Tornare alle competenze per guardare al futuro

(foto Shutterstock)

101 manager, in piena crisi pandemica, ripartono dalla formazione per immaginare il domani. Le loro storie nel libro del giornalista Filippo Poletti

Ci sono le mamme manager che, con due o tre bambini piccoli e le scuole chiuse, hanno deciso di rinascere professionalmente, iscrivendosi alla business school del Politecnico di Milano. Sergii Markovskyi, manager ucraino, ha preso la stessa decisione, ma seguendo il percorso a distanza, sotto le bombe di Kiev. E ancora ci sono i tanti che hanno lasciato i paesi d’origine (Colombia, Cile, Perù, Bolivia, Cina..) per venire a studiare in Italia, a Milano. Qual è il fil rouge tra le storie di questi manager?

101 storie di professionisti da tutto il mondo

A legare fra loro queste storie c’è il filo invisibile di un obiettivo comune: trovare la propria rinascita. Filippo Poletti, LinkedIn Italia top voice, ha seguito quel filo e ne ha tratto un libro: “MBA Power: innovare alla ricerca del proprio purpose”.

Il volume raccoglie le storie di 101 manager di età compresa tra i 30 e i 60 anni che in piena pandemia – quando sembrava che non esistesse più un domani e sembrava non esserci spazio se non per i tragici bollettini dei malati di coronavirus e per il dolore lasciato dalla perdita di parenti, amici, conoscenti e persone sconosciute – hanno deciso di rinascere ripartendo dalla formazione, frequentando la business school del Politecnico di Milano.

Imparare e rimparare

«I manager della Generazione R come Rinascita – racconta Poletti, – sono convinti che non basti nascere una volta. Nell’età dell’incertezza o VUCA, acronimo traducibile in italiano con le quattro parole “volatilità”, “incertezza,” complessità” e “ambiguità”, occorre rinascere tutti i giorni come professionisti.

Per stare al passo con il sapere fluido dobbiamo imparare, disimparare e imparare di nuovo, acquisendo nuove competenze, sia “dure” che “soffici”.

Per questa ragione, ai tempi del coronavirus, della guerra in Ucraina e dello spettro della crisi economica, io e tanti altri colleghi ci siamo messi a studiare e ristudiare (e continueremo a farlo) come si governa la trasformazione digitale, come si fa innovazione radicale o incrementale, come si sviluppa il pensiero progettuale, come si mette in piedi una startup oppure come si gestisce il cambiamento in azienda.

Abbiamo aggiornato la nostra cassetta degli attrezzi, comprese le competenze in ambiti altrettanto strategici come l’economia internazionale e industriale, la contabilità finanziaria, i processi aziendali e la catena di approvvigionamento. Siamo diventati, appunto, nuovi professionisti. Siamo rinati».

Massima attenzione all’impatto sociale

«Punto di partenza e di arrivo della Generazione R – continua Poletti, – è l’individuazione e la realizzazione del cosiddetto “purpose” o “scopo”, parola derivata dal verbo inglese propose e traducibile in italiano come “proporre”. La “proposta” o stella polare dei nuovi manager è la creazione responsabile di un futuro sostenibile, che metta al centro del fare impresa l’impatto sociale.

Per concretizzare tutto ciò, ai tempi dell’innovazione senza frontiere, è necessario fare gioco di squadra. Nessun professionista e nessuna organizzazione possono affermare di avere tutto il sapere del mondo necessario per conquistare la terra promessa della crescita sostenibile.

Il futuro sarà in grado di soddisfare le nostre necessità, senza compromettere quelle di chi verrà dopo di noi, se sapremo attingere alla conoscenza diffusa, quella che gli anglosassoni chiamano il “saper dove”.

L’epoca della Generazione R come Rinascita è dunque varia, plurale, oltre che creativa e innovativa».

La responsabilità di dare risposte concrete ai problemi reali

Dal libro di Poletti, arriva, infine, un piano d’azione: «Quando è necessario un cambiamento, non è mai troppo presto per farlo – conclude il giornalista, tirando le fila dei racconti dedicati ai 101 manager –. Non aspettiamo, dunque, a rigenerarci e organizzarci.

E concentriamoci, assieme al tempo della redditività aziendale, sul tempo della responsabilità intesa come l’impegno a dare risposte concrete ai problemi reali della collettività in cui operiamo come professionisti. Siamo e vogliamo essere la Generazione R come rinascita e responsabilità. Noi dell’MBA Power non ci fermeremo, non ci stancheremo».

 

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