Parità di genere nel mondo del lavoro: una rivoluzione necessaria per le aziende del futuro

(foto Shutterstock)

Non si può parlare di engagement, attrattività o inclusione senza parlare di parità. Chi non lo accetta è destinato a rimanere indietro

di Enrico Gambardella, Founder Winning Women Institute

 

Nel lontano 2016, quando fondammo il Winning Women Institute, eravamo spinti da una visione audace: quella che la certificazione per la parità di genere nel mondo del lavoro potesse costituire un potente mezzo per innescare una riflessione profonda sulle pari opportunità. Inoltre eravamo e siamo ben consapevoli che la reputation di un’azienda può determinarne il successo o il fallimento in tempi brevi. Non rispettare le pari opportunità in azienda oggi diventa un rischio enorme per qualsiasi organizzazione.

Oggi, a distanza di tanti anni, quell’intuizione trova forma anche in una emanazione governativa, la pdr 125/2022, che abbiamo collaborato a promuovere con impegno e determinazione. 

Parità di genere nel mondo del lavoro in Italia: vento di cambiamento

Benché la partecipazione rimanga volontaria, gli incentivi offerti dal governo stanno incanalando un vento di cambiamento. Attualmente, il panorama aziendale si divide tra coloro che hanno già intrapreso il cammino verso la certificazione, chi è ancora in fase di valutazione e chi, purtroppo, ritiene che questa iniziativa sia una mera perdita di tempo.

Le aziende che si stanno muovendo in modo più sollecito in questa direzione sono spesso le realtà molto grandi e le multinazionali, capaci da sempre di fiutare i trend futuri e di agire di conseguenza. 

La sfida della parità di genere, oggi, rispetto al passato è forse ancora più urgente, visti i temi caldi al centro del dibattito nelle aziende. Il primo, sentito da tutti: come aumentare l’engagement dei dipendenti per accrescere la fedeltà e scoraggiare il turnover. 

Questo tema è giustamente centrale: una recente indagine Gallup rivela che solo il 21% dei lavoratori è veramente motivato. Immaginate un’azienda in cui appena due collaboratori su dieci si sentono autenticamente coinvolti. È un allarme che richiede la nostra attenzione prioritaria.

Un nuovo paradigma: il profitto non basta più

Oggi il paradigma aziendale sta affrontando una trasformazione epocale: non è più sufficiente puntare esclusivamente ai profitti. L’attenzione si è spostata alla capacità di mantenersi sul mercato, di affrontare il futuro e di abbracciare la sostenibilità e l’innovazione. In questo contesto, è innegabile che il valore delle risorse umane emerga con chiarezza. Mentre tecnologie e consulenze possono essere acquistate, l’ingegno e la motivazione delle persone hanno un valore inestimabile.

In questo scenario, la certificazione per la parità di genere si presenta come uno strumento iniziale per valutare l’aderenza ai principi fondamentali all’interno delle organizzazioni. Questo processo, oggettivo e certificato, va oltre il semplice sondaggio per esaminare approfonditamente la situazione. È come passare da un banale “come stai?” a un check-up completo

Non c’è inclusione senza pari opportunità sul lavoro

Un altro tema salito alla ribalta: la riflessione sulla Diversity & Inclusion, finalmente al centro dell’attenzione. Eppure, la maggioranza delle aziende è ancora molto indietro nel garantire la parità tra uomo e donna

La mancanza di pari opportunità nel mondo del lavoro è evidente soprattutto su due fronti. 

Il primo: la mancanza di donne nei board aziendali. Ci sono aziende dove la popolazione è composta in ampia maggioranza da donne, ma nelle posizioni di leadership i numeri tracollano, solitamente si parla del 15, del 10, del 7%. Ma le donne sono oltre il 50% dei consumatori. Come può, un gruppo di soli uomini, disegnare prodotti e servizi per una popolazione di consumatori che è, per oltre la metà, donna? 

Secondo elemento molto critico: a parità di ruolo e responsabilità, esiste un gender pay gap poco giustificabile. La differenza retributiva arriva anche al 30% e questo mina la credibilità dell’azienda.

La sfida dell’attrattività per le nuove generazioni 

Le conseguenze di tutto ciò? La difficoltà nell’attrarre le nuove generazioni, che in fase iniziale hanno un approccio etico rigoroso, non capiscono e non condividono queste disparità di trattamento. 

La certificazione per la parità di genere nel mondo del lavoro è uno strumento non solo rivoluzionario, ma anche fondamentale. I suoi vantaggi, che vanno ben oltre gli aspetti economici, stanno gradualmente emergendo. 

Viviamo un momento cruciale per la trasformazione del mondo aziendale e la costruzione di un futuro più equo ed equilibrato per tutti. Coloro che hanno compreso l’importanza di questo cambiamento stanno già lavorando nella giusta direzione. Gli altri, con il tempo, rischiano di rimanere inevitabilmente indietro.