Il cambiamento della logistica passa anche attraverso la trasformazione dei contratti: STEF punta su internalizzazione risorse ed employer branding
Il tema dell’internalizzazione delle persone nell’ambito della logistica è centrale nel contesto della trasformazione che il settore sta affrontando. Tramutare le risorse umane in lavoratori diretti, in un mondo che, negli ultimi decenni, ha visto applicare il sistema dei subappalti, rappresenta un cambiamento epocale.
I maggiori protagonisti della logistica pensano che internalizzare le persone sia una leva importante per lo sviluppo futuro del comparto. A puntare su questa trasformazione è STEF, leader europeo dei servizi di logistica e trasporto a temperatura controllata, che collega i produttori agroalimentari e il mondo del consumo.
Il gruppo è nato in Francia oltre un secolo fa, e gestisce tutta la gamma di prodotti surgelati, freschi e termosensibili. Solo in Europa, nel 2021 STEF ha fatturato 3 miliardi e mezzo di euro. Marco Bertoli e Marta Pentiricci, responsabili Risorse Umane di STEF, hanno raccontato l’esperienza dell’internalizzazione, partecipando alla Roundtable di SHR Italia.
“Il gruppo conta 19.000 collaboratori in tutta Europa. In Italia 900 dipendenti diretti e 1.400 dipendenti indiretti, – dice Marco Bertoli –. Negli altri Paesi, come Spagna, Francia e Portogallo, le filiali non hanno dipendenti indiretti, a dimostrazione di come l’esternalizzazione del personale sia una peculiarità molto italiana”.
Cambio generazionale, rafforzamento del management e people care sono i tre pilastri dei percorsi di formazione pensati e realizzati da STEF nell’ambito della logistica.
“Tra le sfide che abbiamo di fronte c’è quella di affrontare il ricambio generazionale, sostenendo contemporaneamente il rinnovo del management – spiega Marta Pentiricci.
L’obiettivo è supportare in anticipo la crescita del business. Lo stiamo facendo con dei percorsi di coaching specifici, dedicati ai talenti presenti in azienda, considerando anche il fatto che siamo di fronte a una carenza di personale: le aziende della logistica stanno faticando a trovare le competenze necessarie, e in questo contesto l’employer branding e la capacità attrattiva diventano fondamentali”.
STEF crede nel valore dell’inclusione, tanto da aver istituito una collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi, che ha supportato il gruppo nell’integrazione di colleghi che presentano questo handicap, e una con la società DEX, che collabora con Caritas e Croce Rossa Italiana, impegnata nel reinserimento lavorativo di persone svantaggiate.
“L’uguaglianza professionale è decisamente un tema caro a STEF. Vogliamo aumentare la presenza femminile nei nostri contesti del 25% entro il 2030, garantire un equo sviluppo professionale tra uomo e donna, e un equilibrio tra vita personale e professionale”.
Trovare figure professionali come autisti e magazzinieri è sempre più difficile. Per questo STEF ha pensato a percorsi molto specifici, dedicati alla formazione di questi professionisti.
“Vogliamo costruire dei percorsi di formazione dedicati a queste figure professionali – conclude Marco Bertoli –. E procedere con l’internalizzazione di queste figure, in linea con la politica di STEF. L’obiettivo è quello di rendere attrattivo il settore della logistica e dei trasporti, per renderlo nuovamente appetibile da parte di professionisti competenti”.
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