Dal 2026 introdotta la legge che tutela il lavoratore malato oncologico​

tutela del lavoratore oncologico
(foto Shutterstock)

Tutela rafforzata per i lavoratori fragili: dal 2026 congedo di 24 mesi e nuovi diritti per chi affronta malattie oncologiche o invalidanti

Lo scorso 8 luglio 2025, il Senato ha definitivamente approvato la legge per la conservazione del posto di lavoro per i lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.

Entra in vigore il 1 gennaio 2026. La nuova legge tutela i lavoratori affetti da malattie oncologiche o invalidanti garantendo un permesso con la conservazione del posto di lavoro per un massimo di 24 mesi, anche in modo frazionato. Il periodo può essere richiesto solo dopo aver esaurito gli altri strumenti previsti dalla normativa e dai contratti collettivi, ed è non retribuito.

Durante il congedo, il lavoratore che ha una malattia oncologica non può essere licenziato né svolgere altra attività lavorativa, e non matura automaticamente anzianità pensionistica. La legge introduce anche 10 ore di permesso retribuito all’anno per cure mediche, visite o analisi, estendibile anche per accompagnare i figli malati. 

Malattia oncologica e lavoro​: una tutela di 24 mesi

La legge interviene in primo luogo stabilendo un periodo di conservazione del posto di lavoro pari ad 24 mesi.
Chi ha diritto alla conservazione del posto? Possono chiedere questo permesso speciale:

  • i lavoratori affetti da malattie oncologiche;
  • i lavoratori affetti da malattie invalidanti o croniche che comportino una invalidità pari o superiore al 74%

E’ necessario ottenere una certificazione da parte del proprio medico curante o da parte dello specialista.

Come funziona la tutela del lavoratore malato oncologico​?

Innanzitutto, il permesso di 24 mesi può essere utilizzato in modo continuativo oppure in modo frazionato. 

Attenzione ad un aspetto molto importante: il permesso di 24 mesi può essere richiesto una volta terminati i periodi di conservazione del posto previsti dalla legge e dalla contrattazione collettiva. Dunque, il lavoratore può richiedere tale permesso di 24 mesi in aggiunta all’ordinario periodo di comporto e al successivo periodo di aspettativa non retribuita, se previsto: in alcuni casi, ad esempio nel commercio, si può arrivare fino ad un periodo di 34 mesi di conservazione del posto di lavoro.

La tutela del lavoratore malato oncologico​ poi prevede che “durante il periodo di congedo il dipendente conserva il posto di lavoro, non ha diritto alla retribuzione e non può svolgere alcun tipo di attività lavorativa”.

Dunque, il lavoratore oncologico che usufruisce di questo permesso:

  • non può essere licenziato;
  • non può fare altra attività lavorativa, nemmeno se compatibile con la patologia;
  • non matura anzianità previdenziale ai fini della pensione, salvo non voglia coprire volontariamente tale periodo 

Perché è importante il ddl malati oncologici?

Questa legge è molto importante perché introduce una tutela per il lavoratore malato oncologico​ generalizzata a privati e pubblici. In questo modo tutti i lavoratori affetti da patologie oncologiche o invalidanti hanno diritto ad un congedo di 24 mesi e alla conservazione del posto di lavoro.

In precedenza, non tutti i contratti collettivi prevedevano la conservazione del posto di lavoro, ma la limitavano ad alcune ipotesi tassative. Con la  nuova legge, a partire dal 1 gennaio 2026, tutti i lavoratori malati di tumore o che soffrono patologie invalidanti possono chiedere il permesso fino a 24 mesi e hanno diritto alla conservazione del posto di lavoro per tutti i 24 mesi.

Altri diritti del malato oncologico sul lavoro​

In aggiunta al congedo di 24 mesi, tra gli altri diritti del malato oncologico sul lavoro, la legge introduce un permesso di 10 ore all’anno per poter sostenere “visite, esami strumentali, analisi chimico-cliniche e microbiologiche, nonché cure mediche frequenti”.

Questo speciale permesso per cure si somma alle previsioni già in vigore della legislazione speciale e dei contratti collettivi. Per poter fruire di tale permesso è necessaria la prescrizione del proprio medico curante o dello specialista. Le ore di permesso sono retribuite con una indennità pari a quella prevista per i giorni di assenza per malattia.

Permessi anche per le cure dei figli

Un’altra novità introdotta dalla legge lavoratori con malattie oncologiche, riguarda l’estensione del permesso 10 ore annue anche per poter accompagnare i figli alle visite. E’ una norma importante, sebbene limitata a sole 10 ore annue, che permette al lavoratore di accompagnare il figlio a sostenere visite e cure. Il permesso può essere chiesto ed utilizzato dal lavoratore genitore di figlio minore affetto da malattie oncologiche o da malattie invalidanti con un grado di invalidità pari o superiore al 74%. Le ore di permesso sono retribuite con una indennità pari a quella prevista per i giorni di assenza per malattia.

2 milioni di euro per borse di studio

La legge istituisce un fondo con una dotazione di 2 milioni di euro per per l’istituzione e il conferimento di premi di laurea intitolati alla memoria di pazienti che sono stati affetti da malattie oncologiche, in favore di studenti meritevoli laureati in medicina e chirurgia, scienze biologiche, biotecnologie, farmacia, chimica e tecnologie farmaceutiche oppure che hanno conseguito una laurea delle professioni sanitarie.

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