Ci sono ore di assenza retribuita dal lavoro che spettano da contratto collettivo, come le ex festività e i ROL, più altri permessi specifici
I permessi sul lavoro sono delle ore di assenza, di solito retribuita, che puoi usare per le tue necessità personali. Per utilizzarli devi fare richiesta al tuo datore di lavoro, che è tenuto a concederli se ne hai diritto.
I permessi più comuni, chiamati ROL (Riduzione Orario di Lavoro) ed ex festivitàEx festività o festività soppresse, rappresentano i giorni di festività non più riconosciuti dalla legge e dalla contrattazione collettiva, che sono stati convertiti in ore di permesso retribuite ulteriori rispetto ai ROL. More, sono regolati dai contratti collettivi. Questi stabiliscono quanti giorni o ore spettano ogni anno a ciascun lavoratore.
Oltre ai permessi ROL ed ex festività, esistono anche permessi speciali previsti dalla legge. Ad esempio, ci sono i permessi stabiliti dalla legge 104/92 per chi assiste familiari con disabilità o quelli dedicati agli studenti-lavoratori.
La prima grande distinzione tra i permessi sul lavoro è quella tra permessi retribuiti e non retribuiti. La differenza è semplice: i permessi retribuiti ti permettono di assentarti dal lavoro continuando a ricevere lo stipendio, mentre quelli non retribuiti ti consentono di rimanere a casa per motivi personali, ma senza percepire la retribuzione.
L’articolo 3 della legge 104,, modificato a maggio 2024, stabilisce che si considera persona con disabilità chi ha compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali di lunga durata che, interagendo con diverse barriere, possono impedire una partecipazione piena ed effettiva nei vari contesti di vita, in condizioni di uguaglianza con gli altri. La condizione di disabilità deve essere accertata tramite una valutazione di base.
Il legislatore ha sempre cercato soluzioni per tutelare chi lavora, prevedendo norme specifiche per chi studia, si sposa, affronta situazioni di violenza di genere, difficoltà personali o gravi malattie, oppure per chi assume incarichi di particolare rilevanza a servizio del Paese.
Un’attenzione speciale è riservata alla tutela della maternità e a chi adotta o prende in affido dei minori. Tra le soluzioni previste ci sono il congedo di maternità, i permessi per l’allattamento e il congedo parentaleÈ il diritto, riconosciuto in capo a entrambi i genitori, di astenersi dal lavoro facoltativamente e contemporaneamente entro i primi anni di vita del bambino. More, strumenti pensati per supportare le tue esigenze in queste importanti fasi della vita.
I permessi ROL (riduzione orario di lavoro) servono a ridurre il tuo orario contrattuale, aiutandoti a conciliare meglio la vita privata con il lavoro.
I permessi ex festività, invece, sono ore di permesso che puoi usare al posto di alcune festività che non vengono più celebrate. Si chiamano “ex festività” proprio perché sostituiscono celebrazioni religiose abolite, come San Giuseppe, Ascensione, Corpus Domini e SS. Pietro e Paolo.
Ogni contratto collettivo stabilisce quanti permessi ti spettano. Puoi richiederli per qualsiasi tua necessità personale, ma devi avvisare in anticipo il tuo datore di lavoro.
Cosa succede ai permessi ex festività non goduti? Se non li utilizzi entro il periodo previsto dal contratto, i permessi possono essere monetizzati, cioè convertiti in denaro. Se il tuo rapporto di lavoro finisce per qualsiasi motivo e non hai usato i permessi maturati, questi ti verranno pagati insieme alle altre somme finali, come le ferie residue e il TFR.
Il congedo matrimoniale è un permesso retribuito che puoi richiedere in occasione del tuo matrimonio o dell’unione civile. Salvo indicazioni diverse nel tuo contratto collettivo, devi fare la richiesta almeno 6 giorni prima della data prevista.
La durata del congedo varia: può arrivare fino a 15 giorni se sei un impiegato e fino a 8 giorni se sei un operaio.
Per ottenere il congedo, devi consegnare al datore di lavoro una dichiarazione sostitutiva o il certificato di matrimonio entro 60 giorni dalla data della celebrazione.
Il congedo parentale è una misura prevista dal Decreto Legislativo n. 151/2001 (Testo Unico sulla maternità e paternità) che ti permette di assentarti dal lavoro per prenderti cura dei tuoi figli nei primi anni di vita. Se si tratta di adozione o affidamento, puoi usarlo nei primi anni dall’ingresso del minore in famiglia.
Puoi richiederlo se sei:
Quanto dura il congedo parentale?
