Il lavoro domenicale consiste nel lavorare in un giorno festivo e per questo prevede una maggiorazione dello stipendio in percentuale variabile
La normativa in materia di orario di lavoro è stata più volte modificata nel corso degli anni. Attualmente è definito orario di lavoro il periodo in cui il lavoratore è a disposizione del datore di lavoro, con l’obbligo di svolgere la sua prestazione lavorativa e le sue funzioni.
Non tutti i lavoratori hanno la stessa articolazione oraria. A seconda della tipologia di rapporto di lavoro e dell’attività da svolgere, infatti, si possono configurare diversi scenari.
Una delle casistiche riguarda il lavoro domenicale, che prevede una maggiorazione in busta paga. Vediamo come funziona.
La settimana lavorativa può essere articolata su 5 o 6 giorni, nel rispetto dei limiti orari previsti dalla legge e dai CCNL.
Nella prima ipotesi, il soggetto lavora in regime di «settimana corta» dal lunedì al venerdì e il riposo coincide con il sabato e la domenica.
Nella seconda, invece, è in regime di «settimana lunga» e il riposo coincide, in genere, solo con la domenica. Tuttavia, la regola del riposo domenicale non è fissa: nulla vieta alle parti di concordare il riposo settimanale in un giorno diverso della settimana.
Il lavoratore, in quest’ultimo caso, può essere chiamato a svolgere il lavoro di domenica e per questo ha diritto a una maggiorazione percentuale della retribuzione per le ore effettivamente svolte. Questa maggiorazione verrà esplicitata nella parte centrale del cedolino.
Attenzione: a prescindere dall’articolazione dell’orario, il riposo settimanale è obbligatorio e il lavoratore non può rinunciarvi.
All’interno della busta paga, nel corpo centrale del documento, verrà esposta la voce corrispondente con l’indicazione delle ore svolte nella sezione «Importo base» e il totale erogato nella sezione «Competenze».
Attenzione: non tutti i prospetti paghe sono uguali, ma ogni azienda adotta dei modelli espositivi differenti.
Ad ogni modo, per sapere se la maggiorazione riportata nella busta paga è corretta, bisogna conoscere il CCNL applicato in azienda. La legge infatti dice solamente che il lavoratore ha diritto alla maggiorazione retributiva, ma non si esprime sulla percentuale, che cambia a seconda del contratto nazionale di riferimento.
Non c’è una regola univoca per quanto riguarda la percentuale, che varia non solo in base al CCNL, ma anche al tipo di lavoro svolto in quel giorno. Le casistiche sono le seguenti:
Come anticipato, il trattamento di questo tipo di lavoro è diverso a seconda del contratto nazionale. Facciamo due esempi legati a due dei contratti più diffusi.
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