuo datore di lavoro ti paga la retribuzione lorda, trattiene direttamente in busta paga imposte e contributi e ti versa l’importo netto. Inoltre, il datore di lavoro sostiene ulteriori costi, aggiungendo la sua quota di contribuzione previdenziale. Il cuneo fiscale è quindi composto:
Se invece rientri tra i lavoratori autonomi o tra i liberi professionisti, il cuneo fiscale è determinato da:
Anche in questo caso, il peso fiscale è diviso: una parte è a tuo carico e una parte può essere a carico del committente, in base agli accordi contrattuali.
La riduzione del cuneo fiscale è un argomento centrale nelle discussioni politiche, perché può portare a diversi scenari benefici, tra cui:
Negli ultimi anni, sono stati introdotti alcuni interventi normativi per ridurre il cuneo fiscale, come:
Questi interventi mirano a migliorare il tuo potere d’acquisto e a rendere il mercato del lavoro più sostenibile per le aziende.
Spesso i governi applicano delle manovre atte alla riduzione del cuneo fiscale. Per il 2024, è stato introdotto per esempio lo sgravio contributivo, che andava dal 6 al 7%, qualora tu avessi avuto un lordo in busta paga inferiore a date soglie.
Anche per il 2025 sono state introdotte diverse misure per la riduzione del cuneo fiscale; vediamo quali.
Anzitutto è bene specificare che non vedremo più lo sgravio del 6% o 7% sui contributi. Con il 2025, questa misura è stata soppiantata da un doppio sistema di calcolo per tagliare il cuneo fiscale 2025.
Questo cosa vuol dire? che anche se non vedremo più la voce dell’esonero contributivo del taglio cuneo fiscale 2024, verranno calcolate più detrazioniSono una somma da sottrarre alle imposte che dovrebbero essere pagate annualmente. Vengono riconosciute in base a determinati requisiti di reddito e personali. More da lavoro dipendente o verrà riconosciuto un importo direttamente in busta paga (in base al tuo reddito annuo). Questo andrà a colmare in misura piena l’ex sgravio, ora non più presente.
Altra misura molto importante, che va a incidere anche sul cuneo fiscale di tredicesima e pensioni, è quello della “stabilizzazione a regime” delle modifiche agli scaglioni IRPEF effettuati già nel 2024. Le aliquote IRPEF per il 2025 saranno:
Viene inoltre confermato anche il cosiddetto “trattamento integrativo”, che per i redditi inferiori a 15.000 € si attesta su 1200 €.
Queste misure sono pensate per sostenerti, soprattutto se hai un reddito più basso, e tendono a essere progressivamente ridotte all’aumentare del reddito complessivo.
Leggi anche:
Certificazione Unica e dichiarazione dei redditi: differenze
Cos’è e come leggere la busta paga: una guida completa
Malattia durante il preavviso: tutto quello che c’è da sapere