Chi continua a percepire il reddito di cittadinanza nel 2023

(foto Shutterstock)

L’Inps ha pubblicato un messaggio con qualche chiarimento per i soggetti che perdono l’assegno mensile del reddito di cittadinanza

Ha creato molta preoccupazione l’sms che l’INPS ha inviato a migliaia di italiani a fine luglio e con il quale è stata comunicata la sospensione del reddito di cittadinanza. Con il messaggio numero 2835 del 31 luglio 2023, l’Istituto ha fornito così ulteriori precisazioni con riferimento al periodo transitorio fino al 31 dicembre 2023 e a chi si applica il numero massimo di 7 mensilità di reddito di cittadinanza nel corso del 2023.

Questo è un periodo di particolare confusione perché da settembre 2023 debutta il Supporto per la formazione e dal 1 gennaio 2024 parte ufficialmente l’Assegno di inclusione, dunque il Reddito di cittadinanza per come lo conosciamo va in pensione.

Chi continua a percepire il Reddito di cittadinanza?

È necessario chiarire un aspetto molto importante: alcuni nuclei familiari possono continuare a percepirlo fino a dicembre 2023. 

Ne hanno diritto i nuclei al cui interno vi sia almeno un familiare:

  • minorenne
  • over 60
  • disabile

Tutti questi nuclei familiari hanno diritto a percepire il sussidio fino a fine anno, ma non solo: a partire dal 1 gennaio 2024 riceveranno l’Assegno di inclusione.

Chi sono i nuclei familiari non attivabili al lavoro

È questa la categoria di famiglie che ha ricevuto il messaggio sms da parte dell’Istituto: si stima che in totale i destinatari siano stati 88.000.

Ma chi sono i “non attivabili al lavoro”? Sono le situazioni di maggiore disagio sociale, ossia nuclei familiari in cui i componenti non possono essere considerati tra gli “occupabili” e quindi difficilmente “inseribili in un percorso di attivazione lavorativa”.

Ebbene l’Inps, con il messaggio del 31 luglio 2023, ha precisato che “per loro è possibile iniziare o proseguire un percorso già avviato con i servizi sociali e, se presi in carico dai servizi sociali attraverso l’avvio con l’analisi preliminare della definizione del percorso di inclusione sociale, potranno continuare a ricevere il beneficio fino a dicembre 2023”.

Questo significa che se hai ricevuto questo SMS potrai continuare a percepire il reddito di cittadinanza fino a dicembre 2023, ma è necessario che i servizi sociali prendano in carico la tua famiglia, se non già il caso. Sono poi i servizi sociali che devono, a loro volta, effettuare una comunicazione all’Inps entro il 31 ottobre 2023

Una volta che la comunicazione è stata inviata, anche questi nuclei familiari possono continuare a percepire il reddito di cittadinanza fino a dicembre 2023, senza il rispetto del limite di 7 mensilità nel corso del 2023. 

L’Inps ha infatti chiarito che non si tratta di cessazione del beneficio, ma di “sospensione”, in attesa della presa in carico del nucleo familiare da parte dei servizi sociali.

Chi non ha più diritto al reddito di cittadinanza?

Ci sono però alcune categorie di nuclei familiari che, percepite 7 mensilità di assegno nel 2023, perdono il diritto al sussidio. Sono tutte quelle famiglie che non hanno al loro interno un minorenne, un over 60 o un soggetto disabile, oltre ai nuclei familiari “non attivabili al lavoro”. 

Per questi nuclei, la nuova disciplina riconosce il diritto al reddito di cittadinanza nella misura massima di 7 mensilità nel corso di tutto il 2023. Se quindi con luglio 2023 hai già ricevuto 7 mensilità, non ne hai più diritto.

Quali tutele per chi ha perso il reddito di cittadinanza?

Questi nuclei familiari non rimangono privi di misure di sostegno. Possono chiedere una tutela diversa dal reddito di cittadinanza, di importo inferiore e che richiede un comportamento attivo.

Per questi soggetti – come ricordato dall’Inps – è stata istituita la nuova misura del Supporto per la formazione e per il lavoro.

Per accedere al beneficio, oltre a presentare una domanda è necessario seguire questi passaggi:

  • sottoscrivere il patto di attivazione digitale;
  • contattare le Agenzie per il lavoro;
  • sottoscrivere il patto di servizio personalizzato.

Una volta inserito nel percorso, si ha diritto a ricevere 350 euro al mese, per 12 mensilità.

La situazione di chi è già iscritto al Centro per l’impiego e nel GOL

Il messaggio dell’Inps contiene delle indicazioni anche per chi è già iscritto ai Centri per l’impiego ed è stato inserito nei programmi nazionali per la Garanzia occupabilità lavoratori (GOL) o in progetti utili alla collettività oppure in altre iniziative di attivazione.

In questo caso, il messaggio dell’Inps specifica che puoi continuare a seguire il tuo percorso, che può poi portare a ricevere i 350 euro mensili del Supporto per la formazione e il lavoro.

Inoltre, l’Istituto ha dichiarato che quando sottoscriverai il patto di servizio personalizzato – che quindi devi comunque sottoscrivere, anche se hai già avviato un percorso – ti potranno essere convalidate delle iniziative di avviamento al lavoro attivate in un momento precedente. In questo modo, ti potrebbero riconoscere il sussidio da 350 euro. 

Infine, chi non ha più diritto al reddito di cittadinanza perché ha già ricevuto le 7 mensilità del 2023, potrebbe ricevere dai Centri per l’impiego delle indicazioni per orientarsi tra i diversi percorsi di formazione e agenzie per il lavoro, in modo da arrivare preparati al 1 gennaio, quando entrerà in vigore il Supporto per la formazione e per il lavoro.

 

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