Fringe benefit: cosa sono e come possono essere utilizzati

Fringe benefit

I fringe benefit offrono vantaggi sia per l’azienda che per te in quanto lavoratore

Fringe benefit cosa sono e come funzionano 

I fringe benefit sono la versione moderna della “retribuzione in natura”. Un tempo, chi svolgeva mansioni più umili poteva ricevere parte dello stipendio sotto forma di beni anziché denaro. Oggi questa pratica esiste ancora, ma in una forma più evoluta e vantaggiosa.

Cosa sono i fringe benefit? Sono beni o servizi che il datore di lavoro ti offre per aumentare il tuo compenso, senza darti direttamente denaro. In altre parole, ricevi qualcosa di utile per la tua vita professionale o personale, ma il costo è interamente a carico dell’azienda.

Perché le aziende offrono fringe benefit? Perché fino a un certo limite non sono soggetti a tassazione e contribuzione. Le soglie stabilite dalla legge per il 2025 sono:

  • 1.000 € per tutti i lavoratori;
  • 2.000 € se hai almeno un figlio a carico.

Fringe benefits: alcuni esempi​ 

Vediamo alcuni esempi concreti per capire meglio come funzionano i fringe benefit. Ecco alcune delle forme più diffuse.

  • Auto aziendale: è uno dei fringe benefit più apprezzati e utilizzati. L’azienda ti mette a disposizione un’auto aziendale, coprendo tutti i costi, anche quando la utilizzi per spostamenti che non riguardano il lavoro. In questo modo, ricevi sia un bene (l’auto) che un servizio (la possibilità di usarla), aggiungendo un vantaggio alla tua retribuzione.
  • Alloggio lavorativo: alcune aziende offrono ai propri dipendenti un appartamento in affitto. Se i costi sono interamente coperti dall’azienda, anche questo rientra tra i fringe benefit, perché ti permette di usufruire di un servizio senza alcuna spesa a tuo carico.
  • Cellulare aziendale: un altro fringe benefit molto diffuso. L’azienda ti fornisce uno smartphone aziendale con un piano dati e chiamate, che puoi usare anche per esigenze personali, senza costi aggiuntivi.
  • Servizio mensa e buoni pasto: se la tua azienda ti offre l’accesso a una mensa aziendale o ti fornisce buoni pasto, stai usufruendo di un fringe benefit che riduce le tue spese quotidiane.

Tra i fringe benefit anche mutui e spese d’affitto

Azienda e lavoratore possono concordare un’altra forma di fringe benefit: il rimborso di parte degli interessi su un mutuo o un finanziamento.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che questa possibilità, prevista dall’articolo 51, comma 4, del Testo Unico delle Imposte, si applica a tutte le forme di finanziamento, sia:

  • quelli concessi direttamente dall’azienda, se opera nel settore del credito;
  • quelli erogati da istituti bancari, con cui l’azienda ha sottoscritto specifiche convenzioni.

In questo caso, il fringe benefit viene calcolato come la metà della differenza tra:

  • gli interessi calcolati con il tasso ufficiale di riferimento della BCE;
  • gli interessi agevolati applicati ai dipendenti.

Fringe benefit: i vantaggi per l’azienda​ e per i dipendenti 

Ma quali sono i vantaggi per l’azienda? Il principale vantaggio per l’azienda è la possibilità di offrirti beni o servizi senza dover pagare tasse e contributi su di essi, riducendo così il costo del lavoro. In alcuni casi, l’offerta di fringe benefit è un elemento chiave per attrarre e trattenere determinate figure professionali.

Tuttavia, spesso i fringe benefit vengono confusi con il welfare aziendale, ma si tratta di due strumenti diversi. Ecco le principali differenze:

  • destinatari: il welfare aziendale deve essere riservato alla generalità dei lavoratori o a determinate categorie, mentre i fringe benefit possono essere assegnati anche a un singolo dipendente;
  • accordo: i fringe benefit vengono solitamente concordati direttamente tra te e l’azienda, mentre il welfare aziendale è definito con le rappresentanze sindacali o offerto a tutti i lavoratori;
  • tassazione: i fringe benefit sono esentasse fino a 1.000 € (o 2.000 € se hai un figlio a carico), mentre il welfare aziendale ha soglie diverse per rientrare nella no tax area;
  • busta paga: i fringe benefit vengono indicati nella busta paga, mentre il welfare aziendale, entro i limiti di legge, non compare nel cedolino paga.

I Fringe benefit sono ancora davvero benefici?

Sì, i fringe benefit restano una soluzione conveniente sia per l’azienda che per te come lavoratore. Si tratta di beni e servizi che puoi concordare con il datore di lavoro, usufruendo di una no tax area fino a 2.000 € se hai almeno un figlio a carico.

Fringe benefit: come richiederlo 

Non esiste un’unica modalità per richiedere i fringe benefit. A differenza del welfare aziendale, che riguarda tutti i dipendenti o specifiche categorie, i fringe benefit sono misure individuali.

Se vuoi ottenerli, puoi parlarne:

  • in fase di assunzione, negoziandoli come parte della tua retribuzione;
  • durante il rapporto di lavoro, ad esempio se devi trasferirti in un’altra città e vuoi includere il pagamento dell’affitto tra i benefit aziendali.

Attenzione a due aspetti importanti:

  1. non hai un diritto automatico ai fringe benefit: devono essere concordati con l’azienda;
  2. l’azienda può assegnarli senza contrattazione: ad esempio, può decidere di fornirti un’auto aziendale in uso promiscuo senza una richiesta esplicita da parte tua.

Come si calcolano i fringe benefit in busta paga​

Il calcolo del fringe benefit in busta paga non è sempre immediato, perché può essere difficile assegnare un valore economico preciso a determinati beni e servizi. Vediamo alcuni esempi pratici:

  • auto aziendale: il valore del fringe benefit viene calcolato seguendo un procedimento specifico indicato dal legislatore;
  • appartamento in affitto (canone pagato dall’azienda): si considera la rendita catastale dell’immobile, sommata alle spese sostenute dall’azienda, detraendo gli eventuali costi a tuo carico;
  • buoni pasto:8 € al giorno se il buono pasto è digitale, 4 € al giorno se il buono pasto è cartaceo;
  • mutuo o finanziamento: il fringe benefit è pari alla metà della differenza tra l’interesse agevolato ottenuto e il tasso ufficiale di riferimento.

La tassazione dei fringe benefit 

Abbiamo visto che i fringe benefit sono beni o servizi offerti dall’azienda ai dipendenti.

Anche i fringe benefit sono soggetti a tassazione, perché nel nostro sistema fiscale vale il principio di onnicomprensività. Questo significa che tutto ciò che l’azienda ti riconosce, sia in denaro che sotto forma di beni o servizi, viene tassato, salvo specifiche eccezioni previste dalla legge.

Tuttavia, il legislatore ha introdotto una soluzione agevolativa per la tassazione dei fringe benefit, prevedendo una soglia di esenzione fiscale.

Come stabilito dalla Legge di Bilancio 2025, i limiti di esenzione fiscale per i fringe benefit sono:

  • 2.000 € esentasse se hai figli fiscalmente a carico;
  • 1.000 € esentasse se non hai figli.

 

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