Prima in Italia, Enel realizza lo Statuto della Persona. Al Clubhouse di SHR Italia lo racconta Guido Stratta, Direttore & People Organization Enel Group
Il rapporto tra aziende e persone che lavorano sta cambiando, e Enel è stata la prima, in Italia, a interpretare questa trasformazione con lo Statuto della Persona. A spiegare in cosa consista e cosa significhi per il gruppo e le HR è Guido Stratta, Direttore & People Organization Enel Group intervenuto al Clubhouse di SHR Italia.
Valorizzare l’essere umano rendendolo protagonista di un ecosistema in cui azienda e organizzazioni sindacali collaborano per realizzare un ambiente di lavoro sano, sicuro, stimolante e partecipativo: lo Statuto della Persona di Enel è uno strumento che favorisce un ambiente in cui convivono benessere, produttività e sicurezza, così da mettere la persona nelle condizioni di esprimere al meglio il proprio talento. Ma rappresenta molto di più: valorizzando la persona, indirettamente diventa fulcro dello sviluppo sostenibile.
“La transizione emotiva è il sostegno della transizione energetica: se non avremo nei team delle persone che si sanno occupare di sé stesse, delle persone e dei team in maniera motivata, non riusciremo a realizzare la transizione energetica – spiega Guida Stratta –. Una persona che non abbia chiaro lo scenario evolutivo e non rispetti il proprio team, non può avere rispetto per l’ambiente. Da qui si coglie la centralità dell’essere umano come motore di tutto il cambiamento”.
Il concetto di ‘leadership gentile’ è stato individuato proprio da Enel, che ha compreso quanto sia importante valorizzare le persone: “La parola chiave è quella della gentilezza – prosegue Guida Stratta –. Per cento anni le aziende si sono occupate dell’execution, del ‘fare’. Siamo diventati analfabeti del sentire: non siamo più capaci di sentire le paure, le evocazioni delle persone, le loro attitudini.
Ora è il momento di ricomporre questo binario: non buttare via l’achievement, ma arricchirlo con la motivazione e il benessere delle persone. È lì che i risultati diventano sostenibili, perché hanno le persone come protagoniste. Risultato, motivazione, benessere: questa è la sostenibilità”.
“La genesi dello Statuto risiede nelle considerazioni fatte finora, e nella necessità di trasformarla in realtà, aprendo il tavolo a un attore determinante, che è quello sindacale. Quest’ultimo non deve essere visto sempre come la ‘controparte’, ma va coinvolto in un processo di evoluzione sostenibile – spiega Guido Stratta –.
La fragilità va protetta e trasformata in talento potenziale. Sono tre le direttrici principali sulle quali si è sviluppato il confronto con il sindacato nella redazione dello Statuto. Prima di tutto, il tema del benessere delle persone: se stanno bene, aumentano anche la motivazione e la creatività che, a loro volta, portano a una partecipazione della vita aziendale. E poi, non ultima, si aumenta la produttività.
Per fare questo servono formazione e apprendimento continuo, ma attivando l’autonomia delle persone affinché costruiscano il proprio futuro professionale con passione.
La terza direttrice che abbiamo tenuto presente è quella della cultura delle relazioni e della sicurezza: il giovane deve essere messo nelle condizioni di poter bloccare un collega senior se lo ritiene necessario. Non devono esserci gerarchie o timori reverenziali in caso di situazioni che possono rappresentare un pericolo per l’incolumità delle persone”.
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