I permessi 104 sono una delle forme di permesso più diffuse e richieste in ambito lavorativo. Se hai una disabilità o hai un parente disabile, i permessi legge 2014 ti consentono di assentarti dal lavoro.
In questi casi hai infatti diritto ad avere:
I permessi legge 104 sono retribuiti. È importante sottolineare un aspetto, i permessi 104 possono essere utilizzati:
Se preferisci usare i permessi mensili in ore, dovrai calcolare quante ti spettano in base al tuo orario settimanale. Ad esempio, se lavori 40 ore settimanali su 5 giorni, ti spettano 24 ore di permesso al mese. Se lavori part-time, le ore saranno ridotte in proporzione.
Devi presentare la domanda per i permessi direttamente all’INPS e devi avvisare il tuo datore di lavoro con un certo anticipo, salvo casi urgenti.
I permessi per motivi familiari possono essere richiesti in caso di lutto o di gravi motivi di infermità del coniuge o di un parente entro il secondo grado, anche se non convivente. In questi casi, hai diritto a 3 giorni di permesso retribuito all’anno.
Per utilizzare questi permessi, devi presentare una certificazione che attesti il lutto o la grave infermità. La richiesta va fatta entro 7 giorni dall’evento in caso di lutto, oppure entro 5 giorni dal rientro al lavoro se si tratta di grave infermità.
Se invece affronti gravi motivi familiari, come la necessità di prestare assistenza a un familiare deceduto, cure per gravi patologie o supporto all’infanzia, puoi richiedere un congedo non retribuito della durata massima di 2 anni.
L’articolo 10 dello Statuto dei Lavoratori prevede il tuo diritto a utilizzare i permessi per lo studio. Se hai completato l’iscrizione a corsi di studio (scuole primarie, secondarie, di qualificazione professionale o università), hai diritto a turni di lavoro che ti permettano di frequentare le lezioni e preparare gli esami. Inoltre, non hai l’obbligo di fare straordinari o a recuperare le ore nei giorni di riposo.
Nei giorni in cui devi sostenere un esame, anche se sei fuori corso, puoi richiedere un permesso retribuito. Il tuo datore di lavoro potrebbe chiederti un certificato che attesti l’esame. Il numero di giorni di permesso dipende dal numero di esami che sostieni nell’anno e dalle regole previste dal tuo contratto collettivo.
Alcuni contratti collettivi prevedono anche ore di permesso retribuito per frequentare i corsi di studio. L’ammontare di queste ore può variare in base al contratto applicato.
Se hai maturato almeno 5 anni di anzianità nella stessa azienda, puoi anche richiedere un congedo per la formazione. Questo congedo non è retribuito e ti permette di completare la scuola dell’obbligo, ottenere un diploma di scuola superiore, una laurea o partecipare ad altre attività formative, comprese quelle finanziate dal tuo datore di lavoro.
Ti consigliamo sempre di consultare il tuo contratto collettivoÈ l’accordo stipulato a livello nazionale tra i sindacati di rappresentanza dei lavoratori e dei datori di lavoro per regolare determinati aspetti dei contratti individuali di lavoro di un certo settore (es. orario di lavoro, retribuzione minima, ferie, congedi, ecc.). More per verificare se ci sono ulteriori condizioni a te favorevoli.
Il numero di giorni e ore di permesso che puoi utilizzare dipende dalle regole del tuo contratto collettivo. Puoi usare questi permessi per qualsiasi necessità personale, comprese le visite mediche.
Alcuni contratti collettivi prevedono permessi specifici per visite mediche o cure particolari, soprattutto per i lavoratori con patologie specifiche. Si tratta di un trattamento più favorevole pensato per chi ha bisogno di cure particolari.
Per sapere se hai diritto a permessi dedicati alle visite mediche, ti consigliamo di controllare sempre il tuo contratto collettivo. Se non è previsto nulla di specifico, puoi comunque utilizzare i permessi ordinari per questa finalità.
Se vuoi donare il sangue, la legge ti garantisce un permesso retribuito per l’intera giornata lavorativa. Questa tutela è prevista dalla legge 13 luglio 1967, n. 584 e si applica solo se la donazione supera i 250 grammi, come certificato dal centro trasfusionale.
Se invece doni il midollo osseo, hai diritto a una tutela ancora maggiore, visto che l’intervento è più invasivo. Secondo il D.M. 3 marzo 2005, puoi usufruire di permessi retribuiti non solo per il giorno della donazione, ma anche per:
Per ottenere questi permessi, devi aver fatto l’iscrizione al Registro nazionale o regionale dei donatori di midollo osseo e presentare al tuo datore di lavoro la relativa certificazione.
