Il primo passo è ripartire da noi, guardarci allo specchio per essere noi stessi l’esempio che cerchiamo negli altri. I miei esempi? Mia nonna e Roberto Baggio
Esiste un proverbio cinese che dice: “Quando trovate un brav’uomo cercate di imitarne l’esempio, quando conoscete un uomo malvagio ricercate in voi stessi i suoi difetti”.
Proprio così. Quando si ha la fortuna di incontrare una brava persona bisogna lasciarsi ispirare da lei, perché avrà tanto da farci vedere. La stessa cosa, o meglio la stessa attenzione, la si dovrebbe avere quando, al contrario, incontriamo una persona che ci porta a soffermarci sui suoi aspetti spiacevoli.
Ma secondo voi perché guardiamo più i difetti dei pregi? Perché puntiamo il dito sul lato negativo più che sul lato positivo? E vi prego siate onesti almeno con voi stessi, perché mentre state leggendo queste parole anche voi fate proprio così.
È un comportamento umano al quale le abitudini e la socialità ci portano molto più facilmente. È più semplice, lo fanno tutti. Giusto?
Una persona buona difficilmente la si nota, poche saranno le volte in cui va fuori di tono, e rare le occasioni in cui si permetterà di alzare il rischio delle conseguenze.
Una persona buona, una persona di esempio, vive di luce propria nutrendosi ogni giorno di cose e affetti sani. Sta lontano dai guai, dai pettegolezzi e dalle falsità.
Vive di integrità ogni giorno un passo alla volta con umiltà e onestà.
Pensate a quanto è bello poter dormire sereni la notte e quanto coraggio invece necessitiamo quando alle 3 di mattina riusciamo addirittura a sentire le lancette dell’orologio o ancora meglio il battito del cuore attraverso il nostro orecchio appoggiato sul cuscino.
Ho sempre creduto che per crescere ed essere delle buone persone, coi propri pregi e i propri difetti, bisogna imparare a vedersi allo specchio. Sì, proprio allo specchio, dove sempre come prima cosa vediamo ciò che non ci piace e lo confrontiamo con quello che invece è bello di noi.
Rapportiamo questo atteggiamento con la domanda “come posso essere di esempio per gli altri?”. Forse dovremmo iniziare a essere esempi per noi stessi? Non credete?
Pensate a come ci fa stare bene sentirsi in pace con noi stessi per quello che ogni giorno facciamo. E quanto invece ci spaventano le conseguenze sconosciute quando facciamo qualcosa di controverso con gli altri.
Non ho una ricetta che spieghi come essere di esempio per gli altri, ho imparato a guardare dentro di me, a parlare con me stesso e con le persone a me vicine che veramente mi vogliono bene e mi conoscono da tempo.
Il confronto è il miglior modo per raggiungere il buon esempio. Chiedersi come le proprie azioni potrebbero essere interpretate o percepite è sicuramente necessario. Prima di prendere una decisione riflettete su quali potranno essere le molteplici reazioni.
Confrontandomi con un caro amico, Diego Agostini, coach di alto livello, un giorno gli ho scritto queste parole: “Porsi dei dubbi aiuta ad agire piuttosto che reagire”. L’azione richiede riflessione, analisi e decisione maturata, mentre la reazione, spesso, è frutto di solo istinto improvviso, e causa effetti collaterali che ci portano lontani dagli obiettivi prefissati.
Quindi, come potete essere di esempio per gli altri? Chiedetevi come gli altri vi vedono, chiedetelo a loro in modo trasparente e leale. Abbassate le difese dell’orgoglio e iniziate a lavorare su voi stessi, prendendo spunto dagli altri ma valorizzando quanto di bello c’è in voi.
Nutritevi di bellezza, ma non quella che si vede nei magazine di moda, parlo della bellezza d’animo, della gentilezza, dell’arte della curatela verso il prossimo e verso tutto ciò che ci circonda.
Mia nonna, il mio migliore esempio di vita
Nonostante la vita le avesse imposto un percorso in perenne salita, quella Donna, quella grande Donna, non smetteva un attimo di essere di esempio. Ero piccolo, forse troppo, quando mia nonna entrò in casa mia definitivamente per sostituire mia madre. In tanti anni di vita non l’ho mai vista mollare un attimo.
Amore, rispetto, sacrificio e devozione sono stati i valori con i quali mi ha cresciuto. Non ho mai capito dove trovasse la forza, un’energia infinita che ricaricava ogni giorno.
Lei è il mio migliore esempio di vita. Mai una parola sbagliata, mai un gesto sconsiderato, mai una mancanza.
Sono stato fortunato ad avere un esempio come lei e spero di riuscire a essere almeno un decimo per le persone a me vicine di quanto lei abbia rappresentato per me come fonte di grande ispirazione.
Roberto Baggio, un poeta rubato dal calcio
Era un idolo per molti, amato da tutti, forse anche troppo. Al punto che gli allenatori ne temevano la forza e l’aura nello spogliatoio.
Roberto Baggio è ed è stato il mio idolo sportivo, professionale e umano più grande.
La sua capacità di ripartire e affrontare le difficoltà con grande senso del dovere, legato da una passione pazzesca, hanno fatto di lui un’ispirazione costante.
Un poeta rubato dal calcio.
Non ha vinto molti trofei per quanto il suo talento fosse immenso, ma ha raggiunto e toccato il cuore di tanti con la sua storia e il suo carattere introverso.
Penso ai “grandi campioni” di oggi strapagati e arroganti, e vedo ciò che non vorrei mai essere.
Poi su social vedi Roberto Baggio che, invece di aggrapparsi a un ulteriore stipendio fatto di compromessi di fine carriera, prende la sua Panda 4×4 e se ne va a coltivare la terra dove trova la sua pace e la sua serenità interiore, proprio come se si guardasse allo specchio e con un gran sorriso dicesse: “grazie vita di avermi dato ancora una volta l’opportunità di fare qualcosa di buono”.