Andare in pensione prima deve essere valutato attentamente, e l’INPS mette a disposizione una pratica guida che aiuta a capire
Tutto dipende da quando si è iniziato a contribuire e in quale sistema contributivo si ricade (retributivo, contributivo o misto). Per avere un’idea di quanto si potrebbe prendere con il primo assegno pensionistico accedendo alla pensione anticipata è bene fare un esempio.
Mario è nato nel 1957 e ha già versato 38 anni di contributi e calcola di andare in pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contribuzione versata.
Mario ricade nel calcolo cd. misto composto da tre quote di pensione che comporranno il suo assegno (A, B, e C): per i contributi riferiti fino al 31 dicembre 2011 verrà liquidata la pensione con il sistema retributivo sulla base della media annua pensionabile derivante dagli ultimi 5 anni per la quota A e degli ultimi 10 anni per quella B precedenti la decorrenza della pensione stessa.
Per i successivi contributi dal 1° gennaio 2012 scatterà una quota di pensione calcolata con il sistema contributivo. Questo sistema si basa essenzialmente sul montante contributivo, cioè su quanti contributi si sono versati, e sul coefficiente di trasformazione in relazione all’età anagrafica.
Mario ha guadagnato mediamente 30.000 euro annui netti come lavoratore dipendente, e potrebbe percepire circa 22.500 euro netti di pensione anticipata.
L’INPS ha reso disponibile nel proprio sito una guida che spiega cosa fare prima di richiedere la pensione anticipata. I suggerimenti sono otto:
La pensione anticipata è il trattamento di pensione che consente ai lavoratori che hanno maturato un determinato requisito contributivo di conseguire l’assegno pensionistico prima di aver compiuto l’età prevista per la pensione di vecchiaia. Fino al 2026, chi gode del sistema contributivo misto, e cioè chi alla data del 31 dicembre 1995 stava già lavorando e versava i contributi, potrà andare in pensione se:
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