Quali sono gli strumenti da usare per gestire le risorse umane in un mondo del lavoro in continua evoluzione
Il post pandemia è uno dei periodi più difficili, e al tempo stesso stimolanti, per il mondo del lavoro. Al centro di questa trasformazione c’è il rapporto tra persone e ufficio, quindi tra lavoro in presenza e smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More.
L’altro elemento fondamentale per il lavoro di oggi è l’engagement, fattore determinante nell’equilibrio del turn over e, soprattutto, nella capacità delle aziende di trattenere i talenti, siano essi giovani o senior.
Secondo un’indagine 2022 della società americana di analisi e consulenza Gallup, a livello globale si è verificata una specie di crollo generalizzato del coinvolgimento e del benessere dei dipendenti.
Dopo la pandemia, alcuni lavoratori hanno cambiato la loro vita lavorativa e altri hanno rivalutato completamente la loro carriera. Molti sono passati al lavoro ibrido, dividendo il tempo tra il lavoro da casa e l’ufficio.
I rapporti tra dipendenti e datori di lavoro stanno attraversando un cambiamento epocale, e chi si occupa di gestire le risorse umane ha di fronte a sé una sfida importante e complessa. In molti casi, i leader hanno chiesto ai lavoratori di tornare in ufficio a tempo pieno, ricevendo come risposta un ‘no’ da parte dei dipendenti.
Dopo un aumento esponenziale del coinvolgimento delle persone al lavoro nel periodo della pandemia, tutte concentrate nel salvare aziende e posti di lavoro, ora si assiste a una stagnazione dell’engagement. Quest’ultima è vista come una delle minacce maggiori per le organizzazioni e per intere economie.
La ricerca Gallup ha legato il coinvolgimento a importanti risultati organizzativi, come redditività, produttività, servizio clienti, fidelizzazione, sicurezza e benessere. Secondo il report Gallup sullo stato di salute del lavoro, i dipendenti che non sono impegnati sono costati al mondo 7,8 mila miliardi di dollari di perdita di produttività, pari all’11% del PIL globale, nel 2022.
Nel 2023, l’esperimento globale del lavoro da casa sembra destinato a trovare il suo equilibrio. Negli Stati Uniti, circa il 56% dei dipendenti a tempo pieno è in grado di lavorare da remoto e circa la metà di questi dipendenti ora è impegnato come lavoratore ibrido. Solo due su 10 sono completamente in loco e solo il 6% dei lavoratori con capacità remota desidera ritornare in pianta stabile in ufficio, in futuro.
I leader e chi governa le risorse umane devono prendere atto che la flessibilità del lavoro a distanza è cosa consolidata. Quasi un terzo dei lavoratori ibridi e sei lavoratori completamente remoti su 10 affermano che sarebbero “estremamente propensi” a cercare opportunità con altre organizzazioni se il loro datore di lavoro decidesse di non offrire flessibilità di lavoro a distanza in futuro.
Tra le scoperte dell’indagine di Gallup si evidenzia il fatto che i lavoratori ibridi si sentono più vicini alla cultura della loro organizzazione rispetto ai lavoratori completamente in loco. Evidentemente, quindi, per sentirsi parte di una realtà non è indispensabile essere costantemente presenti in ufficio.
Perché accade questo? Ad esempio perché una persona può sentire che maggior flessibilità sia sinonimo di maggior fiducia: si è portati a pensare che la propria organizzazione si preoccupa e si fida di più, cosa che rafforza il legame con il proprio leader e datore di lavoro.
I manager sono il fulcro che tiene uniti i team e la diffusione del lavoro ibrido sta imponendo a questi professionisti di cambiare tipo di governance. Il lavoro a distanza e le transizioni per il ritorno in ufficio hanno reso il loro lavoro molto difficile e complesso.
Il lavoro ibrido ha aumentato la mole di attività dei leader: dal coordinamento quotidiano dei dipendenti, alla necessità di osservare tutte le interazioni in tempo reale del team che stanno gestendo.
Di conseguenza, i manager ibridi rischiano di essere più esausti dei loro subalterni diretti e dei loro capi. Diventa, così, importante fornire ai manager più supporto, formazione, comunicazione e opportunità per ricostruire le loro relazioni e reti dentro e fuori dall’azienda.
Il benessere delle persone è fondamentale per le prestazioni, l’impegno e la produttività. Nel 2022, negli Stati Uniti, 3 dipendenti su 10 hanno riferito di essere esauriti “molto spesso” o “sempre”, a lavoro. 4 dipendenti su 10 hanno rivelato che il loro lavoro ha avuto un impatto negativo sulla loro salute mentale negli ultimi sei mesi.
Sempre secondo l’indagine Gallup, inoltre, solo il 24% dei dipendenti intervistati è pienamente concorde sul fatto che il proprio datore di lavoro si preoccupi del proprio benessere. In questo contesto, i leader devono avere una strategia chiara per proteggere le persone dal burnout e affrontare i problemi di salute mentale, anche in un’ottica di employer branding.
Il coinvolgimento delle persone al lavoro passa anche attraverso la fiducia nei prodotti e servizi forniti dall’azienda di cui si è parte. Solo il 29% dei dipendenti si dichiara orgoglioso della qualità dei prodotti o dei servizi dati e il 23% concorda sul fatto che la propria organizzazione mantenga le promesse fatte ai clienti.
La crescita organica è alimentata dall’acquisizione e dalla fidelizzazione dei clienti e i marchi che costruiscono una forza lavoro forte e incentrata sul cliente saranno quelli da prendere come esempio.
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