Guida pratica per capire cosa sono e come leggere i ROL in busta paga
Saper leggere la busta paga è molto importante perché, oltre a capire quanti soldi ti vengono accreditati ogni mese sul conto corrente, puoi scoprire il significato di tante altre voci. Pensiamo, ad esempio, a quante ferie puoi chiedere, quante ore di straordinario ti devono essere pagate e quante imposte versare all’Erario.
Non esiste una forma di busta paga uguale per tutti i dipendenti, ma, nella maggior parte dei casi, nella parte bassa di questo documento sono riportate tutte le informazioni relative a quante ferie e quanti permessi ed ex festività hai maturato e goduto.
In questo articolo scopriamo insieme cosa sono i ROL in busta paga, come maturano e dove li trovi all’interno del cedolino. Iniziamo!
ROL è l’acronimo di riduzione dell’orario di lavoro e cioè una tipologia di permessi grazie ai quali puoi assentarti dal lavoro senza che venga modificata la retribuzione che ricevi.
Le regole e le modalità di riduzione dell’orario di lavoro sono delegate alla contrattazione collettiva, soprattutto quella aziendale, ma vediamo ora alcune domande pratiche.
Cosa significa ROL in busta paga? Dipende, esistono due tipi di riduzione dell’orario lavorativo:
Dove trovare i ROL goduti in busta paga? Come abbiamo anticipato all’inizio, non è possibile dare una risposta univoca che valga per tutti i lavoratori.
In genere, però, si trova questa informazione nella parte bassa del cedolino in corrispondenza dell’apposito contatore di ROL, come si può vedere nel riquadro qui in basso:
Ore ROL, cosa sono? A differenza delle ferie che, tendenzialmente, vengono conteggiate a giorni, i ROL sono permessi orari. Questo vuol dire che funzionano, sia per la maturazione che per il godimento, a ore.
Spesso il termine ROL viene considerato sinonimo di permessi, ma non è propriamente corretto.
I ROL trovano origine nella contrattazione collettivaÈ l’accordo stipulato a livello nazionale tra i sindacati di rappresentanza dei lavoratori e dei datori di lavoro per regolare determinati aspetti dei contratti individuali di lavoro di un certo settore (es. orario di lavoro, retribuzione minima, ferie, congedi, ecc.). More e fanno sempre parte della retribuzione, mentre molti permessi sono disciplinati da specifiche leggi, anche se non retribuiti. Pensiamo a tutti quelli legati alla maternità e paternità (D.lgs. 151/2001) o quelli legati alla disabilità (legge 104/92).
Ma non solo: i dipendenti possono utilizzare i ROL senza dare una specifica motivazione. Per alcuni permessi, al contrario, è necessaria (esempio: i permessi per lutto).
Ancora più netta è la differenza tra ROL e ferie: queste ultime, infatti, servono per il recupero delle energie psicofisiche del lavoratore e sono un diritto garantito dalla Costituzione.
Per conoscere quanti ROL si maturano in un mese di lavoro, dobbiamo prendere a riferimento le regole del CCNL.
Prima di vedere alcuni esempi, è bene specificare che:
Per capire quanto si accantona in un mese, poi, bisogna dividere il limite massimo annuo previsto dalla contrattazione collettiva per 12. Così facendo, ad esempio, se il limite massimo è di 72 ore, 72 diviso 12 fa 6 e quindi è garantita la maturazione di 6 ore di ROL al mese.
Attenzione: il mese di cui parliamo deve essere un mese lavorato. Ai fini della maturazione, si considera tutto il mese anche quando non viene lavorato per intero, ma almeno per 15 giorni.
Riportiamo ora alcuni esempi concreti:
In via generale no, non possono essere negati né i ROL né tanto meno i permessi retribuiti.
L’azienda, infatti, è tenuta a concedere i permessi e non può usarli a proprio piacimento per controllare i dipendenti.
Rimane comunque sempre valida la regola per cui il datore di lavoro può gestire e adattare l’orario dei propri lavoratori alle esigenze della produzione e/o dell’organizzazione.
Il lavoratore, però, deve comunicare l’intenzione di utilizzare i permessi con il preavviso richiesto e deve poi usarli in maniera responsabile.
Dipende cosa stabilisce la contrattazione collettiva.
In genere, però, quando sono maturati ma non goduti per un certo arco temporale, che di solito è la fine dell’anno di riferimento, è previsto il pagamento di un’indennità di pari valore rispetto ai ROL non goduti.
Questa somma viene calcolata prendendo a riferimento le retribuzioni in essere al momento in cui scade la possibilità di fruizione
Nel caso in cui, invece, il rapporto di lavoro termina per dimissioniL’atto unilaterale con cui il lavoratore comunica di voler interrompere il rapporto lavorativo con il datore di lavoro. More o licenziamento e c’è un monte ore di ROL non goduti, questo dovrà essere liquidato con l’ultima busta paga insieme a tutte le altre spettanze di fine rapporto.
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