Guida al lavoro autonomo occasionale (o collaborazione occasionale)

Lavoro autonomo occasionale
(foto Shutterstock)

Il lavoro autonomo occasionale è un tipo di contratto che permette di lavorare come autonomi ma senza dover emettere fattura

Lavoro autonomo occasionale (o collaborazione occasionale): cos’è 

Il lavoro autonomo occasionale è una forma di collaborazione in cui offri un servizio o realizzi un bene materiale consegnandolo al tuo committente e cioè a chi ti ha incaricato di eseguire queste prestazioni. 

Nel lavoro occasionale non devi rispettare il vincolo di subordinazione tipico di chi ha un lavoro dipendente, perché organizzi in autonomia tempi e modi del tuo lavoro. Proprio per questo motivo, se sei un lavoratore autonomo occasionale non verrai mai inserito o inserita stabilmente all’interno dell’organizzazione aziendale del tuo committente.

In poche parole, se hai un lavoro occasionale autonomo è come se lavorassi da freelance in partita IVA, senza aprire la partita IVA o emettere fattura. Attenzione però: si deve sempre trattare di una collaborazione occasionale, vuol dire che per poter accordare una collaborazione occasionale senza partita IVA il tuo lavoro deve essere: 

  • circoscritto nel tempo;
  • non continuativo e ripetuto nel corso dei giorni, dei mesi e dell’anno;
  • saltuario, cioè richiesto solo una o poche altre volte.

La cosa importante è non confondere la collaborazione occasionale, e cioè il lavoro autonomo occasionale, con la prestazione occasionale che nel gergo fa riferimento ai lavori occasionali INPS

Vediamo nello specifico alcune differenze molto importanti: 

  • tipologia di lavoro: solo le prestazioni occasionali INPS sono ricondotte nel lavoro subordinato con due formule principali: il Libretto Famiglia e i PrestO;  
  • compensi: non c’è nessun limite per il lavoro autonomo occasionale, mentre per le prestazioni occasionali ce ne sono diversi, uno fra tutti i 5.000 € annui di limite per ogni prestatore; 
  • compenso minimo: esiste solo per le prestazioni occasionali INPS;  
  • contributi: per le prestazioni occasionali sono sempre dovuti contributi da parte dell’utilizzatore e cioè dell’azienda. Per gli autonomi occasionali, invece, devono essere pagati solo se il compenso supera una certa soglia annua e comunque vengono suddivisi tra l’azienda e il prestatore.

Lavoro occasionale: come funziona? 

Chiarita la differenza tra le due tipologie, vediamo ora come funziona il lavoro occasionale. 

Facciamo finta che tu sia un fotografo o una fotografa e abbia un lavoro subordinato regolare che ti impegna full time tutti i giorni dal lunedì al venerdì.  

L’agenzia di un tuo gruppo di amici ti chiede di realizzare uno shooting nel weekend. In questo caso, puoi utilizzare lo strumento della collaborazione occasionale. 

In pratica, dopo aver pensato a un prezzario per la tua prestazione autonoma occasionale, ti accordi con l’agenzia per lavorare solo quel weekend più alcuni giorni per la preparazione delle foto che hai realizzato. 

Perché tutto vada liscio, sono necessarie due cose: 

  • l’agenzia deve comunicare in anticipo la tua prestazione alle autorità competenti;
  • dopo che ti hanno pagato, dovrai preparare la ricevuta fiscale che serve solamente a certificare che il compenso pattuito ti è stato regolarmente pagato. 

Vediamo ancora più nel dettaglio gli aspetti burocratici per capire una volta per tutte come funziona la collaborazione occasionale. 

Comunicazione lavoro occasionale: chi, come, quando e cosa comunicare 

Abbiamo già anticipato nel paragrafo precedente che il tuo committente, e cioè l’azienda o il privato che ti incarica di eseguire un lavoro,  deve fare una comunicazione lavoro occasionale obbligatoria.

Dal 2021, infatti, bisogna comunicare, prima dell’inizio della collaborazione, tutti i dati essenziali all’Ispettorato territoriale del lavoro. In questa comunicazione, da eseguire nel portale dedicato effettuando l’accesso con SPID o altra identità digitale, vanno indicati: 

  • dati delle persone coinvolte;
  • luogo della prestazione; 
  • descrizione dell’attività; 
  • data di inizio prestazione e presunta data di fine
  • compenso, se è stato stabilito.

Le comunicazioni lavoro occasionale sono molto importanti e se non vengono rispettate, potrebbero far scattare sanzioni.

Le caratteristiche del contratto di collaborazione occasionale​ 

Giunti a questo punto, cerchiamo di riepilogare le caratteristiche del contratto di collaborazione occasionale. 

