Fondo di garanzia del TFR e del credito di lavoro

Fondo di garanzia TFR
(foto Shutterstock)

Il Fondo di garanzia interviene quando il datore di lavoro non può pagare il tuo TFR e gli ultimi tre stipendi

Cos’è il Fondo di garanzia

Il Fondo di garanzia INPS è uno strumento di tutela se hai crediti verso un’azienda fallita o senza beni da poter pignorare. Istituito con la legge 297 del 1982 e gestito dall’INPS, questo fondo copre gli stipendi e/o il TFR al posto del datore di lavoro in determinate circostanze.

Le risorse del Fondo provengono dalle aziende, che ogni mese versano lo 0,2% della retribuzione imponibile. Grazie a questi contributi, l’INPS garantisce l’intervento del Fondo di garanzia nei casi previsti dalla legge.

Il Fondo ha un’origine e uno scopo solidaristico: assicurare a chi lavora gli stipendi e il TFR in caso di fallimento o insolvenza del proprio datore di lavoro.

A cosa serve il Fondo di garanzia del TFR

Il Fondo di garanzia del TFR e dei crediti di lavoro ha lo scopo di “garantire” il pagamento del trattamento di fine rapporto e delle ultime tre buste paga. Interviene, su tua specifica domanda, in tutti i casi in cui l’azienda non è più in grado di rispettare i propri obblighi. È uno strumento efficace di tutela per te, come dipendente, permettendoti di non perdere il TFR e gli ultimi tre stipendi.

Quali sono i requisiti per accedere al Fondo di garanzia?

Per accedere al Fondo non basta che tu abbia TFR o retribuzioni non pagati; è necessario che tu soddisfi alcune condizioni specifiche, tra cui la cessazione del rapporto di lavoro.

Se il tuo datore di lavoro è soggetto a procedure concorsuali, come fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa o amministrazione straordinaria, è richiesta l’apertura di una di queste procedure. Se la tua azienda è stata dichiarata fallita, puoi accedere al Fondo di garanzia dopo che il tuo credito è stato ammesso allo stato passivo del fallimento, di solito con il “decreto di esecutività dello stato passivo.”

Se, invece, il datore di lavoro non è soggetto a queste procedure, il Fondo può intervenire solo se dimostri l’insufficienza delle sue garanzie patrimoniali. In questo caso, devi aver tentato di pignorare l’ex datore di lavoro o dimostrare che non c’erano beni utili da pignorare.

Cosa paga l’INPS con il Fondo di garanzia?

Il Fondo copre l’intero TFR, nella misura in cui è stato accertato nell’ambito della procedura fallimentare o tramite un provvedimento a tuo favore.

Per le retribuzioni, il Fondo garantisce gli ultimi tre stipendi, con un massimo di circa 3.500 € per ciascun mese, ossia il triplo della misura massima del trattamento straordinario di integrazione salariale. Non sono coperte dal Fondo le somme dovute come risarcimento danni, indennità per licenziamento illegittimo, preavviso, ferie non godute o spese sostenute per il recupero del credito.

Per accedere al Fondo, è necessario un provvedimento del Tribunale?

, le sole buste paga non pagate non bastano; serve un provvedimento formale.

Questo provvedimento può provenire dal Tribunale, come una sentenza, un decreto ingiuntivo o le comunicazioni ufficiali della procedura fallimentare. Anche i verbali di conciliazione e le diffide dell’Ispettorato del Lavoro sono validi, purché abbiano efficacia esecutiva.

Domanda Fondo di garanzia INPS

Il Fondo non interviene automaticamente; è necessario che tu presenti una domanda di garanzia.

Devi inviare la domanda al Fondo di garanzia INPS in modalità telematica, direttamente o con l’assistenza di un CAF o patronato, accedendo alla sezione dedicata sul sito dell’INPS. 

Con il messaggio numero 2303 del 1° giugno 2022, l’INPS ha introdotto nuove modalità per presentare la domanda, rendendo la compilazione e l’intervento del Fondo più rapidi e accessibili. L’obiettivo è permetterti di ricevere in tempi più brevi il pagamento degli stipendi non ricevuti e/o del TFR.

Che documentazione è necessaria?

La raccolta dei documenti varia a seconda della procedura fallimentare che coinvolge il tuo ex datore di lavoro.

In ogni caso, dovrai allegare il decreto di esecutività dello stato passivo o, in caso di concordato, il decreto di omologa, che riportano l’ammontare del credito a tuo favore.

Se l’azienda non può essere soggetta a fallimento, devi includere gli atti che dimostrano i tentativi di pignoramento.

Fondo di garanzia INPS: termine presentazione domanda 

Fai attenzione alle scadenze per la presentazione della domanda: il Fondo di garanzia INPS non copre il mancato pagamento degli stipendi per un periodo illimitato. Gli stipendi non pagati devono rientrare nei 12 mesi precedenti l’atto che ha avviato il fallimento, il pignoramento o la liquidazione dell’azienda. In alcuni casi, i giudici accettano anche il deposito del ricorso per decreto ingiuntivo come riferimento.

Cosa significa? Che se aspetti più di un anno, rischi di perdere la copertura del Fondo di garanzia. Ad esempio, se non hai ricevuto gli stipendi di marzo, aprile e maggio 2025 e fai domanda di intervento del Fondo a giugno 2026, senza aver intrapreso azioni legali, perdi il diritto a richiedere il pagamento all’INPS perché sono trascorsi più di 12 mesi.

Per il TFR, invece, non ci sono limiti di tempo e il Fondo copre l’intero importo.

Quando fare domanda?

Devi attendere trenta giorni dalla comunicazione del decreto di esecutività dello stato passivo o, in caso di concordato, dal giorno successivo alla pubblicazione del decreto di omologa.

 

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