Un dipendente di Ball Beverage Packaging Italia chiede una pausa per dedicarsi esclusivamente all’attività di volontariato. L’azienda concede due mesi di aspettativa retribuita
Stefano Ferro guida ambulanze da vent’anni, come volontario della Croce Rossa Italiana. Lavorando su turni è sempre riuscito a conciliare questa passione con il suo lavoro, ma quando l’attività in Croce Rossa è diventata molto più intensa, a causa della pandemia, non si è tirato indietro. E ha chiesto all’azienda per cui lavora, la Ball Beverage Packaging Italia (Nogara, provincia di Verona), di poter prendere un periodo di pausa da dedicare esclusivamente al volontariato. La richiesta è stata discussa con Enrico Bassi, HR manager di Ball Italia, che non ci ha pensato due volte e gli ha concesso due mesi di aspettativa retribuita.
«Sapevamo che Stefano è un volontario» spiega l’HR manager Enrico Bassi «ci collaboriamo anche, insieme alla Croce Rossa abbiamo organizzato dei corsi di primo soccorso e altre attività molto interessanti. Quando mi ha presentato la sua richiesta non posso dire che mi abbia stupito: sicuramente quello sulle ambulanze è un lavoro molto impegnativo e questa scelta gli fa onore. La nostra poi è una grande azienda, contiamo circa 170 persone quindi sostituirne una per un certo periodo non è un grande problema. Ci sono tante ragioni per cui un dipendente può aver bisogno di un periodo di pausa, dalla maternità ai permessi studio, e questo non era certamente un motivo meno valido di altri. Anche perché per noi la vita viene prima di tutto e con il territorio abbiamo sempre stretto un legame molto forte».
La Ball Beverage Packaging è una multinazionale presente in Italia da 46 anni. «Produciamo lattine dal ’76» spiega ancora Enrico Bassi «e in tutti questi anni non abbiamo mai perso di vista i valori fondamentali: la vita e il bene comune. Personalmente sono un umanista, letteralmente: un completo sostenitore dell’uomo. Credo nel valore delle persone e credo che sia giusto restituire qualcosa alla comunità, a fronte di quello che noi prendiamo. In altre parole noi prendiamo risorse umane, forza lavoro, ma anche materie prime al nostro territorio. E ci impegniamo a manifestare la nostra “gratitudine” con numerose attività benefiche. Tra le tante, abbiamo organizzato delle donazioni per le onlus, acquistato materiali per le scuole, se c’è da acquistare un dono per i dipendenti cerchiamo di farlo in modo etico, sostenendo i produttori locali. Ultimamente abbiamo donato 4 mila euro al centro vaccini aperto qui a Nogara. Allo stesso modo abbiamo sostenuto Stefano nella sua scelta: per noi rientra tutto nella stessa logica, che obbedisce al bene comune».