Il lavoro autonomo occasionale è un tipo di contratto che permette di lavorare come autonomi ma senza dover emettere fattura
Il lavoro autonomo occasionale è una forma di collaborazione in cui offri un servizio o realizzi un bene materiale consegnandolo al tuo committente e cioè a chi ti ha incaricato di eseguire queste prestazioni.
Nel lavoro occasionale non devi rispettare il vincolo di subordinazione tipico di chi ha un lavoro dipendente, perché organizzi in autonomia tempi e modi del tuo lavoro. Proprio per questo motivo, se sei un lavoratore autonomo occasionale non verrai mai inserito o inserita stabilmente all’interno dell’organizzazione aziendale del tuo committente.
In poche parole, se hai un lavoro occasionale autonomo è come se lavorassi da freelance in partita IVA, senza aprire la partita IVA o emettere fattura. Attenzione però: si deve sempre trattare di una collaborazione occasionale, vuol dire che per poter accordare una collaborazione occasionale senza partita IVA il tuo lavoro deve essere:
La cosa importante è non confondere la collaborazione occasionale, e cioè il lavoro autonomo occasionale, con la prestazione occasionale che nel gergo fa riferimento ai lavori occasionali INPS.
Vediamo nello specifico alcune differenze molto importanti:
Chiarita la differenza tra le due tipologie, vediamo ora come funziona il lavoro occasionale.
Facciamo finta che tu sia un fotografo o una fotografa e abbia un lavoro subordinato regolare che ti impegna full time tutti i giorni dal lunedì al venerdì.
L’agenzia di un tuo gruppo di amici ti chiede di realizzare uno shooting nel weekend. In questo caso, puoi utilizzare lo strumento della collaborazione occasionale.
In pratica, dopo aver pensato a un prezzario per la tua prestazione autonoma occasionale, ti accordi con l’agenzia per lavorare solo quel weekend più alcuni giorni per la preparazione delle foto che hai realizzato.
Perché tutto vada liscio, sono necessarie due cose:
Vediamo ancora più nel dettaglio gli aspetti burocratici per capire una volta per tutte come funziona la collaborazione occasionale.
Abbiamo già anticipato nel paragrafo precedente che il tuo committente, e cioè l’azienda o il privato che ti incarica di eseguire un lavoro, deve fare una comunicazione lavoro occasionale obbligatoria.
Dal 2021, infatti, bisogna comunicare, prima dell’inizio della collaborazione, tutti i dati essenziali all’Ispettorato territoriale del lavoro. In questa comunicazione, da eseguire nel portale dedicato effettuando l’accesso con SPID o altra identità digitale, vanno indicati:
Le comunicazioni lavoro occasionale sono molto importanti e se non vengono rispettate, potrebbero far scattare sanzioni.
Giunti a questo punto, cerchiamo di riepilogare le caratteristiche del contratto di collaborazione occasionale.
Tutti i contratti di collaborazione occasionale devono rispettare i seguenti elementi:
Ora possiamo passare alla parte fiscale e cioè all’aspetto che riguarda il contratto di collaborazione occasionale con ritenuta d’acconto.
In questo paragrafo capiamo cosa serve avere per instaurare la collaborazione occasionale, farsi pagare e pagare quanto necessario allo Stato.
Per quanto riguarda la cosiddetta “lettera di incarico” la legge non rende obbligatoria la firma di un contratto, ma noi consigliamo sempre di accordarsi per iscritto tramite questa lettera, per evitare ogni tipo di problema. Nel documento può essere importante indicare l’arco temporale interessato dal lavoro occasionale, il tipo di lavoro da svolgere e il compenso pattuito.
Una volta che la prestazione è stata da te eseguita, devi produrre quella che viene chiamata “notula”. In pratica è molto simile a una fattura emessa da un professionista con partita IVA, ma non ha alcun valore fiscale.
Serve solo a riepilogare il compenso pattuito per una o più attività e che il pagamento sia avvenuto correttamente secondo i termini che erano stati accordati.
Infine, per quanto riguarda la ritenuta d’acconto devi sapere che è obbligatorio applicarla perché i soldi che prendi a titolo di lavoro occasionale, dal punto di vista fiscale, rientrano nella categoria “redditi diversi” e devono essere tassati.
Per questo motivo il compenso che hai concordato sarà soggetto a una ritenuta del 20% quindi, ad esempio, se il tuo compenso è 1.000 €, la ritenuta sarà di 200 €. In questo caso devi fare gran poco: ti basta esporla nella notula, ma non devi versarla perché lo farà il committente, che agisce in nome e per conto tuo pagandola direttamente allo Stato tramite F24.
Attenzione: se il compenso supera i 77,47 € dovrai anche applicare la marca da bollo di 2 €.
La legge non prescrive una durata massima o minima, ma come abbiamo visto è importante che la prestazione sia circoscritta nel tempo.
Si tratta, infatti, di prestazioni che soddisfano esigenze lavorative limitate per cui l’interesse reciproco delle parti viene meno al raggiungimento del risultato che è stato concordato.
Attenzione: il lavoratore non può mai instaurare una prestazione occasionale con il datore con cui ha avuto o ha tuttora un contratto di lavoro subordinato.
Come abbiamo specificato nei paragrafi precedenti, non esistono limiti al lavoro autonomo occasionale. Questo vuol dire che potresti accordarti per avere un compenso annuo di 1.000, 10.000, 20.000 €.
Uno dei limiti del lavoro occasionale che, però, va menzionato è questo: se prendi un compenso annuo superiore a 5.000 € allora è obbligatorio iscriversi alla Gestione Separata INPS e a pagare i relativi contributi richiesti.
La collaborazione occasionale, quindi, ha questi limiti:
Il contratto di collaborazione occasionale e la naspi non sono incompatibili.
Se percepisci la NASpI, non perdi l’indennità solo perché fai dei lavoretti saltuari. Puoi continuare a prenderla finché i tuoi guadagni annui restano sotto i limiti previsti dalla legge.
Perdi la NASpI solo se firmi un contratto di lavoro subordinato:
Quando hai il lavoro occasionale e la Naspi non devi comunicare all’INPS l’importo esatto che guadagni, purché non superi 5.000 € all’anno.
In parole pratiche, quindi, se hai il contratto di collaborazione occasionale e sei in disoccupazione, il compenso che ricevi si somma alla NASpI: le due cose sono compatibili e possono essere percepite insieme.
Attualmente per la collaborazione occasionale 2025 non sono previste particolari novità.
Qualora dovessimo venire a conoscenza di aggiornamenti riguardo al lavoro occasionale 2025, sarà nostra premura aggiornare quanto prima questo articolo.
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