Rivoluzione nel mondo delle assicurazioni: Wide Group forma intermediari per dare un servizio migliore e aderente alle necessità del cliente
Si chiama Broker Experience ed è destinata a cambiare l’approccio al cliente del mondo assicurativo attraverso strumenti digitali altamente innovativi e un team di professionisti formati ad hoc.
Ad avventurarsi in un cambiamento profondo del mondo assicurativo è il broker Wide Group, il primo Insurtech Broker Aggregator nazionale e primario broker italiano, tra i 5 top player nazionali per ricavi e business.
Il termine Insurtech nasce dall’unione dei termini insurance e technology, ed esprime la trasformazione tecnologica e digitale in corso nel settore assicurativo.
Insurtech è una suddivisione di tecnologia finanziaria che sta rivoluzionando il settore assicurativo e sta cambiando il modo con cui gli assicuratori portano avanti le loro attività.
Fino a poco tempo fa, questi cambiamenti erano in gran parte invisibili agli assicurati. Gli assicuratori utilizzavano le nuove tecnologie, principalmente “dietro le quinte”, per svolgere funzioni che i clienti non potevano vedere. Ora, invece, alcuni assicurati stanno sperimentando in prima persona insurtech, con grandi vantaggi per tutti in termini di tempo e qualità del servizio.
La società Wide Group nasce nel 2016 con l’obiettivo di colmare il gap di competenze digitali e tecnologie al servizio dei broker assicurativi italiani, per un’intermediazione assicurativa al passo con i tempi. Da qui lo sviluppo di una infrastruttura tecnologica efficace e innovativa, che ha il compito di semplificare processi e attività dei broker assicurativi.
I risultati economici di Wide Group relativi all’esercizio chiuso al 2022 hanno evidenziato premi intermediati pari a 93 milioni di euro, 27.000 clienti e 65.000 polizze attive. Nel triennio 2020-2022, la società ha registrato un fatturato in costante crescita, passando da 10,7 milioni di euro del 2020 a 15,4 milioni nel 2022 (+21% rispetto al dato rilevato al 30 aprile 2021).
L’idea della Broker Experience parte dai fratelli Barbini, Matteo e Marco: entrambi campioni di rugby di spessore internazionale, oggi impegnati nella stessa avventura lavorativa che li vede, però, occuparsi di ambiti diversi.
Matteo Barbini, Founder and Managing Partner Wide Group Spa, conosciuto per i trascorsi sportivi che lo hanno visto ex giocatore nella nazionale di rugby e capitano del Petrarca, oltre che giocatore della Benetton Treviso, si concentra maggiormente nell’area tecnico-commerciale.
Marco Barbini, specializzato in leadership e teamworking, avrà il compito di organizzare la formazione dei consulenti e broker che entreranno a far parte di Wide Group. Il gioco di squadra e la condivisione degli obiettivi sono l’anima della società, nella quale confluiscono i valori dello sport, che trovano espressione nelle attività di team building e nella formazione.
L’idea della Broker Experience nasce dalla volontà di migliorare il servizio al cliente, e valorizzare il patrimonio di consulenti e broker assicurativi, fornendo loro tutti gli strumenti digitali più avanzati per essere un punto di riferimento aggiornato e di estremo valore per i clienti, siano essi grandi, piccole o medie aziende, o privati cittadini.
Marco Barbini, entrato nella società da un anno, è impegnato nello sviluppo di piani di formazione: broker e consulenti che vorranno entrare a far parte di Wide Group seguiranno un programma di formazione appositamente realizzato per l’apprendimento del funzionamento del software.
“Il nostro obiettivo è sfruttare le potenzialità della tecnologia per rendere migliore il servizio assicurativo, e accorciare la distanza tra i consulenti e il cliente – spiega Matteo Barbini –. La direzione non è quella di sostituire il rapporto umano con la tecnologia, ma esattamente il contrario. Il software ci dà la possibilità di rispondere più efficacemente alle richieste delle persone, offrendo proposte molto più ampie di soluzioni assicurative”.
Leggi anche:
‘Sostenibilità e nuove tecnologie: startup puntano su idrogeno’
‘Robotica e nuove tecnologie: i robot fanno studiare di più’