La tassazione separata applica un’aliquota media a TFR e arretrati usando i redditi degli anni passati per evitare imposte troppo alte
La tassazione separataÈ un regime fiscale diverso da quello tradizionale degli scaglioni IRPEF, applicato solo ad alcune tipologie di reddito; i redditi soggetti a tassazione separata sono percepiti una tantum o non periodicamente, indicati all’art. 17 TUIR, che non concorrono a formare il reddito complessivo del soggetto percettore (ad es. il TFR). More serve a gestire in modo più giusto somme che ricevi tutte insieme ma che riguardano più anni. Succede con TFR o arretrati di stipendio. Se si usasse l’aliquota IRPEF normale, pagheresti troppo perché l’importo verrebbe sommato a tutti i redditi dell’anno.
Con la tassazione separata si calcola un’aliquota media basata sui redditi degli anni passati e vale solo su quella somma, tenendo i redditi separati. Così non paghi più del dovuto e resta una proporzione corretta tra reddito e imposta.
Per capire bene cos’è la tassazione separata pensa a come funziona l’IRPEF normale. L’aliquota aumenta in base a quanto guadagni in un anno; più alto è il reddito, più alta è la percentuale di tasse.
La tassazione separata è un metodo di calcolo che evita che somme straordinarie facciano crescere troppo l’aliquota da pagare. Dunque, se ti stai chiedendo cosa si intende per tassazione separata, devi sapere che si parla di un sistema pensato per redditi riferiti a periodi precedenti rispetto all’anno in cui li incassi. Questi importi vengono tassati a parte con un’aliquota media calcolata sui redditi degli anni passati.
Per spiegare come funziona la tassazione separata partiamo dal TFR, che è il caso più comune. La tassazione separata TFR si applica solo alla quota TFR e non alla rivalutazione. L’aliquota si calcola guardando i redditi dei due anni prima del pagamento.
Per trovare l’aliquota da usare devi eseguire questi calcoli:
Questa percentuale è l’aliquota da applicare al TFR. Se nel biennio precedente non hai avuto redditi, si usa l’aliquota IRPEF più bassa.
Il caso più noto è il TFR. Quando parli di tassazione separata del TFR indichi il modo in cui si tassano i soldi della liquidazione alla fine del rapporto di lavoro.
L’altra grande area riguarda gli arretrati a tassazione separata. In questa categoria rientrano:
In sintesi rientrano nella tassazione separata tutti i compensi che incassi oggi ma che sono maturati in più anni, oltre il singolo periodo d’imposta.
La risposta è semplice e, per chi lavora, quasi sempre conviene. Il motivo sta nella struttura dell’IRPEF, che è progressiva. Più guadagni, più alta è la percentuale di imposta.
Se i soldi del TFR o gli arretrati di anni passati venissero trattati come uno stipendio normale dell’anno in cui li incassi, verrebbero sommati al reddito ordinario. Il reddito imponibile salirebbe e rischieresti di finire nello scaglione con aliquota più elevata.
Con la tassazione separata questi importi restano isolati. Non si usa l’aliquota massima del tuo scaglione attuale, ma un’aliquota media calcolata sui redditi degli anni precedenti. Quasi sempre questa aliquota è più bassa di quella che pagheresti sommando tutto al reddito dell’anno.
Dunque, ecco le situazioni più comuni in cui si applica la tassazione separata.
L’aliquota della tassazione separata non è fissa e cambia in base alla tua situazione e al tipo di reddito. A differenza dell’IRPEF normale, che si calcola sui redditi dell’anno in corso, qui l’aliquota si determina sulla media dei redditi degli anni precedenti.
Il datore di lavoro o l’Agenzia delle Entrate calcola questa media per definire un’aliquota media di riferimento, da applicare solo al reddito soggetto a tassazione separata. In questo modo le aliquote riflettono il tuo reddito medio, così l’imposta risulta più proporzionata e in linea con la tua capacità contributiva reale.
Per capire come funziona la tassazione separata facciamo un esempio con un anticipo TFR di 13.000 €:
Nota importante: l’imposta di 7.140 € è solo un valore di calcolo per trovare l’aliquota media, non è quanto hai pagato in quegli anni.
In pratica non si usa l’aliquota del tuo scaglione attuale, ma una aliquota media che riflette i tuoi redditi passati. Di norma il calcolo lo fa il datore di lavoro o l’Agenzia delle Entrate e lo trovi indicato accanto all’erogazione nella busta paga.
In molti si chiedono se i redditi a tassazione separata vadano indicati nel 730. In generale non devi inserirli manualmente, perché dovrebbero già essere presenti nel 730 precompilato. Come ricorda l’Agenzia delle Entrate nelle istruzioni per la compilazione del 730/2025, è comunque bene verificare che queste somme siano state riportate correttamente nel tuo modello.
Controlla in particolare il quadro M. In passato queste somme erano nel quadro D, ma ora non devono più comparire lì.
Un’indicazione errata dei redditi a tassazione separata, o un’aliquota sbagliata, può portare a una comunicazione di irregolarità dell’Agenzia delle Entrate per regolarizzare il versamento dell’imposta.
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