L’imprenditore veneto Andrea Minozzi ha voluto sette donne dirigenti per guidare ciascuna azienda del suo gruppo: «Hanno una marcia in più, soprattutto in ambito lavorativo»
Una guida al femminile per ognuno dei sette reparti dell’azienda. È una scelta di campo quella dell’imprenditore padovano Andrea Minozzi, titolare del Gruppo Minozzi, cui fanno capo 6 aziende nel settore dell’energia e una, nuovissima, nel settore dell’intrattenimento.
«Non sono né maschilista né femminista» spiega l’imprenditore, «ma dico che le donne hanno una marcia in più in tante cose, e soprattutto nel lavoro. Sono precise, portano a termine tutti i compiti assegnati, sono affidabili e riescono anche a fare squadra. L’importante come imprenditore – continua Minozzi – è essere veloci, avere la capacità di cambiare rotta, mentalità e pensiero quando è il momento. Ma soprattutto condividere con il personale interno, confrontarsi, ognuno con le proprie capacità e specifiche. I miei stessi soci sono persone che hanno delle competenze diverse, anche in settori diversi. E anche così che ci siamo ingranditi e stiamo lavorando con mercati interni ed esteri, anche in Africa. E le mie donne quanto contano in tutto questo? Visto l’affiatamento, il legame con l’azienda e l’amore che hanno per il loro lavoro, mi danno quella serenità che mi permette di portare avanti al meglio l’azienda».
Il Gruppo Minozzi raggruppa 6 aziende nel settore termotecnico (Energy Solutions, Energy System, Energy Products, C.M Solutions, 3 A Solutions) e una, nuovissima, nel settore dell’intrattenimento (Art why not). Riconosciuta e premiata a livello internazionale, l’azienda veneta è anche l’unica italiana ad aver vinto (nel 2018) il premio Siemens come miglior partner per referenze tecniche del colosso tedesco.