Tutti i contratti di collaborazione occasionale devono rispettare i seguenti elementi

  • autonomia nello svolgimento della prestazione;
  • assenza del vincolo di subordinazione;
  • prevalenza del lavoro proprio e della propria organizzazione di tempi e metodi;
  • occasionalità;
  • estraneità all’organizzazione aziendale del committente.

Ora possiamo passare alla parte fiscale e cioè all’aspetto che riguarda il contratto di collaborazione occasionale con ritenuta d’acconto​.

Quali documenti devono essere compilati? 

In questo paragrafo capiamo cosa serve avere per instaurare la collaborazione occasionale, farsi pagare e pagare quanto necessario allo Stato. 

Per quanto riguarda la cosiddetta “lettera di incarico” la legge non rende obbligatoria la firma di un contratto, ma noi consigliamo sempre di accordarsi per iscritto tramite questa lettera, per evitare ogni tipo di problema. Nel documento può essere importante indicare l’arco temporale interessato dal lavoro occasionale, il tipo di lavoro da svolgere e il compenso pattuito. 

Una volta che la prestazione è stata da te eseguita, devi produrre quella che viene chiamata “notula”. In pratica è molto simile a una fattura emessa da un professionista con partita IVA, ma non ha alcun valore fiscale

Serve solo a riepilogare il compenso pattuito per una o più attività e che il pagamento sia avvenuto correttamente secondo i termini che erano stati accordati. 

Infine, per quanto riguarda la ritenuta d’acconto devi sapere che è obbligatorio applicarla perché i soldi che prendi a titolo di lavoro occasionale, dal punto di vista fiscale, rientrano nella categoria “redditi diversi” e devono essere tassati

Per questo motivo il compenso che hai concordato sarà soggetto a una ritenuta del 20% quindi, ad esempio, se il tuo compenso è 1.000 €, la ritenuta sarà di 200 €. In questo caso devi fare gran poco: ti basta esporla nella notula, ma non devi versarla perché lo farà il committente, che agisce in nome e per conto tuo pagandola direttamente allo Stato tramite F24.

Attenzione: se il compenso supera i 77,47 € dovrai anche applicare la marca da bollo di 2 €

Quanto può durare una collaborazione occasionale?

La legge non prescrive una durata massima o minima, ma come abbiamo visto è importante che la prestazione sia circoscritta nel tempo.

Si tratta, infatti, di prestazioni che soddisfano esigenze lavorative limitate per cui l’interesse reciproco delle parti viene meno al raggiungimento del risultato che è stato concordato. 

Attenzione: il lavoratore non può mai instaurare una prestazione occasionale con il datore con cui ha avuto o ha tuttora un contratto di lavoro subordinato.

Lavoro autonomo occasionale: i limiti 

Come abbiamo specificato nei paragrafi precedenti, non esistono limiti al lavoro autonomo occasionale. Questo vuol dire che potresti accordarti per avere un compenso annuo di 1.000, 10.000, 20.000 €. 

Uno dei limiti del lavoro occasionale che, però, va menzionato è questo: se prendi un compenso annuo superiore a 5.000 € allora è obbligatorio iscriversi alla Gestione Separata INPS e a pagare i relativi contributi richiesti. 

La collaborazione occasionale, quindi, ha questi limiti

  • iscrizione alla Gestione separata INPS se superi i 5.000 €;
  • versamento dei contributi Inps calcolati nella parte che eccede i 5.000 €;
  • calcolo dei contributi e realizzazione flusso telematico all’inps a carico del committente.

Lavoro occasionale e NASpI

Il contratto di collaborazione occasionale e la naspi non sono incompatibili

Se percepisci la NASpI, non perdi l’indennità solo perché fai dei lavoretti saltuari. Puoi continuare a prenderla finché i tuoi guadagni annui restano sotto i limiti previsti dalla legge.

Perdi la NASpI solo se firmi un contratto di lavoro subordinato:

Quando hai il lavoro occasionale e la Naspi non devi comunicare all’INPS l’importo esatto che guadagni, purché non superi 5.000 € all’anno.

In parole pratiche, quindi, se hai il contratto di collaborazione occasionale e sei in disoccupazione, il compenso che ricevi si somma alla NASpI: le due cose sono compatibili e possono essere percepite insieme.

Lavoro autonomo occasionale 2024: quali sono le ultime novità? 

Attualmente per la collaborazione occasionale 2025 non sono previste particolari novità. 

Qualora dovessimo venire a conoscenza di aggiornamenti riguardo al lavoro occasionale 2025, sarà nostra premura aggiornare quanto prima questo articolo. 

 

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