Esistono specifici permessi per chi ricopre cariche pubbliche. Se fai parte del Parlamento regionale, nazionale o europeo, oppure sei sindaco, assessore o presidente di consigli comunali (nei comuni con più di 50.000 abitanti), puoi richiedere un’aspettativa non retribuita per l’intera durata della carica. Questo ti permette di conservare il tuo posto di lavoro, ma senza percepire lo stipendio.
Oltre all’aspettativa, sono previsti anche permessi retribuiti, permessi non retribuiti o il recupero delle ore non lavorate per chi fa parte di consigli comunali, provinciali, metropolitani o di enti locali. Questi permessi servono per partecipare alle riunioni o per spostarsi nel luogo in cui si svolgono. Il numero di ore concesse dipende dalla carica ricoperta.
Anche i consiglieri di parità, che promuovono la parità di genere nel mondo del lavoro, possono richiedere dei permessi. Questi consiglieri hanno diritto ad assentarsi tra 30 e 50 ore lavorative al mese e ricevono un’indennità annuale o mensile, a seconda del tipo di incarico svolto (nazionale, regionale, metropolitano o territoriale).
Esistono permessi speciali per le donne che hanno subito violenze di genere. Lo prevede l’articolo 24 del decreto legislativo 80/2015, che permette di avere un permesso retribuito fino a 3 mesi (90 giorni lavorativi). Per ottenerlo, devi aver avviato un percorso di protezione certificato dai servizi sociali, dalle case di accoglienza o dai centri antiviolenza.
Durante questi giorni, in quanto lavoratrice hai diritto a un’indennità pari al 100% della retribuzione calcolata sulla media delle voci fisse o continuative dell’ultimo periodo di paga (mensile o quadrimestrale). Se invece scegli di usare il permesso a ore, l’indennità sarà ridotta alla metà del valore giornaliero.
Devi presentare la richiesta al datore di lavoro almeno 7 giorni prima, utilizzando l’apposito modulo.
Se vai a svolgere funzioni elettorali, come quelle di scrutatore, hai diritto ad assentarti dal lavoro senza perdere la retribuzione per tutto il tempo necessario. Ad esempio, se le votazioni si svolgono di sabato e domenica, ti spettano 2 giorni di permesso. Questo vale anche se hai lavorato solo mezza giornata ai seggi: il permesso è riconosciuto interamente.
Devi avvisare il tuo datore di lavoro in anticipo del tuo impegno elettorale e, una volta terminato, consegnargli la certificazione che attesti la tua attività ai seggi.
Se ricopri cariche negli organi direttivi delle associazioni sindacali a livello nazionale o provinciale, aderenti alle principali confederazioni, hai diritto a permessi retribuiti secondo quanto previsto dal tuo contratto collettivo. Puoi anche chiedere un’aspettativa non retribuita per l’intera durata del mandato.
Se sei un dirigente delle RSA (Rappresentanze Sindacali Aziendali) o delle RSU(La Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) è un organo di rappresentanza sindacale all’interno dei luoghi di lavoro, pubblici e privati. La RSU viene eletta da tutti i lavoratori presenti in azienda, siano o meno iscritti ad una sigla sindacale) More (Rappresentanze Sindacali Unitarie), hai diritto a permessi retribuiti per svolgere il tuo incarico. La quantità di ore dipende dalla grandezza dell’azienda:
Per richiedere questi permessi, devi avvisare il tuo datore di lavoro con almeno 24 ore di anticipo.
Se partecipi a trattative sindacali, congressi o convegni, puoi richiedere permessi non retribuiti fino a un massimo di 8 giorni all’anno, presentando la richiesta almeno 3 giorni prima.
Anche come lavoratore hai il diritto di partecipare alle assemblee sindacali. Ogni anno puoi partecipare a 10 ore di riunioni senza perdere la retribuzione, anche se si svolgono durante l’orario di lavoro. Queste assemblee sono organizzate dalle RSA e, di solito, si tengono all’interno dell’azienda o in altri locali messi a disposizione dal datore di lavoro.
Se svolgi attività di volontariato per la Protezione Civile, hai diritto a permessi retribuiti. Il decreto legislativo n. 1/2018 prevede questi permessi per i volontari impegnati in interventi di soccorso durante calamità naturali, emergenze, attività di formazione o esercitazioni. La durata massima è di 30 giorni all’anno. La tua retribuzione sarà pagata dall’azienda, che poi potrà chiedere il rimborso allo Stato.
Se invece fai volontariato semplice, senza far parte della Protezione Civile, devi consultare il tuo contratto collettivo per verificare se sono previsti permessi dedicati.
In Italia non sono previsti permessi retribuiti per la cura di animali domestici, come cani e gatti.
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