Il gratuito patrocinio: cos’è, quali sono i requisiti e i limiti di reddito

Patrocinio gratuito
(foto Shutterstock)

Entro precisi limiti di reddito il lavoratore può fare causa al datore di lavoro senza dover pagare la parcella dell’avvocato e i costi del processo

Il diritto di difesa del lavoratore

Hai il diritto di fare causa al tuo datore di lavoro. Puoi farlo, ad esempio, per recuperare retribuzioni non pagate, per ottenere il TFR oppure per il riconoscimento di ore di lavoro straordinario

Puoi anche impugnare un licenziamento o un trasferimento, o in generale avviare qualunque azione legale per far valere i tuoi diritti sul lavoro.

Questo rientra nel tuo diritto di difesa, che è tutelato dalla Costituzione.

Che cos’è il gratuito patrocinio 

Le cause hanno un costo: tra onorari degli avvocati, marche da bollo e contributo unificato, non è raro che un lavoratore rinunci a far valere i propri diritti per motivi economici.

Ma se non puoi permettertelo, hai una possibilità: puoi chiedere il gratuito patrocinio, cioè il Patrocinio a spese dello Stato.

Con questo strumento, puoi fare causa senza dover pagare nulla. Hai l’avvocato gratis (nemmeno un acconto) e nessun costo per il processo. Tutte le spese, comprese quelle legali, vengono pagate dallo Stato.

Attenzione a non confondere il gratuito patrocinio con l’avvocato d’ufficio: quest’ultimo si applica solo ai procedimenti penali, non alle cause di lavoro.

Chi ha diritto al gratuito patrocinio?

Puoi richiedere il gratuito patrocinio se hai la cittadinanza italiana oppure sei una persona straniera con regolare permesso di soggiorno in Italia. Ma per ottenerlo devi rispettare precise condizioni di reddito.

Per il 2025, hai diritto al patrocinio a spese dello Stato se il tuo reddito familiare annuo imponibile, indicato nell’ultima dichiarazione dei redditi o nel CUD, non supera 12.838,01 €, al netto degli oneri deducibili.

Attenzione: non si prende in considerazione l’ISEE, ma il reddito imponibile.

Inoltre, non conta solo il tuo reddito personale. Devi sommare anche i redditi dei familiari conviventi. Quindi, per avere accesso al gratuito patrocinio, la somma di tutti i redditi imponibili del nucleo familiare non deve superare 12.838,01 € complessivi.

Il lavoratore può scegliere il proprio avvocato del lavoro gratis? 

, puoi avere un avvocato del lavoro gratis grazie al gratuito patrocinio. Questo significa che puoi scegliere un avvocato di tua fiducia, ma solo a condizione che sia iscritto nell’elenco dei professionisti che accettano incarichi con spese a carico dello Stato.

Se vuoi sapere se l’avvocato che hai scelto rientra tra quelli abilitati, puoi consultare online l’albo degli avvocati dell’Ordine della tua zona di residenza e verificare se è iscritto all’elenco del gratuito patrocinio.

Gli stipendi non percepiti si considerano reddito imponibile?

È un tema molto importante, perché gli stipendi non pagati sono crediti che fanno parte del reddito, anche se in realtà tu non li hai mai ricevuti. E spesso ti prepari a fare causa proprio per recuperarli.

Ma si devono considerare nel reddito imponibile? Può succedere che anche gli stipendi non pagati compaiano nella dichiarazione dei redditi o nel CUD. In questi casi, quando presenti la domanda per il gratuito patrocinio, devi specificare chiaramente che una parte (o tutti) quei redditi non ti è mai stata versata.

E l’indennità di disoccupazione NASpI? Sì, le somme che ricevi a titolo di NASpI  fanno parte del reddito imponibile.

Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che anche il Reddito di cittadinanza concorre a determinare il reddito utile per la richiesta del gratuito patrocinio.

Come richiedere avvocato gratuito patrocinio? 

La richiesta per il gratuito patrocinio devi presentarla alla segreteria dell’Ordine degli Avvocati del Tribunale competente per la causa di lavoro.

Sul sito dell’Ordine degli Avvocati della tua zona trovi tutte le informazioni utili e la modulistica necessaria per presentare la domanda e chiedere un avvocato gratuito.

Molti dei dati richiesti possono essere forniti tramite autocertificazione.

Fai però molta attenzione: non dichiarare il falso, perché una copia della domanda viene trasmessa alla Guardia di Finanza, che può fare tutti i controlli sul tuo reddito e sulla tua situazione familiare.

Cosa succede se il lavoratore perde la causa?

Se puoi ottenere il gratuito patrocinio puoi iniziare una causa o difenderti in giudizio senza pagare nulla: nessun costo per l’avvocato, né per il processo.

Tuttavia, se perdi la causa e il giudice ti condanna a pagare le spese legali del datore di lavoro, quelle le devi pagare tu di tasca tua.

Il gratuito patrocinio non copre le spese legali dell’altra parte, in caso di perdita della causa

 

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