Framing: imparare a interpretare la realtà da un’altra angolatura

framing
(foto Shutterstock)

Conflitti e disagi sottaciuti aumentano l’insoddisfazione dei dipendenti. Spetta ai leader individuare e affrontare i problemi interni dell’azienda

Negli ultimi anni, il mondo del lavoro è cambiato radicalmente: alla crescente digitalizzazione causata dalla pandemia si è accompagnata un’attenzione sempre maggiore per il benessere mentale dei dipendenti, con l’obiettivo di migliorare l’equilibrio psicologico delle risorse e la soddisfazione lavorativa complessiva.

Nonostante i progressi significativi, sono ancora molte le situazioni in cui una mancanza di comunicazione all’interno dei team genera frustrazioni e rallentamenti, impattando negativamente le prestazioni aziendali. 

A tal proposito, già negli anni ‘80 il teorico del business Chris Argyris coniò il termine “undiscussable” (indiscutibile) per riferirsi agli argomenti che, per i motivi più disparati, non vengono trattati apertamente sul luogo di lavoro.

Situazioni negative generali o tensioni personali che potrebbero compromettere il lavoro dell’intera squadra sono probabilmente tra gli argomenti più frequentemente “indiscussi”. A lungo andare, tuttavia, il cosiddetto “elefante nella stanza” potrebbe avere conseguenze importanti sui dipendenti e sull’azienda, con il rischio di aumentare il turnover e le dimissioni.

Fortunatamente, esiste un modo per affrontare e far venire a galla le tensioni inespresse: il framing, l’arte di “creare la giusta cornice” per favorire la comunicazione e superare insieme anche gli ostacoli più difficili.

Cos’è il framing e perché è importante?

In generale, nel contesto lavorativo il termine “framing” fa riferimento al modo in cui un’idea, una situazione o un problema vengono presentati o interpretati. Naturalmente, tale impostazione avrà un profondo impatto sulla percezione e sull’interpretazione delle informazioni da parte del personale, influenzando anche la loro reazione e il loro eventuale approccio al problema.

Nelle aziende, i leader o i responsabili possono utilizzare il framing per due obiettivi principali:

  • Aumentare e migliorare la comunicazione interna, affrontando apertamente problemi e situazioni sottaciute per informare il team e, al contempo, offrire a tutti la possibilità di esprimere la propria opinione.
  • Presentare un problema o una sfida in un determinato modo al fine di ottenere una risposta specifica o influenzare le decisioni dei singoli o dell’intero team. Ad esempio, un momento difficile potrebbe essere illustrato con toni negativi e pessimisti oppure presentato come un’opportunità per rimboccarsi le maniche e migliorare l’azienda.

Framing: riuscire a capire cosa c’è che non va

Naturalmente, “incorniciare” nel modo giusto una situazione è senz’altro più facile a dirsi che a farsi, in particolar modo se si tratta di affrontare argomenti storicamente ignorati o che potrebbero causare imbarazzi e tensioni tra i vari membri del team. 

Il primo passo, naturalmente, sarà cercare di capire i problemi su cui lavorare. Forse l’atmosfera non sembra più tranquilla come lo era un tempo, forse il turnover è aumentato negli ultimi mesi, o magari sembra che le performance aziendali stiano calando senza apparente motivo. 

Prima di presentare agli altri una determinata situazione, quindi, un leader pronto a mettersi in discussione dovrà assicurarsi di comprenderne a pieno le circostanze.

Successivamente, occorrerà interrogarsi attivamente in merito alle possibili cause delle problematiche attuali – probabilmente lo step più complicato, soprattutto in un’azienda in cui non vi è molta comunicazione. 

In questo caso potrebbe essere utile cominciare a chiedere ai singoli dipendenti, in tutta trasparenza, la loro percezione: ci sono forse problemi personali con qualche collega? Si sentono abbastanza coinvolti nei processi decisionali dell’azienda e credono di venire informati in tempo?

Approcciare le risorse per capire come migliorare 

Una volta compresi i possibili problemi, si potrà cominciare a discuterne con il team. Sarà fondamentale adottare un approccio di estrema apertura e sapersi mettere in gioco: un dipendente non si sentirà libero di esprimere la propria opinione se il superiore partirà con dei preconcetti. 

Per cui, via libera a frasi come “Mi sembra di vedere che…”, “Ho sentito dire che…” e altre formulazioni che possano dare alle risorse il giusto spazio per contraddire o confermare le ipotesi.

In altre parole, il leader dovrà dimostrarsi pronto a imparare. “Aiutami a capire” o “vorrei imparare” sono altre espressioni che possono trasmettere sicurezza e far sentire l’interlocutore a proprio agio nell’esprimere dubbi e preoccupazioni.

Continuando regolarmente con questo processo, sarà possibile individuare i punti su cui continuare a lavorare e garantire a ciascun membro del team la giusta cornice per far sentire la propria voce.

 

Leggi anche:

Comunicazione interna, 4 casi aziendali di successo

5 cose da sapere per sviluppare un progetto di comunicazione interna

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi gratuitamente le ultime novità, le storie e gli approfondimenti sul mondo del lavoro.