Lavoro che cambia: la felicità delle persone nelle organizzazioni è centrale per il benessere delle aziende
I piani di welfare aziendale devono mettere al centro le persone e la loro felicità: è stato questo il tema che ha guidato il Clubhouse di SHR Italia che ha visto come interlocutore Lara Carrese, Human Capital Director Fondazione Milano Cortina 2026.
Specializzata nella gestione HR, nell’ambito della quale è stata tra i pionieri dello smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More, Lara Carrese ha maturato una solida esperienza all’estero, in particolare per DeAgostini e Tenaris.
“Come HR director – dice Lara Carrese –, siamo sempre meno spinti dalla mera decisione gestionale. Da tanto tempo sostengo che sarà la cultura aziendale a determinare il futuro delle imprese. L’ho toccato con mano in contesti precedenti, laddove per sopravvivere come business si ha bisogno delle persone migliori, e molto dipende da quanto il contesto li mette nelle migliori condizioni di operare”.
Il riconoscimento delle proprie attitudini rientra nella felicità delle persone che lavorano, ed è direttamente collegato alla produttività e al miglioramento delle performance aziendali: “Tutti possono essere migliori e bravissimi, in base a quanto il contesto li mette nelle condizioni di operare – prosegue Lara Carrese –.
Ognuno di noi diventa un talento, nella misura in cui il contesto organizzativo in cui è impegnato lo mette nelle condizioni di performare al meglio.
Il welfare e i wellbeing, ai quali si aggancia il concetto di benessere delle persone, si esprimono in un contesto aziendale nel quale l’organizzazione mette l’individuo nelle migliori condizioni per performare.
Questo concetto si traduce in una serie di interventi che contribuiscono a far sentire una persona protagonista, artefice del proprio destino all’interno dell’azienda, nelle condizioni di essere imprenditore dentro all’impresa, ma con il vantaggio di non avere il rischio imprenditoriale”.
Secondo Lara Carrese, l’organizzazione deve essere in grado di attrarre e trattenere talenti: “Una volta arrivate in azienda, le persone dovrebbero sentirsi subito protagoniste del proprio successo: un’azienda che favorisce questo approccio è sicuramente una realtà destinata a vincere”.
Come si inserisce il welfare nella collaborazione tra generazioni diverse?
“Il welfare, rispetto alla convivenza tra generazioni, rappresenta una vera e propria palestra di valori – dice Lara Carrese –. Credo molto nel concetto di epigenetica organizzativa: così come l’individuo non è governato solo dal Dna, ma anche dal contesto nel quale si inserisce, così il welfare può essere considerato come il sistema che facilita la creazione di un’identità aziendale”.
“È importante individuare e mappare gli analytics di ogni cluster generazionale e prendere il meglio da ognuno. Senza aspettare che le persone si muovano – conclude Lara Carrese –, ma istituzionalizzando le alleanze interne e facilitando tutto ciò che è condivisione di informazioni. Il tutto, cercando l’equità all’interno di un contesto di merito”.
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