Secondo l’indagine Infojobs scelgono l’e-learning il 55% delle aziende e dei dipendenti. La riscoperta durante il lockdown
Se nel mondo accademico vige ancora un certo scetticismo, in quello aziendale la formazione a distanza è stata una piacevole (ri)scoperta. Non che prima fosse sconosciuta, ma lo stop forzato dei mesi scorsi ha spinto molti lavoratori a scegliere quest’attività per investire costruttivamente il tempo libero. Riscoprendo, così, l’utilità dell’aggiornamento professionale e la comodità dell’e-learning. Tanto che, secondo l’indagine di Infojobs, l’apprendimento a distanza appare ormai in via definitiva come la formula che, in futuro, andrà affermandosi maggiormente.
La digital company, specializzata nel processo di ricerca e selezione di cv, ha intervistato oltre 100 aziende e più di mille candidati, che hanno dato risposte concordi.
Secondo il sondaggio, nei mesi scorsi il 52% delle aziende ha dichiarato di aver offerto ai propri dipendenti dei corsi online, che hanno riscosso un buon successo (li ha apprezzati il 66% dei dipendenti). Per quanto riguarda le modalità, il 48% delle aziende si è convertita all’e-learning per necessità, trasformando i corsi in presenza in corsi online. Il 20%, invece, aveva già consolidato un sistema di e-learning prima della pandemia.
Chi invece non ha proposto corsi per il personale ha motivato questa scelta con la chiusura forzata dovuta all’emergenza Covid (32,5%), con la preferenza per la formazione tradizionale (25,6%), o con l’assenza di politiche di formazione aziendale (21%).
Secondo un recente rapporto del McKinsey Global Institute, che ha analizzato l’impatto del Covid-19 sull’occupazione, l’aggiornamento professionale potrebbe salvare il posto di circa 90 milioni di persone in tutta Europa. E i corsi online, da questo punto di vista, sono una miniera di opportunità.
In tempo di Covid-19, il 55% dei lavoratori che non hanno ricevuto proposte di formazione da parte dell’azienda hanno deciso di far da sé, approfittando del tempo “sospeso” del lockdown per migliorare le proprie competenze tecniche (20%), per potenziare le proprie soft skills (19,6%) o semplicemente per approfondire passioni e interessi (15%).
Alla luce della recente esperienza, ora oltre la metà delle aziende (55%) sostiene di preferire la formazione a distanza rispetto a quella tradizionale. Perchè? Secondo il 25% è più efficace, per il 20% è più conveniente, per una fetta non trascurabile (11%) è addirittura preferito dai dipendenti.
E il dato, secondo l’indagine di Infojobs, trova conferma anche tra i lavoratori: il 55% sceglie la formazione a distanza, a fronte del 44% che ama di più quella tradizionale.
Per chi continua a preferire la tradizione, a muovere l’ago della bilancia è soprattutto il contatto umano (16%), il confronto con gli altri (12,8%) e l’efficacia (15,6%). Per chi invece guarda al futuro pesano la possibilità di usufruire dei corsi in ogni momento (32,6%) e la comodità di evitare gli spostamenti (19%).